Il Milano Pride 2025 è iniziato con una grande partecipazione in via Vittor Pisani, vicino alla stazione centrale. La manifestazione ha richiamato migliaia di persone, tra cui famiglie arcobaleno, rappresentanti politici e sindacati. Il corteo si muove tra striscioni colorati e messaggi che riflettono le tensioni sociali attuali.
Il corteo parte da via vittor pisani con la presenza delle famiglie arcobaleno
La partenza del Milano Pride è stata segnata dal trenino delle famiglie arcobaleno guidato dalla presidente dell’Arcigay Milano Alice Redaelli. Lo striscione “resistenza arcobaleno” ha aperto il percorso, sottolineando l’impegno per i diritti civili nel capoluogo lombardo. La zona intorno a via Vittor Pisani si è rapidamente riempita di partecipanti entusiasti che hanno scelto di marciare per affermare visibilità e inclusione.
Le famiglie presenti rappresentano un elemento centrale della parata, mettendo in evidenza le realtà familiari diverse dal modello tradizionale. Questo momento ha dato voce a chi spesso resta ai margini del dibattito pubblico su diritti e riconoscimento sociale.
La presenza politica: dai dem ai 5 stelle senza rappresentanza istituzionale regionale
Il Partito democratico ha confermato anche quest’anno la sua partecipazione al Pride con un carro dedicato che mostrava un cartonato del governatore lombardo Attilio Fontana avvolto nella bandiera arcobaleno. Questa scelta simbolica mette in luce l’assenza della Regione Lombardia alla manifestazione: nessun esponente istituzionale regionale era infatti presente.
Altri gruppi politici hanno preso parte alla parata; diversi esponenti del Movimento 5 Stelle sono stati notati tra i manifestanti mentre dietro al trenino delle famiglie si sono schierati anche sindacati e aziende sponsor della parata, segno di una rete ampia che sostiene i temi LGBTQ+ nel contesto cittadino.
Messaggi forti sul carro avs e cartelli ironici contro il governo nella folla
Sul carro dell’associazione Avs spiccava lo striscione “No Pride in Genocide” accompagnato dalle bandiere palestinesi. Questo elemento testimonia come alcune componenti della comunità abbiano voluto inserire tematiche internazionali legate ai diritti umani all’interno della manifestazione cittadina.
Tra la folla non sono mancati cartelli ironici indirizzati al governo italiano attuale; uno dei più visibili recitava “meglio figli unici che Fratelli d’Italia”, frase pungente rivolta al partito politico omonimo. Questi segnali mostrano come il Milano Pride rimanga anche uno spazio dove esprimere dissenso politico oltre alle richieste specifiche per i diritti LGBTQ+.
La giornata prosegue con una partecipazione nutrita lungo tutto il percorso previsto dal comitato organizzatore, confermando ancora una volta l’importanza sociale ed emotiva del Milano Pride nella scena cittadina milanese nel 2025.