Milano conta oltre 4.600 cattedre vuote dopo trasferimenti e pensionamenti, la situazione in Lombardia preoccupa
La scuola a Milano affronta una grave carenza di personale con oltre 4.600 cattedre scoperte, mentre il reclutamento e le procedure concorsuali non riescono a risolvere la situazione critica.

La scuola a Milano affronta una grave carenza di insegnanti con oltre 4.600 cattedre vuote, soprattutto a causa di pensionamenti, mobilità e limiti nei concorsi pubblici, mentre si attendono nuove assunzioni per superare la crisi. - Unita.tv
La scuola a Milano sta affrontando un periodo critico: nelle aule rimangono scoperte più di 4.600 cattedre dopo le ultime operazioni di mobilità e i primi pensionamenti. Questi numeri non tengono conto delle prossime dimissioni che arriveranno dopo fine aprile, mentre nel complesso dell’intera Lombardia si superano le 12.900 posizioni da coprire. Il nodo centrale resta il reclutamento: le procedure concorsuali attuate finora non riescono a compensare i vuoti creati dai trasferimenti e dalle pensioni.
La situazione delle cattedre vacanti a milano: dettagli per ordini scolastici
A Milano la distribuzione delle cattedre scoperte riguarda tutti i livelli scolastici. Nelle scuole dell’infanzia permangono 373 posti senza insegnanti, di cui 119 nell’insegnamento di sostegno. Rispetto all’anno precedente, i posti di sostegno vuoti sono diminuiti di 27 unità, mentre quelli su posto comune sono aumentati di 64. Nelle scuole elementari il vuoto è più consistente: 2.644 insegnanti mancano all’appello, con 1.477 posti vacanti nel sostegno, che segnano una leggera flessione rispetto al passato con 50 posti in meno.
Il problema si fa più contenuto nelle scuole medie con 612 posti da riempire, di cui 477 riguardano la normale didattica e il resto il sostegno. Per le scuole superiori la situazione è complicata da un bilancio di 992 cattedre ancora nel limbo: ben 882 sono per insegnamenti comuni, mentre 110 sono relativi al sostegno.
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Il ruolo del reclutamento e i limiti dei concorsi pubblici
Il segretario della Cisl Scuola Milano, Massimiliano Sambruna, ha sottolineato come le procedure concorsuali adottate finora non siano sufficienti nel coprire i vuoti generati da pensionamenti e spostamenti del personale. Il concorso, se utilizzato come unico strumento di reclutamento, non riesce a rispondere a queste esigenze immediate e lascia il sistema in perenne emergenza. Sambruna evidenzia che è indispensabile considerare il reclutamento in modo organico insieme alla mobilità del personale.
Un punto incoraggiante riguarda però i posti di sostegno, dove rispetto agli anni passati si è visto un miglioramento. Questo risultato non è merito diretto del concorso, che aveva pochi partecipanti, ma dell’assunzione dalla prima fascia delle graduatorie provinciali dei supplenti. L’esperienza sembra aver dato risultati validi e potrebbe essere ampliata per affrontare altre carenze.
Le criticità delle procedure concorsuali legate al Pnrr e le motivazioni dietro ai trasferimenti
Un problema rilevante nasce dalle modalità di accesso create dal Pnrr, dove chi supera un concorso ma non ottiene subito una cattedra è costretto a ripresentarsi a nuove prove. Questo sistema genera inutili contenziosi e non risolve il problema della carenza di personale. Lo schema attuale sembra produrre più confusione che ordine nella gestione delle risorse umane nelle scuole lombarde.
Milano si distingue però per una concentrazione di posti vuoti che rappresenta il 36% del totale regionale. Questa anomalia suggerisce problemi specifici al territorio. Tra queste, il costo degli affitti sembra incidere sulla volontà degli insegnanti di restare o di trasferirsi, anche se non è l’unica causa. Resta da fare un’analisi più profonda di tutte le ragioni dietro alla mobilità per definire strategie adeguate e incrementare le assunzioni, come sottolinea Sambruna.
L’attesa ora è rivolta al contingente di nuove assunzioni che il ministero dell’Istruzione destinerà alla regione. I numeri attuali lasciano intravedere un percorso complesso per tornare a una piena copertura delle cattedre nella scuola milanese e lombarda nel prossimo anno scolastico.