Il progetto per il nuovo stadio di Milan e Inter a San Siro prende forma con la scelta di lord norman foster come responsabile del design. I due club si apprestano ad affidare ai noti studi Foster + Partners e Manica l’ideazione di un impianto moderno e capiente che sorgerà nell’area accanto allo storico stadio Giuseppe Meazza. Questo passo arriva dopo un percorso lungo e complesso, segnato da proposte diverse e un confronto serrato tra varie firme prestigiose dell’architettura internazionale.
La scelta di lord norman foster e la collaborazione con manica
L’assegnazione del progetto del nuovo stadio di Milan e Inter a lord norman foster, celebre architetto britannico, rappresenta una delle svolte più significative del percorso di rinnovamento sportivo milanese. Foster + Partners, lo studio guidato da Foster, lavorerà insieme a Manica, che vanta esperienza consolidata nel design di impianti sportivi. Questa collaborazione mira a coniugare ricerca estetica e funzionalità dell’opera, in grado di accogliere almeno 71.500 spettatori.
I club rossonero e nerazzurro avevano già coinvolto in passato Foster + Partners per elaborare un progetto noto come “Gli Anelli di Milano”. Questa proposta, sebbene apprezzata, era stata superata dal progetto “La Cattedrale” dello studio americano Populous. Ora inizia un nuovo capitolo, con Foster e Manica che hanno prevalso al termine di una selezione internazionale. A contendersi il progetto erano stati 13 studi, tra cui anche gli svizzeri Herzog & de Meuron e l’architetto danese Bjarke Ingels in forze a BDP Pattern.
Il nuovo impianto non avrà ancora rendere ufficiali disponibili pubblicamente, ma è certo che graffierà il contesto urbano con una struttura innovativa rispetto all’attuale San Siro, che monumento lo è già da decenni. La visione è chiara: modernizzare e ampliare lo spazio con attenzione alle esigenze di spettatori e squadre, mantenendo la tradizione sportiva locale.
Posizione, capienza e tempistiche di realizzazione del nuovo impianto
Il progetto dello stadio è pensato per sorgere a fianco dell’attuale Giuseppe Meazza, in una zona che comprende il parco dei capitani e l’area parcheggio oggi utilizzata proprio per il vecchio impianto. Lo spazio disponibile circoscrive la struttura che deve ospitare un numero consistente di posti: almeno 71.500, capaci di accogliere tifosi e spettatori per partite internazionali e altri eventi di richiamo.
La data prevista per la consegna dello stadio si aggira tra il 2030 e il 2031. Questo arco temporale tiene conto di tutte le fasi di progettazione definitiva, autorizzazione e lavori che in contesti urbani complessi come Milano si protraggono in maniera intensa. Il progetto definitivo verrà presentato entro la prima metà del 2026, dando tempo ai club e al comune di approfondire ogni aspetto.
Il riferimento alla zona è cruciale, considerando che la trasformazione dell’area coinvolgerà non solo l’edificazione dello stadio ma anche la sistemazione delle zone verdi e degli spazi accessori, con modifiche che influiranno sul tessuto cittadino. Le decisioni dovranno fare i conti con vincoli urbanistici e ambientali che la sovrintendenza e altri enti di controllo potrebbero imporre.
Trattative in corso tra milan, inter e comune di milano: vincoli e valutazioni economiche
La vendita dell’area e dello storico stadio Giuseppe Meazza è in una fase delicata. Milan e Inter aspirano a entrare in possesso sia dell’attuale impianto sia del terreno circostante per poter avviare il progetto di costruzione del nuovo stadio. Il comune di Milano, proprietario dell’area, ha ricevuto una valutazione dall’agenzia delle entrate che fissa a 197 milioni di euro il valore del complesso.
La giunta comunale, con a capo il sindaco Giuseppe Sala, ha richiesto approfondimenti alla Bocconi e al Politecnico di Milano per valutare con precisione aspetti economici e urbanistici legati alla cessione. Palazzo Marino ha definito una scadenza per il completamento della trattativa: il 31 luglio. Scaduto quel termine, la vendita dovrebbe andare avanti con o senza intoppi ulteriori.
Un aspetto rilevante riguarda il possibile vincolo della sovrintendenza sul secondo anello del Meazza nel caso la proprietà non cambiasse territorio. Questo vincolo potrebbe limitare alcuni interventi sulla struttura esistente, rendendo più complicata la gestione o eventuali ristrutturazioni.
Su questi punti è evidente lo scontro tra volontà pubblica e interesse delle società, con richieste precise e ricorsi che rallentano la definizione finale.
Posizioni e dichiarazioni del sindaco sala sul futuro dello stadio e dell’area
Il sindaco di Milano Giuseppe Sala, in un’intervista rilasciata a Rtl 102.5, ha affrontato la questione dello stadio con un tono fermo e diretto. Ha ribadito la volontà di portare avanti il progetto senza favorire nessuno, spiegando che l’aspetto economico resta centrale nella trattativa. Sala ha sottolineato che il comune potrebbe ottenere incassi maggiori vendendo il terreno per finalità residenziali, ma questo vorrebbe dire abbandonare il progetto sportivo e rischiare che Milan e Inter si spostino fuori Milano, verso San Donato o Rozzano.
Ha detto che “la questione si concentra su una valutazione equilibrata che rispetti tanto l’interesse pubblico quanto quello delle società, evitando che la città perda la sua storica vocazione calcistica.” Ha spiegato che “in ogni trattativa possono nascere ricorsi e opposizioni, ma che il lavoro continua per trovare una soluzione accettabile.”
Il nodo resta dunque economico e politico insieme, con Palazzo Marino che tiene alta l’attenzione sull’integrità urbana e sulla posizione delle squadre in Milano, sotto lo sguardo vigile di cittadini e tifosi che attendono un progetto condiviso e fattibile.