Maxirissa tra cittadini indiani a sorgà: dieci arresti per rissa aggravata e lesioni
Maxirissa tra cittadini indiani a Sorgà, Verona: dieci arrestati dai Carabinieri per rissa aggravata e lesioni. Quattro feriti trasportati in ospedale, indagini in corso sulle cause dello scontro.

A Sorgà (Verona) una violenta rissa tra cittadini indiani ha portato all’arresto di dieci uomini, con feriti e accuse di rissa aggravata e lesioni; le indagini sono in corso. - Unita.tv
Una maxirissa è scoppiata nella notte tra alcuni cittadini indiani in un campo agricolo del comune di Sorgà, provincia di Verona. Dieci uomini sono stati fermati dai Carabinieri, coinvolti in un violento scontro che ha richiesto l’intervento di più pattuglie e ha causato feriti. La dinamica è al vaglio degli inquirenti, mentre i coinvolti rischiano pesanti accuse per i fatti accaduti.
Il contesto e l’intervento dei carabinieri
La segnalazione è arrivata intorno alla mezzanotte, quando un passante ha chiamato il 112 per una rissa in corso in un campo vicino a Sorgà. Sul posto sono giunti subito i Carabinieri della stazione di Nogara, supportati dal reparto Radiomobile della compagnia di Villafranca, oltre alle stazioni di Vigasio, Bovolone e Castel d’Azzano. L’area rurale si è trasformata in un luogo di caos durante la notte, con urla e colpi che hanno attirato l’attenzione dei residenti e dei passanti.
La scena della rissa e l’azione dei militari
Gli uomini dell’Arma hanno trovato un gruppo di persone ancora impegnate in una violenta lite. Alcuni partecipanti alla rissa avevano già tentato la fuga, nascondendosi tra i campi limitrofi. Grazie a un’azione coordinata, i militari sono riusciti a bloccare dieci cittadini indiani. L’azione rapida ha permesso di evitare ulteriori escalation e di mettere fine allo scontro.
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Le accuse e la dinamica degli scontri
I dieci arrestati, tutti braccianti agricoli regolari in Italia, hanno un’età compresa tra i 19 e i 46 anni. Risiedono nelle province di Verona, Mantova, Vicenza e Lodi. Questi uomini sono accusati di rissa aggravata, lesioni personali e porto di oggetti atti a offendere. Durante la colluttazione sono stati usati oggetti contundenti: sul luogo sono stati ritrovati una catena e sette barre di ferro, usate come armi improvvisate.
Alcune di queste sono state sequestrate dai Carabinieri, alcune ancora macchiate di sangue. Le cause esatte del litigio sono tuttora sotto accertamento, ma l’aggressività ha portato a ferimenti di cui si attendono dettagli medici completi. La presenza di oggetti pericolosi conferma l’intensità della rissa e la volontà di offendere tra i soggetti coinvolti.
I feriti e le conseguenze immediate
Quattro delle persone coinvolte hanno riportato ferite di varia entità durante la rissa. Sono state trasportate agli ospedali di Legnago, Verona Borgo Trento e Villafranca di Verona. Le prognosi, comunicate con il pronto soccorso, vanno da sette a ventiquattro giorni, a seconda della gravità delle lesioni subite. Questi numeri confermano la durezza dello scontro e gli effetti sulla salute dei partecipanti.
Il ruolo del pronto intervento medico
Il pronto intervento medico ha evitato conseguenze peggiori, ma la situazione resta delicata. Alcuni dei feriti sono ancora sotto osservazione per controlli più approfonditi. Nel frattempo le autorità procedono con l’analisi dei fatti e raccolgono testimonianze per ricostruire con precisione i motivi e le fasi dello scontro.
Le misure cautelari e gli sviluppi giudiziari
Al termine delle attività di identificazione sia in campo che in caserma, la Procura della Repubblica di Verona ha disposto misure cautelari per i dieci arrestati. Cinque di loro sono stati sottoposti agli arresti domiciliari. Gli altri cinque, invece, sono stati trattenuti nelle camere di sicurezza delle compagnie Carabinieri di Verona, Legnago e Villafranca, dove attendono il rito direttissimo.
La vicenda continuerà il suo corso in tribunale, dove sarà valutata la gravità delle accuse e le responsabilità di ciascuno. Le indagini sono ancora aperte e le autorità cercano di chiarire ogni dettaglio. Nel frattempo, la comunità locale resta in attesa di capire come si svilupperà questa vicenda che ha coinvolto cittadini residenti in diverse province del nord Italia.