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Milano e lombardia puntano a trattenere gli studenti internazionali con un asse pubblico-privato

Milano e Lombardia attraggono studenti stranieri grazie a università di prestigio, ma affrontano sfide nel trattenere i laureati a causa di burocrazia, lingua e inserimento lavorativo.

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Milano e la Lombardia restano attrattive per studenti stranieri grazie a università di qualità e vita culturale, ma affrontano difficoltà nel trattenere i laureati a causa di barriere linguistiche, burocratiche e occupazionali. Assolombarda promuove collaborazioni tra istituzioni e imprese per facilitare l’inserimento lavorativo e sociale dei giovani internazionali. - Unita.tv

Milano e la Lombardia restano destinazioni attraenti per gli studenti stranieri grazie a università riconosciute e una vita culturale intensa. La regione però fatica a mantenere questi giovani dopo la laurea, affrontando sfide legate a lingua, burocrazia e inserimento lavorativo. Di recente, Assolombarda ha promosso un incontro con istituzioni e università per definire strategie mirate a creare un legame più forte tra studi e mercato del lavoro. L’obiettivo è costruire una rete pubblico-privata capace di facilitare l’inserimento dei talenti internazionali e favorirne la permanenza in Lombardia.

Milano e lombardia: mete preferite ma in calo rispetto al passato

Milano ha una storia consolidata come polo formativo internazionale. Negli anni 2000 si collocava tra le prime città scelte dagli studenti Erasmus a livello europeo. Questa posizione ha favorito negli anni un afflusso importante di giovani da tutta Europa e oltre. Negli ultimi tempi però la città ha perso terreno nelle classifiche globali: per il 2025, nel ranking QS, è passata dal top 10 a circa la 52° posizione. Il calo riguarda soprattutto la capacità di attrarre, ma soprattutto di mantenere i laureati all’interno del tessuto economico e sociale del territorio.

Le università milanesi mantengono alti standard di insegnamento e ricerca, elementi che continuano ad attirare studenti esteri. La città offre una qualità della vita apprezzata, tra servizi, cultura e possibilità di svago. Tuttavia, questi fattori non sono sufficienti da soli a garantire una permanenza durevole dei giovani dopo la conclusione degli studi.

Risultati della ricerca assomolombarda sulle esigenze degli studenti stranieri

Assolombarda, con Milano & Partners e le università lombarde, ha svolto una ricerca per capire meglio le condizioni di attrattività nei confronti degli studenti internazionali. L’indagine è stata presentata durante un workshop a Palazzo Gio Ponti, che ha visto lavorare insieme rappresentanti pubblici e privati.

L’analisi ha indicato che Milano e la Lombardia rappresentano luoghi gradevoli per qualità della vita e apertura verso gli stranieri. Eppure, permangono problemi evidenti legati soprattutto alla lingua italiana e alle difficoltà burocratiche per cambiare status, ottenere permessi di lavoro o accedere a pratiche ufficiali. Questi aspetti costituiscono un vero freno per chi vorrebbe iniziare una carriera post-laurea nel territorio.

Gli studenti lamentano ostacoli nel passare dal mondo accademico a quello professionale, dovuti a procedure complesse e manchevolezze nei servizi di orientamento. L’assenza di un supporto strutturato rallenta il processo di inserimento e riduce la capacità del sistema di valorizzare il capitale umano rappresentato dai giovani internazionali.

Le strategie per migliorare l’integrazione lavorativa e sociale degli studenti stranieri

Per superare questi limiti, Assolombarda ha promosso soluzioni che prevedono la collaborazione tra università, imprese e istituzioni pubbliche. Tra le azioni in programma c’è la creazione di un “asse” strutturato che favorisca la costruzione di percorsi di stage e lavoro dedicati agli studenti stranieri. Servirà a offrire un accompagnamento concreto lungo tutto il cammino dall’università al mondo professionale.

Questa rete punta a organizzare eventi mirati, iniziative di orientamento e programmi per l’apprendimento della lingua italiana, oltre a semplificare le pratiche burocratiche che spesso risultano complicate o poco trasparenti. L’obiettivo è rendere più agevole il percorso di chi vuole avviare una carriera in Lombardia, integrando meglio esperienze formative e opportunità concrete.

Le iniziative non si limitano solo agli aspetti lavorativi. La promozione di attività culturali di inserimento serve a creare rapporti più solidi tra studenti stranieri e comunità locale, riducendo così il senso di isolamento che spesso accompagna le nuove presenze.

Posizioni e interventi dei rappresentanti istituzionali al workshop

Nel corso della giornata di lavoro a Palazzo Gio Ponti, Monica Poggio, vicepresidente di Assolombarda con delega a università e capitale umano, ha illustrato l’importanza di un’azione coordinata per trattenere i talenti formatisi in Lombardia. Ha definito il progetto come una “strada da seguire” per creare un equilibrio tra formazione e lavoro, superando barriere che ancora oggi separano i giovani internazionali dal mercato.

Anche Anna Scavuzzo, vicesindaco di Milano, ha sottolineato il bisogno di interventi concreti per abbattere gli ostacoli linguistici e burocratici. Ha evidenziato la centralità della collaborazione tra enti pubblici, università e imprese per costruire opportunità di lavoro che evitino la fuga all’estero dei laureati stranieri. Secondo lei è essenziale lavorare su servizi mirati, snellire procedure e mettere a disposizione risorse puntuali per favorire l’inclusione.

Gli interventi hanno rimarcato come la sfida sia complessa ma centrale per il futuro della città e della regione, in un contesto globale dove il talento è una risorsa sempre più contesa.

Ruolo e contributo dei rettori delle università milanesi

I rettori di alcune tra le università più importanti di Milano si sono schierati a favore di una sinergia più stretta con il mondo del lavoro. Francesco Billari della Bocconi, Marina Brambilla dell’università degli studi di Milano, Donatella Sciuto del Politecnico e Anna Maria Fellegara dell’università Cattolica hanno richiamato l’importanza di offrire agli studenti internazionali un ambiente integrato.

Hanno concordato sulla necessità di potenziare i servizi di accoglienza, di rafforzare i programmi di tirocinio e attachment alle imprese, e di promuovere iniziative culturali che favoriscano la conoscenza reciproca tra studenti e comunità locale. Per loro un approccio condiviso tra accademie e mondo produttivo è imprescindibile per valorizzare l’esperienza formativa e agevolare il salto verso una carriera stabile.

La condivisione di dati, risorse ed esperienze tra atenei e azienda potrà aiutare a superare alcune criticità che frenano oggi l’attrazione e la permanenza dei giovani stranieri in Lombardia.

Fattori economici e sociali che influenzano la permanenza dei giovani stranieri

Milano e la Lombardia sono al centro di un tessuto economico articolato, con la presenza di numerose multinazionali e una crescente rete di startup. I posti di lavoro sono molteplici e diversi, offrendo opportunità anche in settori innovativi e tecnologici. La stagione difficile per attrarre e trattenere talenti, però, evidenzia un gap tra offerta formativa e sbocchi professionali.

La città propone pure un contesto culturale ricco, da cui gli studenti possono trarre esperienze utili e arricchenti. Musei, teatri, eventi culturali si combinano con i collegamenti internazionali che favoriscono gli scambi e la mobilità.

Nonostante questo, i problemi pratici che riguardano la burocrazia e la difficoltà linguistica restano barriere non trascurabili. Spesso diventano elementi di frustrazione per chi si trasferisce da fuori e limita le scelte di rimanere. Anche il costo della vita e la complessità delle procedure amministrative pesano, soprattutto sui giovani con mezzi limitati o poca esperienza.

Principali criticità e le sfide da affrontare a milano e in lombardia

Le carenze della burocrazia, caratterizzata da procedure farraginose e poco intuitive, sono tra le cause principali che rallentano l’inserimento degli studenti stranieri. Le pratiche per permessi di soggiorno e lavoro si rivelano spesso troppo complesse o lente, alimentando incertezze e preoccupazioni.

L’apprendimento della lingua italiana costituisce un’altra barriera. Più che semplici corsi, gli studenti necessitano di un supporto continuo che gli permetta di acquisire competenze funzionali per il lavoro e la vita quotidiana. La difficoltà linguistica resta una fonte di esclusione dal mondo professionale e sociale.

Il calo di posizioni di Milano nei ranking internazionali segnala poi una competizione globale sempre più aggressiva in campo accademico. Per tornare ad occupare un posto di rilievo, bisognerà migliorare l’offerta in modo concreto, includendo anche la rapidità con cui i laureati trovano impiego.

L’insieme di questi problemi richiede interventi coordinati e risorse mirate, ponendo la questione come prioritaria nel programma di sviluppo regionale per i prossimi anni.