la nuova ciclovia Milano-Monaco di baviera si estende per quasi 200 chilometri solo nel tratto lombardo, promettendo di rivoluzionare gli spostamenti in bicicletta e di portare benefici economici ai territori attraversati. Il progetto, sostenuto da regione Lombardia, mira a creare una rete ciclabile continua e attrattiva che collegherà l’Italia alla Germania, coinvolgendo paesaggi alpini, zone di pianura e numerosi siti di interesse storico e naturalistico.
La promozione e il test del percorso tra bolzano e milano
Dal 6 all’8 giugno 2025 un gruppo di circa trenta ciclisti ha preso parte all’evento bike track test, organizzato a Bolzano per verificare l’effettiva percorribilità del tratto tra Bolzano e Milano. Il percorso, lungo complessivamente 312 chilometri, è stato suddiviso in tre tappe: Bolzano-Vermiglio , Vermiglio-Darfo Boario Terme , Darfo Boario Terme-Milano . In queste giornate sono state valutate la qualità delle piste ciclabili e la segnaletica, oltre che l’adeguatezza delle infrastrutture di supporto.
Caratteristiche del percorso e contesto alpino
Il percorso interessa principalmente aree alpine e pedemontane, attraversando vallate e zone pianeggianti, con un dislivello totale superiore ai 2400 metri. Molti tratti, soprattutto nel territorio lombardo, sono già percorribili, frutto di interventi realizzati nel contesto del piano regionale per la mobilità ciclistica. Eventi come questo test servono a raccogliere dati pratici e a coinvolgere operatori e appassionati, per far crescere l’attenzione intorno a questa grande infrastruttura.
Caratteristiche del tratto lombardo tra natura, cultura e infrastrutture
La parte lombarda della ciclovia segue in gran parte tracciati già esistenti, come la pista ciclabile camuna, snodandosi lungo il fiume Oglio e arrivando fino al lago di Iseo. Questo tratto si distingue per l’attraversamento della riserva della biosfera MaB, riconosciuta dall’Unesco, e per la presenza di luoghi d’interesse archeologico, castelli storici, ville e parchi naturali.
Da Sebino a Milano la realizzazione è quasi a metà, con il 60% dei lavori completati. Il tracciato prosegue da Gaiano ed Endine verso Trescore Balneario, toccando la provincia di Bergamo e passando per il naviglio Martesana, già parte consolidata delle reti ciclabili milanesi. Il progetto punta a garantire una continuità di percorso sfruttando piste già conosciute e ampliando la connessione con le infrastrutture urbane di Milano.
Investimenti e progettazione nella provincia di bergamo
La provincia di Bergamo ha terminato nel 2023 la progettazione definitiva del tratto bergamasco, con un investimento previsto di circa 30 milioni di euro, in parte finanziati da regione Lombardia. Alcune parti del percorso, come quelle in zona Costa Volpino, Lovere e lago di Gaiano, sono state già realizzate, mentre altre stanno attraversando la fase di progettazione.
Il ruolo di bergamo e il finanziamento regionale per l’implementazione della rete
Questa collaborazione tra enti locali e regione evidenzia l’impegno concreto nel completamento della ciclovia, che rappresenta una chance di sviluppo per i territori interessati, a partire da quelli bergamaschi. Con la realizzazione completa dei tratti manca ormai poco per offrire una via continuativa e sicura che risponda alle esigenze di ciclisti amatoriali e professionisti.
Prospettive per le olimpiadi invernali milano-cortina 2026 e sviluppo del cicloturismo
La ciclovia Milano-Monaco assume un ruolo strategico anche in vista delle olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026, evento che porterà attenzioni internazionali e potenziali flussi turistici. Il percorso nasce dalla collaborazione tra enti locali, associazioni sportive e culturali, con l’obiettivo di favorire il collegamento tra aree diverse e di promuovere la mobilità lenta.
Un progetto sovracomunale per la mobilità sostenibile
Questo progetto sovracomunale fa parte di un disegno più ampio che cerca di integrare reti ciclabili esistenti, costruendo nuovi collegamenti per facilitare gli spostamenti senza auto. La Milano-Monaco potrà diventare anche un nodo importante per unire la pianura padana ai paesi oltre confine, sfruttando l’aumento del cicloturismo oltralpe, che continua a crescere sia per ragioni ambientali che turistiche.
Ultimo aggiornamento il 6 Giugno 2025 da Rosanna Ricci