Le elezioni comunali di Milano del 2027 sono già al centro delle strategie politiche delle principali forze in campo. Con il sindaco Giuseppe Sala giunto al termine del secondo mandato e quindi impossibilitato a ricandidarsi, si apre una corsa serrata per guidare Palazzo Marino. Da un lato, il centrosinistra cerca un candidato in grado di mantenere il controllo della città dopo oltre un decennio di governo progressista. Dall’altro, il centrodestra vuole riconquistare una roccaforte persa dal 2011. Nel mezzo, svelati i primi risultati di un sondaggio, commissionato dal fronte sovranista-moderato, che fa emergere sorprese e tensioni da entrambe le parti.
Il sondaggio segreto che agita la politica milanese
Negli ultimi giorni sono circolate alcune indiscrezioni su un sondaggio riservatissimo, commissionato da Forza Italia in vista delle comunali di Milano 2027. Lo scopo principale era valutare le chance del centrodestra, ma i risultati più interessanti riguardano invece il centrosinistra. La società incaricata alle interviste ha messo alla prova diversi potenziali candidati per la successione di Sala. Due nomi su tutti sembrano emergere: Pierfrancesco Majorino, capogruppo del PD in regione Lombardia, e Mario Calabresi, giornalista noto e fondatore di Chora Media, con un forte legame con la sinistra cittadina.
Secondo le voci filtrate, Majorino sarebbe in vantaggio di circa quattro punti percentuali su Calabresi, un risultato che sorprende, perché quest’ultimo era visto come un outsider dalla forte presenza nella società civile e un possibile candidato capace di unire diverse anime del centrosinistra. Calabresi, direttore per anni del quotidiano La Repubblica, gode di ampi consensi tra gli elettori progressisti grazie anche al suo radicamento nella vita culturale di Milano. Eppure Majorino, ex assessore al welfare nei governi di Pisapia e Sala e figura politica storica del PD lombardo, sembra conservare un sostegno più solido nel bacino elettorale del centrosinistra.
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Questo sondaggio ha acceso un confronto dentro e fuori i partiti. I dirigenti del centrodestra, impegnati ancora a scegliere un candidato credibile e competitivo, guardano con attenzione a questo dato. Il consenso per Majorino sembra confermare che il centrosinistra ha una base elettorale ferma e molto radicata a Milano, nonostante le difficoltà che il partito sta attraversando a livello nazionale.
Pierfrancesco majorino, un profilo politico che cerca conferme
Pierfrancesco Majorino rappresenta un’espressione chiara del PD lombardo e un volto noto della politica milanese. Consigliere comunale per parecchi anni, ha ricoperto ruoli importanti come assessore al welfare, dove ha seguito temi sociali di prima importanza. Dopo aver lasciato l’incarico in giunta, Majorino è stato anche europarlamentare e oggi guida il gruppo PD in regione Lombardia. Le sue posizioni sono vicine alla segretaria del PD, Elly Schlein, finendo così per rappresentare quella parte più a sinistra del partito, impegnata su diritti, migranti e politiche sociali.
Il vantaggio emerso nel sondaggio gli conferisce un certo ascendente nella sfida che si aprirà nelle prossime settimane. Tuttavia, Majorino non può considerare chiusa la partita. Nel centrosinistra si attende ancora una scelta ufficiale, che probabilmente passerà attraverso primarie aperte, come lui stesso ha ribadito in varie occasioni. Il riferimento va alle primarie che hanno portato all’elezione di Pisapia e Sala, meccanismi considerati ancora validi per legittimare la candidatura.
Si intravede dunque uno scontro interno, non solo sul nome ma anche sulle modalità di scelta del candidato. Majorino appare deciso a giocarsela fino in fondo e non nasconde il suo interesse per la sfida. La sua esperienza politica, unita alla continuità con l’attuale amministrazione, potrebbe rappresentare un punto di forza per il centrosinistra, impegnato a mantenere il controllo di Milano.
Il centrodestra tra nomi nascosti e strategie in via di definizione
Sul fronte opposto, il centrodestra cerca di organizzarsi da tempo. L’obiettivo è riprendersi Milano, città governata dal centrosinistra dal 2011, prima con Giuliano Pisapia e poi con Sala. I risultati del sondaggio commissionato da Forza Italia confermano che i progressisti restano la maggioranza, ma evidenziano un lieve calo di consenso rispetto alle europee del 2024. Questo apre uno spiraglio per la coalizione di destra, anche se il nome del candidato resta un mistero.
Tra i profili più citati negli ultimi giorni c’è quello di Maurizio Lupi, leader di Noi Moderati, che gode di un certo sostegno tra gli alleati. Forza Italia però mostra una preferenza per un candidato proveniente dalla società civile, una figura non impegnata direttamente nella politica tradizionale, capace di portare consenso su temi legati alla gestione della città. La scelta definitiva dovrebbe emergere a breve.
Evento di forza italia a palazzo castiglioni
Domenica prossima, nella sede di Palazzo Castiglioni, Forza Italia organizzerà l’evento “Milano torna al centro della scena”. Il segretario regionale Alessandro Sorte e il coordinatore milanese Cristina Rossello anticipano che sarà l’occasione per presentare idee e proposte in vista della campagna elettorale del 2027. Queste mosse indicano un centrodestra che vuole costruire una strategia credibile, senza però ancora svelare il volto che punta a sfidare il centrosinistra.
Lo scontro tra i due schieramenti si preannuncia acceso, in una città dove il consenso progressista ha radici profonde. Le prossime settimane saranno decisive per definire le candidature e capire come si muoveranno gli elettori nei prossimi mesi. “La competizione sarà dura e Milano è pronta a questo confronto,” commentano alcuni analisti politici.