
Oltre 4000 famiglie milanesi coinvolte in inchieste urbanistiche protestano con uno sciopero della fame itinerante, chiedendo soluzioni per cantieri bloccati da mesi e denunciando l'assenza di risposte da parte delle istituzioni. - Unita.tv
La protesta di oltre 4000 famiglie milanesi coinvolte nelle recenti inchieste sull’urbanistica della città assume una nuova forma con uno sciopero della fame itinerante. Da oggi, i rappresentanti del comitato Famiglie sospese si mobilitano davanti ai cantieri sequestrati o paralizzati, chiedendo risposte concrete per una situazione rimasta irrisolta da mesi.
Il ruolo del comitato famiglie sospese e la genesi della protesta
Il comitato riunisce persone che hanno acquistato immobili in cantieri bloccati dalle indagini o a causa di problemi amministrativi negli uffici comunali di Milano. La prima tappa della mobilitazione si è svolta davanti allo Scalo House, edificio sequestrato a novembre in via Valtellina, dopo una manifestazione davanti a palazzo Marino.
Le famiglie coinvolte descrivono una condizione di stallo che dura ormai da 320 giorni, durante i quali sono rimasti senza la casa acquistata dopo sacrifici economici significativi. Il cronometro esposto nelle manifestazioni segna ogni ora che passa, sottolineando l’urgenza e la mancanza di prospettive. In molti casi, i cantieri sono fermi da mesi o anni, mentre le istituzioni non hanno offerto soluzioni concrete.
Dichiarazioni del portavoce del comitato
Filippo Borsellino, portavoce del comitato, ha spiegato che il digiuno si svolgerà in modo itinerante, con presidi quotidiani davanti a diversi cantieri bloccati, dove alcuni rappresentanti rimarranno per raccontare le storie di chi vive questa emergenza. Il gruppo invita chiunque voglia ascoltare a conoscere direttamente queste vicende, basate su persone comuni: famiglie tradizionali, coppie arcobaleno, giovani single e pensionati.
Incontri con istituzioni e sviluppi giudiziari recenti
Nelle settimane precedenti, i rappresentanti del comitato avevano avuto incontri con il sindaco di Milano Giuseppe Sala, con costruttori e con la procura, in particolare con la procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano e i pm coinvolti nell’inchiesta: Marina Petruzzella, Paolo Filippini e Mauro Clerici. Nonostante le promesse di interventi, le famiglie denunciano una totale assenza di risposte efficaci che permettano loro di uscire dal limbo in cui si trovano.
Mentre il comitato alza la voce con il digiuno, emergono importanti novità nel quadro giudiziario. Giuseppe Sala è stato convocato come testimone in uno dei procedimenti nati dalle indagini milanesi sulla gestione urbanistica. Il tribunale ha ammesso la sua testimonianza durante il processo che coinvolge otto imputati, tra cui imprenditori, tecnici e funzionari comunali. Le accuse riguardano abuso edilizio, lottizzazione abusiva e falso, in relazione al progetto Torre Milano.
Visita dei testimoni e rilievi politici
La decisione della giudice Paola Braggion ha previsto le testimonianze di tutte le parti, comprese le ex ministre del governo Conte, Fabiana Dadone e Paola De Micheli, presenti come testimoni richiesti dalla difesa. La presenza di Sala al processo sottolinea la rilevanza politica e amministrativa delle inchieste, che stanno condizionando la giunta milanese e che hanno creato tensioni tra commissari edilizi e acquirenti bloccati.
Implicazioni sociali e urbanistiche della crisi edilizia a milano
Il blocco di numerosi cantieri ha messo in difficoltà migliaia di famiglie, provocando una situazione di disagio abitativo senza precedenti recenti in città. Le indagini riguardano presunti illeciti nell’urbanistica e nella gestione dei progetti edilizi, contribuendo a rallentare decisioni e concessioni da parte degli uffici pubblici.
Il contesto milanese si confronta così con una doppia crisi: da un lato quella penale, con processi in corso e sequestri che bloccano i lavori; dall’altro quella sociale, con persone rimaste senza casa e in attesa di soluzioni pratiche. Il comitato Famiglie sospese rappresenta una parte della popolazione talvolta invisibile nelle discussioni politiche, che ora reclama attenzione con forme di protesta estreme.
Composizione sociale delle famiglie e proiezioni future
Le famiglie segnalano come la crisi includa una vasta platea di cittadini dalle caratteristiche diverse, da giovani coppie ai pensionati, segnalando il contrasto tra le promesse politiche e la realtà vissuta quotidianamente. Questa emergenza potrebbe avere effetti anche su altri cantieri e progetti in città, considerando il peso politico della vicenda e le implicazioni possibili sull’urbanistica milanese.
Il tempo continua a scorrere per queste famiglie in attesa di poter entrare nelle loro case, mentre la magistratura procede con i processi che potrebbero delineare le responsabilità di questa crisi edilizia.