Melzo, la storia di davide teruzzi il tranviere morto dopo un pranzo con i colleghi

Davide Teruzzi, tranviere di Melzo, è scomparso a 50 anni dopo un malore post pranzo. La comunità piange la sua perdita mentre si indagano le cause del decesso.
Davide Teruzzi, tranviere di Melzo, è morto a 50 anni dopo un malore improvviso seguito a un pranzo con colleghi; la comunità locale si stringe attorno alla famiglia mentre proseguono le indagini sulla causa del decesso. - Unita.tv

Davide Teruzzi, tranviere di Melzo, è scomparso a soli cinquanta anni dopo aver accusato un malore che ha seguito un pranzo con alcuni colleghi. In questa vicenda, che ha scosso la comunità locale, emergono dettagli personali e i primi accertamenti sulle condizioni in cui è avvenuta la tragedia. Il racconto della madre, Emilia Cirillo, illumina il profilo di un uomo dedito al lavoro e molto amato dalla famiglia.

la giornata del malore: cosa è successo a davide teruzzi

La vicenda ha avuto inizio domenica 4 maggio, quando Davide Teruzzi, impegnato nel suo lavoro in ATM, è uscito con alcuni colleghi per un pranzo presso un ristorante convenzionato con l’azienda. In sei hanno avvertito sintomi insoliti e si sono recati tutti al pronto soccorso. Davide è stato ricoverato nell’ospedale di Melzo per una notte, ma dopo gli accertamenti è stato dimesso perché i medici hanno rilevato che gli esami risultavano “a posto”. In quella prima fase la situazione sembrava sotto controllo, anche se i sintomi di malessere avevano colpito più persone contemporaneamente.

Il giorno successivo, lunedì 5 maggio, Davide ha avuto un miglioramento momentaneo. Però, già fra la sera di lunedì e quella di martedì il suo stato di salute è precipitato. Mercoledì è stato trasferito al San Raffaele, dove è stato subito ricoverato in terapia intensiva e sottoposto a supporto vitale con macchinari. Da quel momento in poi, non si è più ripreso. La madre racconta che “non aveva problemi di salute noti e che si curava regolarmente, compresi i controlli al cuore appena effettuati.”

Il ricordo nella casa di via Cremona

Nella casa di via Cremona a Melzo, ogni angolo racconta la vita di Davide Teruzzi. La sua camera è rimasta immutata, con le camicie ancora appese all’armadio e un collage di fotografie d’epoca raffiguranti tram appeso alla parete. Una testimonianza silenziosa della passione che ha accompagnato quasi venticinque anni di lavoro in ATM, dove aveva iniziato come autista di pullman prima di dedicarsi al tram.

Emilia, sua madre, ricorda un figlio gentile e premuroso che da bambino coltivava la passione per i trenini in miniatura. Per lei è difficile accettare questa perdita improvvisa e dolorosa. Il fratello minore di Davide vive sempre a Melzo ed è stato convocato dai carabinieri per un confronto sulle circostanze della tragedia. Sul corpo del cinquantenne è stata disposta l’autopsia per chiarire le cause del decesso.

Un uomo dedito al lavoro e alla comunità

Davide aveva compiuto cinquant’anni pochi giorni prima, il 26 aprile, e aveva ricevuto tanti messaggi di auguri. Al di là del lavoro che amava profondamente, aveva svolto attività di volontariato in parrocchia, contribuendo alla vita comunitaria locale. Sua madre ricorda quanto fosse stimato da colleghi e amici: “Tutti gli volevano bene. Era una persona speciale”, dice con voce commossa.

Il suo impegno assecondava una vera passione per il ruolo di tranviere, che aveva iniziato da giovane e proseguito senza interruzioni per quasi un quarto di secolo. La famiglia e la comunità sentono forte la mancanza di una persona che ha vissuto con dedizione e rispetto, lasciando dietro di sé un vuoto difficile da colmare.

le indagini sul decesso di davide teruzzi

La procedura di accertamento sulle cause della morte di Davide Teruzzi prosegue, mentre Melzo si stringe attorno alla famiglia con silenziosa partecipazione.