Home Milano, patteggiamento a 2 anni e 10 mesi per il camionista che ha investito e ucciso una donna sulle strisce

Milano, patteggiamento a 2 anni e 10 mesi per il camionista che ha investito e ucciso una donna sulle strisce

A Milano si attende la decisione sul patteggiamento di Francesco Monteleone, accusato di omicidio stradale per l’incidente mortale che ha coinvolto Rocío Espinoza Romero e i suoi figli.

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A Milano si attende la decisione sul patteggiamento richiesto da Francesco Monteleone, camionista accusato di omicidio stradale per aver investito e ucciso Rocio Espinoza Romero mentre attraversava con i figli sulle strisce pedonali. - Unita.tv

A Milano si avvicina la decisione sul patteggiamento chiesto da Francesco Monteleone, il giovane camionista accusato di aver travolto Rocio Espinoza Romero mentre attraversava sulle strisce pedonali con i suoi figli. L’incidente, avvenuto lo scorso dicembre in viale Renato Serra, ha sconvolto la città e aperto così un dibattito sulle responsabilità e le conseguenze di questa tragedia. Si attende ora l’udienza definitiva prevista per giugno.

L’incidente che ha segnato viale renato serra

L’11 dicembre 2024, in mattinata, poco prima delle 10, Rocio Espinoza Romero, 34 anni, si trovava con i suoi due gemellini e la loro nonna in viale Renato Serra, a Milano. Stavano attraversando la strada sulle strisce pedonali presso l’incrocio con viale De Gasperi, munito di semaforo, quando il camion guidato da Francesco Monteleone li ha travolti. La donna è morta sul colpo, di fronte ai suoi figli, che si trovavano nel passeggino e sono rimasti illesi, come la nonna che li accompagnava.

L’incidente ha suscitato una forte reazione emotiva nella comunità locale, anche per la presenza dei bambini coinvolti, che rischiavano gravi conseguenze. La dinamica ha messo sotto accusa la guida del 24enne alla guida del tir e ha dato avvio a indagini serrate per chiarire responsabilità e modalità del sinistro.

La difesa e il patteggiamento

Il giovane autista è accusato di omicidio stradale aggravato dall’omissione di soccorso e dalla fuga dal luogo dell’incidente. Da quando è avvenuto il fatto, è agli arresti domiciliari mentre le indagini proseguono sotto la direzione del pubblico ministero Paola Biondolillo. I suoi legali, Mario Mongelli e Guido Contestabile, hanno depositato una richiesta di patteggiamento con una pena proposta di 2 anni e 10 mesi.

La decisione del giudice e le prossime udienze

La giudice per le indagini preliminari di Milano, Maria Idria Gurgo di Castelmenardo, dovrà esaminare questa proposta e decidere se convalidarla nella seduta fissata per il 19 giugno 2025. L’udienza di maggio, inizialmente prevista per oggi, era stata rinviata per un errore nella notifica agli avvocati. Nel frattempo, l’assicurazione del camionista ha già stabilito un risarcimento per i familiari della vittima, i quali hanno comunicato la scelta di non costituirsi parte civile nel processo.

Le tensioni e il silenzio dopo l’incidente

Le ricostruzioni della polizia locale, coordinata dalla pm Biondolillo, hanno evidenziato un comportamento che ha dato adito a ulteriori dubbi. Dopo aver investito Rocío Espinoza Romero, Monteleone ha fatto quattro tentativi di chiamare il padre in pochi minuti, senza chiamare i soccorsi. Secondo il giudice per le indagini preliminari Alberto Carboni, questo fatto non può essere casuale ma segnala uno stato di panico e confusione subito dopo l’incidente.

Il gip ha sottolineato come l’insistenza nelle chiamate indichi che Monteleone si fosse reso conto del grave avvenimento e cercasse aiuto o consiglio solo da un familiare, invece di prestare soccorso alla donna. Questo comportamento ha contribuito a configurare l’accusa di omissione di soccorso e fuga dopo il sinistro.

La risposta della comunità e l’aiuto alla famiglia

Il dramma ha mosso la solidarietà a Milano e non solo. Nel breve tempo seguito alla tragedia, era partita una raccolta fondi a sostegno dei figli e di tutti i familiari di Rocío Espinoza Romero, che in pochi giorni aveva superato i 20mila euro. Questa iniziativa ha coinvolto molti cittadini, attenti al destino dei piccoli che hanno perso la madre e hanno subito uno choc profondo.

L’attenzione della stampa e della società civile si è concentrata sulle ripercussioni dell’incidente e sui temi della sicurezza stradale, specialmente nei punti critici della città come viale Renato Serra. Le autorità locali non hanno annunciato cambiamenti immediati, ma il caso riporta al centro del dibattito la responsabilità di chi guida mezzi pesanti in zone urbane.

La situazione attuale e le prospettive processuali

Francesco Monteleone resta agli arresti domiciliari in attesa della decisione sulla ratifica del patteggiamento, che potrebbe evitare un processo più lungo ma condannerebbe comunque l’autista per l’accaduto. L’inchiesta sulla dinamica del sinistro appare chiusa nei suoi aspetti fondamentali, e l’assicurazione ha già risolto il risarcimento danni.

Sarà la giudice Idria Gurgo di Castelmenardo a pronunciarsi sulla proposta di pena, con un esito atteso che inciderà sul futuro giudiziario del giovane e lascerà dietro di sé un’importante discussione sulle responsabilità e i rischi della guida con mezzi pesanti nelle grandi città. Al momento, la comunità milanese continua a ricordare Rocío Espinoza Romero ricordandola come una vittima di un tragico incidente evitabile.