Home Milano divisa sulla realizzazione della biblioteca europea beic: tensioni tra ministero e comune

Milano divisa sulla realizzazione della biblioteca europea beic: tensioni tra ministero e comune

Il dibattito sulla biblioteca europea di informazione e cultura a Milano si intensifica, con il ministro Alessandro Giuli che critica l’amministrazione di Giuseppe Sala per mancanza di dialogo istituzionale e finanziamenti.

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La BEIC di Milano, progetto culturale ambizioso e controverso, è al centro di tensioni politiche e finanziarie tra ministero e Comune, ma i lavori sono avviati con l’obiettivo di completarla entro il 2027. - Unita.tv

La biblioteca europea di informazione e cultura a Milano torna al centro del dibattito pubblico, a più di vent’anni dal suo concepimento. Un progetto ambizioso, con un percorso segnato da difficoltà economiche e politiche. L’ultimo scontro acceso è stato tra il ministro della cultura Alessandro Giuli e il sindaco Giuseppe Sala, con accuse incrociate che hanno fatto emergere dubbi e tensioni sulla reale fattibilità e sul ruolo del prestigioso polo culturale.

L’intervento del ministro della cultura: accuse di improvvisazione all’amministrazione comunale

Sabato 24 maggio 2025, da Bergamo, Alessandro Giuli è intervenuto durante un convegno dedicato a Marzio Tremaglia, sollevando un acceso dibattito attorno alla beic. Giuli ha definito l’azione del comune di Milano improntata all’“improvvisazione”. Secondo il ministro, il progetto non è stato sufficientemente condiviso con le istituzioni europee competenti, in particolare con il Consiglio d’Europa, la cui approvazione e supporto finanziario restano indispensabili per un’opera di tale portata.

Giuli ha sottolineato come la beic debba essere un vero centro culturale, non una location per eventi di tipo mondano. Ha ricordato che il ministero intende rispettare gli impegni presi, ma contestualmente condanna il fatto che il comune abbia chiesto risorse significative senza un dialogo istituzionale preliminare con le autorità europee. Il ministro ha promesso di prendere personalmente contatti con il Consiglio d’Europa, ribadendo l’intento di realizzare una biblioteca seria e funzionale, in linea con il ruolo culturale e scientifico che le compete.

La replica di giuseppe sala: un invito alla correttezza istituzionale

Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha risposto con fermezza ma mantenendo toni formali. Sala ha detto che la questione beic non è stata affatto trascurata: anzi, il comune ha dedicato tempo e risorse per portare avanti il progetto. Ha voluto evidenziare l’importanza del rispetto nel confronto istituzionale, richiamando la buona educazione che lo ha accompagnato fin dall’infanzia e ribadendo la volontà di proseguire nel dialogo con il ministero e gli altri attori coinvolti.

Il sindaco ha evitato di entrare nel dettaglio delle critiche, preferendo sottolineare che i rapporti istituzionali devono basarsi su rispetto e professionalità. La risposta mostra come l’amministrazione comunale intenda continuare a lavorare sul progetto, cercando di superare gli attriti con lo stato centrale e l’Europa, per dare corpo a un’opera attesa da anni.

Storia e complessità economica della beic: dai primi studi al problema dei finanziamenti

Il sogno della beic risale alla fine degli anni novanta, ma la sua realizzazione si è scontrata con un percorso lungo e a tratti tortuoso. Il progetto ha subito variazioni importanti, soprattutto sul piano finanziario. Si è passati da una stima iniziale di 115 milioni di euro a un costo attuale superiore ai 130 milioni . Questo aumento ha complicato gli equilibri, costringendo il comune a cercare nuove fonti di finanziamento.

Milano ha chiesto di poter utilizzare fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza , pari a circa 101 milioni di euro, ma tale somma non copre interamente i costi aggiornati. Per questo si punta a ottenere risorse dai fondi del governo chiamati “foi” . Questi finanziamenti dovrebbero coprire le spese aggiuntive dovute alle maggiorazioni dei lavori e alle esigenze progettuali emerse negli ultimi anni.

A gennaio 2024, Giuseppe Sala aveva annunciato ufficialmente l’avvio dei cantieri, dando una spinta concreta al progetto. Da allora si lavora per rispettare tempistiche e budget, con l’obbiettivo di superare le difficoltà finanziarie per portare a termine il nuovo polo culturale.

La beic e il suo futuro: un polo culturale tra libri, musica e verde pubblico

La beic non sarà solo una grande biblioteca, ma un centro dedicato alla cultura europea con varie funzioni. I suoi spazi conterranno oltre 30mila opere tra libri e documenti, rendendola una delle più ricche collezioni del paese. Il progetto prevede anche un’area verde di circa 30mila metri quadrati, che trasformerà la zona di Porta Vittoria in un parco pubblico aperto ai cittadini, creando un ambiente accogliente attorno all’edificio.

Un aspetto rilevante è l’attenzione alla musica come componente culturale fondamentale. Nei locali della biblioteca ci sarà spazio per iniziative artistiche, concerti e attività che valorizzeranno la tradizione musicale di Milano. Questo elemento conferma l’intento di creare un polo vivo, integrato con la città e capace di ospitare eventi di vario genere.

Giuseppe Sala ha garantito che la beic sarà inaugurata prima della fine del suo mandato, entro la metà del 2027. Per la città si tratta di un tassello importante, in vista anche delle future scadenze politiche e della volontà di lasciare un segno concreto nel tessuto urbano e culturale.


Il confronto sulle modalità e sui tempi della beic continua a essere acceso. Il progetto resta sotto i riflettori, tra esigenze politiche e vincoli finanziari. Ma il cantiere è aperto, e la città guarda al futuro con l’attesa di una nuova protagonista della vita culturale milanese.