La città di Bolzano ha ospitato la prima edizione del Pride dell’Alto Adige, un evento che ha raccolto migliaia di partecipanti determinati a chiedere diritti e riconoscimento per la comunità Lgbt. La manifestazione si è svolta nel pomeriggio con una sfilata colorata e animata da musica e slogan, che ha attraversato il centro cittadino sfidando temperature elevate. Il corteo ha rappresentato un momento importante per l’attivismo locale, puntando i riflettori sulla necessità di una legge contro l’omobitransfobia nella Provincia autonoma.
La partenza della sfilata da piazza verdi verso piazzale langer
Il raduno dei manifestanti è iniziato intorno alle 15.30 in piazza Verdi, cuore pulsante della città universitaria di Bolzano. Da qui la folla arcobaleno si è mossa lungo le vie principali fino a raggiungere piazzale Langer, portando con sé bandiere colorate e cartelli con messaggi chiari contro ogni forma di discriminazione. Nonostante il caldo torrido che caratterizzava quella giornata primaverile inoltrata del 2025, l’entusiasmo non è mai calato tra i presenti.
Musica diffusa dagli altoparlanti ha accompagnato tutto il percorso, creando un’atmosfera vibrante ma pacifica. I manifestanti hanno scandito slogan rivolti alla Provincia autonoma affinché intervenga rapidamente con norme specifiche per contrastare omofobia e transfobia sul territorio altoatesino. La presenza massiccia testimonia quanto sia sentita questa battaglia dai cittadini della regione.
Richieste precise alla provincia autonoma: una legge contro omobitransfobia
Tra le richieste più urgenti espresse durante il pride c’è quella di approvare una legge dedicata al contrasto dell’omobitransfobia nella Provincia autonoma di Bolzano. Attualmente infatti mancano strumenti giuridici specifici capaci di tutelare pienamente le persone Lgbt dalle discriminazioni quotidiane nei diversi ambiti sociali.
I partecipanti hanno chiesto inoltre un riconoscimento sociale più ampio per tutte le identità sessuali e affettive presenti in Alto Adige. Questo significa ottenere spazi culturali inclusivi dove poter vivere liberamente senza paura o pregiudizi, oltre a politiche pubbliche che promuovano rispetto ed equità nelle scuole, nei luoghi pubblici e nel mondo del lavoro.
Le associazioni organizzatrici hanno ribadito come questi obiettivi siano fondamentali anche per rafforzare la coesione sociale in una realtà provinciale caratterizzata da diverse comunità linguistiche e culturali.
Adesioni istituzionali al pride: sindaca di merano presente ma assenti gli assessori provinciali
Al corteo erano presenti figure politiche locali come Katharina Zeller, sindaca della città termale Merano; insieme a lei alcuni esponenti dei partiti Verdi e Pd hanno voluto dare sostegno pubblico all’iniziativa arcobaleno. Tuttavia nessun assessore provinciale si è fatto vedere tra i partecipanti ufficiali alla sfilata.
Questa assenza evidenzia forse divisioni interne o reticenze nell’amministrazione locale riguardo alle tematiche Lgbt+, soprattutto quando sono coinvolte proposte legislative delicate come quelle avanzate dal movimento Pride altoatesino.
La presenza invece delle autorità comunali dimostra quanto anche nelle realtà limitrofe ci sia attenzione verso queste istanze sociali importanti; segnala inoltre uno scollamento tra livelli istituzionali differenti su temi legati ai diritti civili nella regione Alto Adige/Südtirol.
Proseguimento degli eventi serali sul lungo Talvera con interventi delle associazioni organizzatrici
Dopo la conclusione della sfilata pomeridiana in piazzale Langer, gli eventi legati al Südtirolo Pride sono continuati sul lungofiume Talvera dove si sono tenuti discorsi pubblici affidati ai rappresentanti delle varie associazioni promotrici dell’iniziativa.
Questi interventi hanno approfondito temi quali lotta all’omotransfobia, inclusione sociale, visibilità delle diversità sessuali. Si sono raccontate esperienze personali, difficoltà affrontate dalla comunità Lgbt locale, aspirazioni future.
L’area scelta lungo il fiume Talvera offre uno spazio aperto adatto ad accogliere momenti di confronto diretto fra attivisti, cittadini interessati ed esponenti del mondo politico o culturale sensibili alla causa.
Il Südtirolo Pride 2025 così assume valore anche come momento collettivo capace di dare voce alle minoranze spesso invisibili dentro contesti provinciali altrimenti conservatori.