
Un yacht di lusso da 33 metri è stato sequestrato a Civitavecchia per un’evasione fiscale da 2,5 milioni di euro legata a false registrazioni estere e contrabbando doganale. - Unita.tv
Un imponente yacht di 33 metri, ancorato da mesi nel porto di civitavecchia, ha attirato l’attenzione delle autorità per un’indagine che ha svelato un vasto raggiro fiscale. Questo imbarcazione, simbolo di lusso ostentato, è stata confiscata dalla Guardia di Finanza e dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli per irregolarità legate al contrabbando doganale e all’evasione dell’IVA.
Le indagini coordinate dalla procura di civitavecchia
Le verifiche sono state condotte sotto la guida della Procura della Repubblica di civitavecchia, con il procuratore capo alberto liguori e la sostituta valentina zavatto che hanno diretto l’inchiesta. Gli accertamenti hanno dimostrato come l’imbarcazione fosse impiegata in modo continuativo sulle coste italiane e europee, eludendo le procedure doganali previste per un bene importato.
Il comandante dello yacht è stato denunciato per il suo ruolo nel mantenere la posizione irregolare dell’imbarcazione. L’operazione si è conclusa il 4 giugno con il sequestro penale dello yacht, bloccato proprio nel porto di civitavecchia dopo mesi di ormeggio.
L’inganno sulla registrazione dello yacht e il falso all’estero
Lo yacht, costruito nei cantieri navali di una nota azienda di la spezia, era ufficialmente registrato in un paese extra-Unione Europea. Questa formalità ha permesso al proprietario di dichiarare l’imbarcazione come destinata all’esportazione e dunque esentata dal pagamento dell’IVA all’acquisto. L’artificio amministrativo ha nascosto un’evasione fiscale stimata intorno a 2,5 milioni di euro.
In pratica, il natante non ha mai lasciato le acque europee, ma veniva usato stabilmente in Mediterraneo e nelle acque territoriali italiane, in palese contraddizione con quanto dichiarato agli enti doganali. La registrazione all’estero era dunque un trucco per mascherare la reale destinazione e l’utilizzo dello yacht.
Valore economico e implicazioni fiscali della vicenda
Il valore stimato dello yacht si aggira intorno ai 12 milioni di euro, cifra che conferma l’importanza economica dell’operazione. Il mancato pagamento dell’IVA di circa 2,5 milioni rappresenta una perdita significativa per il fisco italiano, considerando l’importanza del controllo sulle merci di lusso.
Questa vicenda sottolinea la necessità di controlli più rigorosi sulle operazioni registrate all’estero da cittadini italiani o residenti che usano beni di alto valore in territorio nazionale. Lo sfruttamento delle normative doganali per evitare il pagamento delle imposte è una pratica illegale che le autorità cercano di contrastare con indagini mirate e sequestri diretti come in questo caso.
Contesto e sviluppi futuri dell’indagine
Il sequestro dello yacht segna un passo importante per la procura di civitavecchia e per le forze dell’ordine coinvolte, impegnate nel contrasto alle frodi fiscali nel settore nautico. Il procedimento penale avrà sviluppi sull’identificazione di eventuali altri soggetti coinvolti nella rete di evasione.
Lo yacht rimane sotto custodia giudiziaria in attesa delle decisioni sul sequestro definitivo o altre misure cautelari. L’attività di controllo del territorio e delle imbarcazioni di lusso continuerà senza sosta, vista la frequenza con cui emergono irregolarità legate a false esportazioni e registrazioni fittizie.
Il caso ricorda come l’apparente eleganza delle imbarcazioni di lusso possa celare operazioni illecite di vasta portata. Le autorità ribadiscono l’impegno a vigilare con attenzione su ogni aspetto lungo la filiera della nautica di prestigio.