Milano, il fuggitivo emanuele de maria si sarebbe tolto la vita gettandosi dalle terrazze del Duomo

Un uomo, identificato come Emanuele De Maria, è stato trovato morto dopo una fuga di tre giorni a Milano, legata all’aggressione di un collega e alla misteriosa scomparsa di Chamila Dona Arachchilage Wijesuriya.
Emanuele De Maria, ricercato per un’aggressione all’hotel Berna di Milano, è stato trovato morto dopo essersi gettato dalle terrazze del Duomo, mentre resta irrisolta la scomparsa di una collega coinvolta nella vicenda. - Unita.tv

Un uomo cercato da giorni per l’aggressione a un collega all’hotel Berna di Milano è stato trovato morto domenica 11 maggio 2025, cadendo dalle terrazze del Duomo. L’identificazione non è ancora ufficiale, ma i tatuaggi sul corpo del cadavere indirizzano verso emanuele de maria, il 35enne fuggito dopo aver accoltellato un collega. La vicenda intreccia misteri legati a sparizioni e una fuga durata tre giorni nel capoluogo lombardo.

La scoperta del corpo e i primi riscontri

Nel tardo pomeriggio dell’11 maggio, alcune persone hanno segnalato un corpo giù dalle terrazze del Duomo di Milano. Sul posto sono arrivati gli operatori dell’Areu, che hanno constatato la morte immediata dell’uomo, intervenendo inutilmente per rianimarlo. Nonostante la mancanza di documenti, i tatuaggi che contraddistinguono la persona hanno indirizzato le indagini verso emanuele de maria, ricercato da giorni per un’aggressione con coltello. Si attendono gli esami formali per la conferma ufficiale delle generalità.

Il luogo dell’incidente – nel cuore di Milano e sopra uno dei simboli della città – ha attirato l’attenzione delle forze dell’ordine e dei passanti, testimoni di un fatto tragico e senza apparenti motivi immediati. Il corpo era privo di segni che potessero suggerire un’aggressione precedente al salto, rafforzando l’ipotesi del gesto volontario.

La fuga iniziata dopo l’aggressione all’hotel berna

Emanuele de maria era detenuto, ma lavorava come addetto all’accoglienza all’hotel Berna, situato in via Napo Torriani, zona centrale di Milano. Venerdì 9 maggio 2025, non si è presentato al lavoro ed è sparito, dando il via a una caccia serrata da parte della polizia.

Secondo le testimonianze e i filmati di sorveglianza, quel giorno de maria ha incontrato la collega chamila dona arachchilage wijesuriya, barista dello stesso hotel, una donna di circa cinquanta anni di origine cingalese. Le telecamere li hanno ripresi mentre si avviavano insieme verso il Parco Nord, da cui lei poi ha fatto perdere le tracce.

Questa sparizione alimenta sospetti e preoccupazioni. Inquirenti ipotizzano che la donna possa aver subito un destino tragico, forse legato allo stesso de maria, anche se al momento nulla è confermato. La sua scomparsa resta un nodo irrisolto nell’intricata vicenda.

I movimenti di emanuele de maria e la sera dell’aggressione

Nei giorni successivi alla scomparsa, emanuele de maria si è mosso liberamente nella città. Tramite telecamere della metropolitana, è stato visto entrare nella fermata Bignami sulla linea M5, senza alcuna traccia di chamila. L’uomo, che avrebbe già avuto precedenti legati a un omicidio nel 2016, ha evitato di farsi prendere.

Il momento culminante della sua fuga è arrivato alle prime luci dell’alba di sabato 10 maggio, quando ha atteso il collega egiziano hani f.a. davanti al Berna. Senza alcun preavviso lo ha accoltellato cinque volte, ferendolo gravemente. L’uomo vittima dell’aggressione ha dovuto affrontare un intervento chirurgico durato sette ore prima di essere stabilizzato.

Dopo l’attacco, emanuele de maria ha definitivamente abbandonato la scena. Si è ipotizzato che volesse rifugiarsi in Germania, dove aveva vissuto dopo un omicidio commesso anni fa, ma in realtà non ha lasciato Milano. La sua presenza in città fino a domenica pomeriggio ha destato allarme e mobilitato molte risorse investigative.

Il gesto estremo sulle terrazze del duomo

Alle 13.40 di domenica 11 maggio, emanuele de maria avrebbe deciso di mettere fine alla sua fuga in modo drammatico, gettandosi dalle terrazze del Duomo di Milano. Una scelta che si è consumata in pieno centro, davanti agli occhi di spettatori e operatori dell’ordine pubblico.

Questo episodio segna un punto fermo nel caso, anche se lascia ancora aperti molti interrogativi sui motivi e sui fatti che hanno portato a questo epilogo. La presenza di tatuaggi sul corpo del cadavere ha quasi escluso ogni dubbio sull’identità, ma la mancanza di documenti e conferme ufficiali ha fermato per ora una chiusura definitiva.

Le forze dell’ordine stanno lavorando su ogni pista aperta, con particolare attenzione al mistero della scomparsa di chamila dona arachchilage wijesuriya. Gli sviluppi nelle prossime ore potrebbero chiarire i dettagli di una vicenda che ha tenuto Milano con il fiato sospeso per giorni.