Il riconoscimento facciale sta per diventare una realtà anche allo stadio Giuseppe Meazza di Milano, noto come San Siro. Questo sistema, già attivo dal 2021 all’Olimpico di Roma, mira a identificare i tifosi soggetti a Daspo, il divieto di accesso a eventi sportivi. La decisione è stata annunciata dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi durante un’interrogazione al Senato, dove ha fornito dettagli sul funzionamento e sull’implementazione di questa tecnologia.
Il sistema di riconoscimento facciale a Milano
La società che gestisce lo stadio San Siro ha avviato la sperimentazione di un dispositivo di riconoscimento biometrico. Tuttavia, a differenza di quanto si potrebbe pensare, il sistema non attiva un riconoscimento facciale in tempo reale. Infatti, il processo prevede di associare l’immagine del volto del tifoso che passa al tornello con i dati anagrafici presenti sul biglietto d’ingresso. Questo avviene “sempre a posteriori e a seguito della commissione di un reato”, come specificato dal ministro Piantedosi.
Il sistema è progettato per essere utilizzato esclusivamente dalle forze di polizia, che lo impiegheranno nell’ambito delle loro funzioni di prevenzione e repressione dei reati, sotto la supervisione dell’autorità giudiziaria. Attualmente, a Milano sono in corso ulteriori test per verificare la funzionalità del sistema, i quali dovrebbero concludersi entro la fine di questo mese. Solo dopo il completamento di queste verifiche e la conformità alle normative vigenti, compresa la tutela della privacy, il sistema potrà diventare operativo.
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Il funzionamento del sistema Reco Finder
Il sistema di riconoscimento facciale già in uso all’Olimpico di Roma si chiama Reco Finder. Questa tecnologia consente il riconoscimento automatico dei volti, confrontando le immagini rilevate con una banca dati di soggetti fotosegnalati. L’obiettivo principale è identificare preventivamente le persone sottoposte a Daspo, garantendo così una maggiore sicurezza durante gli eventi sportivi.
Il funzionamento del sistema è piuttosto sofisticato. Attraverso l’analisi di una serie di fotografie di individui già noti alle autorità , l’algoritmo è in grado di monitorare in tempo reale il flusso video e rilevare la presenza di una persona ricercata. In caso di identificazione, il sistema invia un alert immediato alle autorità competenti, consentendo un intervento tempestivo.
Questa tecnologia ha suscitato dibattiti e preoccupazioni riguardo alla privacy e alla gestione dei dati personali. Tuttavia, il governo e le forze di polizia sottolineano che il sistema sarà utilizzato esclusivamente per scopi di sicurezza e nel rispetto delle normative vigenti. La sperimentazione a Milano rappresenta un passo importante verso l’adozione di misure di sicurezza più avanzate negli stadi italiani, con l’obiettivo di garantire un ambiente più sicuro per tutti i tifosi.
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