Milano, Aspesi critica le nuove regole comunali su urbanistica ed edilizia: impatto su tempi e costi delle case
La giunta comunale di Milano introduce nuove norme urbanistiche per sbloccare l’edilizia, ma Aspesi avverte: aumenteranno i costi e si allungheranno i tempi per le nuove abitazioni.

La giunta comunale di Milano ha introdotto nuove norme urbanistiche per sbloccare i cantieri bloccati da indagini giudiziarie, ma Aspesi avverte che queste misure aumenteranno tempi e costi delle nuove costruzioni, aggravando la crisi abitativa in città. - Unita.tv
Le recenti decisioni della giunta comunale di Milano in materia di urbanistica ed edilizia hanno sollevato dubbi tra gli operatori immobiliari. Queste norme, presentate il 7 maggio scorso, mirano a sbloccare situazioni di stallo legate a indagini della procura e a coordinare le procedure per gli interventi edilizi in città. Tuttavia, Aspesi, l’associazione che rappresenta gli agenti immobiliari milanesi, segnala possibili effetti negativi sull’offerta abitativa e sui prezzi delle nuove costruzioni.
Nuove linee guida comunali per l’urbanistica e edilizia a milano: la scelta del municipio
Il 7 maggio 2025, la giunta comunale di Milano ha definito una serie di indirizzi urbanistici per gestire l’iter degli interventi edilizi durante il periodo di attesa del nuovo piano di governo del territorio . Queste misure sono state pensate per far fronte alle difficoltà generate dalle indagini giudiziarie avviate dalla procura di Milano, che hanno bloccato diverse pratiche. L’obiettivo dichiarato è assicurare un’istruttoria coordinata e uniforme degli interventi in città, riducendo i rischi di ulteriori sospensioni.
Dettagli sulle nuove disposizioni
Nel dettaglio, le nuove regole prevedono un incremento degli oneri comunali e l’obbligo di presentare sempre un piano attuativo, una richiesta che va contro il senso delle normative nazionali e regionali adottate negli ultimi venticinque anni. Questo approccio determina un ritorno a procedure più rigide, che potrebbero rallentare notevolmente le tempistiche necessarie per costruire nuove abitazioni.
L’amministrazione ha motivato questa scelta come necessaria per mantenere ordine e trasparenza nel settore edilizio milanese, specie in un contesto segnato da diffidenza e inchieste giudiziarie. Nel frattempo, la città attende il nuovo piano urbanistico per definire con maggior chiarezza le strategie di sviluppo e rigenerazione urbana.
Il punto di vista di aspesi: aumentano i costi, allungano i tempi delle nuove costruzioni
Aspesi ha espresso una critica netta verso le nuove disposizioni comunali. L’associazione sostiene che l’aumento significativo degli oneri e la ripresa dell’obbligo del piano attuativo rappresentano un passo indietro rispetto all’evoluzione normativa degli ultimi decenni, un cambiamento che impatterà pesantemente sul mercato immobiliare milanese.
Secondo Aspesi, l’effetto sarà duplice: innalzamento dei tempi per la realizzazione delle nuove abitazioni e crescita marcata dei costi. In particolare, le stime indicano un aumento non inferiore a 500 euro per ogni metro quadro commerciale venduto. Questo aumento si riflette direttamente sul costo finale delle case, rendendo più difficile l’accesso per molti acquirenti.
Conseguenze sul mercato edilizio
La crescita dei costi combinata con il prolungarsi delle tempistiche ridurrà la quantità di nuove abitazioni disponibili, già insufficiente rispetto alla domanda. Secondo fonti ufficiali, il deficit attuale tra richiesta e offerta supera il 250%. Questa situazione aggrava l’emergenza abitativa nell’area comunale di Milano. I prezzi delle case nuove subiranno un aumento, che trascinerà al rialzo anche quelli degli immobili più vecchi, spinti dalla legge della domanda e dell’offerta.
Aspesi solleva anche un dubbio sull’efficacia economica della scelta. “Con meno interventi edilizi, i gettiti comunali derivanti dagli oneri potrebbero diminuire anziché aumentare,” contraddicendo le aspettative della giunta.
Incontro tra il comitato famiglie sospese e la procura di milano: un dialogo per sbloccare l’edilizia residenziale
Il comitato famiglie sospese – vite in attesa ha recentemente incontrato il pool dei magistrati milanesi guidato dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano. L’assemblea ha confermato la necessità urgente di risolvere la questione degli edifici residenziali bloccati a Milano, un tema che non riguarda solo aspetti legali ma interessa profondamente le condizioni sociali ed economiche locali.
Questi manufatti immobiliari si trovano in una situazione di stallo da tempo, creando disagio alle famiglie coinvolte e rallentando l’offerta abitativa complessiva. Il confronto ha permesso di riconoscere l’importanza di una soluzione rapida per sbloccare i progetti e assicurare una maggiore disponibilità di alloggi.
Un passo importante per il futuro edilizio di milano
L’iniziativa dimostra come, paradossalmente, le istituzioni e la società civile possano convergere su alcuni temi chiave del territorio. Il dialogo con la procura si configura come un passo importante per superare gli ostacoli burocratici e giudiziari che frenano lo sviluppo immobiliare, e aprire la strada a nuovi spazi dove vivere a Milano.
Il cantiere resta aperto sia nel senso stretto che in quello amministrativo. I riflessi delle scelte della giunta e dei passaggi con la magistratura avranno effetti visibili nei prossimi mesi sulla città e sul mercato immobiliare lombardo.