Maxi processo hydra a milano: oltre cento imputati tra rito abbreviato e udienze in aula bunker
Inizia il maxi processo “Hydra” a Milano, coinvolgendo 143 imputati legati a Cosa nostra, ‘ndrangheta e camorra. Le udienze si svolgeranno fino a luglio con riti alternativi e parti civili attive.

È iniziata a Milano nel carcere di Opera la maxi udienza del processo "Hydra" contro 143 persone accusate di far parte di un vasto sistema mafioso tra Cosa nostra, 'ndrangheta e camorra, con udienze previste fino a luglio 2025. - Unita.tv
La maxi udienza che coinvolge 143 persone, accusate di far parte di un vasto sistema mafioso tra Milano e Varese, ha preso il via nel carcere di Opera. L’inchiesta “Hydra“, condotta dalla Direzione distrettuale antimafia e dai carabinieri del Nucleo investigativo, riguarda presunti legami tra esponenti di Cosa nostra, ‘ndrangheta e camorra. Oggi si sono concentrati sulle prime fasi del processo, con molti imputati che hanno scelto riti alternativi.
La giornata di apertura nel procedimento monstre all’aula bunker di opera
Il 21 maggio 2025 è iniziata una delle udienze più attese negli ultimi dieci anni a Milano. L’aula bunker del carcere di Opera ha ospitato l’appello delle parti nel processo scaturito dall’inchiesta Hydra, un procedimento definito “monstre” per il numero di persone coinvolte e la complessità delle accuse. Tra le 143 persone imputate, una trentina ha scelto il rito abbreviato, una decisione importante che permette di abbreviare i tempi processuali e concentra l’attenzione su singoli aspetti.
L’intera giornata è stata dedicata soprattutto a verificare le posizioni delle parti processuali. Dopo ore di appello delle difese e anticipazioni su possibili scelte ulteriori di riti alternativi, il processo entrerà nel vivo con le prime udienze previste fino a fine luglio. La procedura è seguita con attenzione anche per la presenza in aula di figure di rilievo come il procuratore Marcello Viola e i pubblici ministeri Alessandra Cerreti e Rosario Ferracane, soggetti che in passato hanno avuto necessità di una scorta rafforzata, a causa di minacce legate proprio a questo procedimento.
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Tra gli imputati più conosciuti, figura Giuseppe Fidanzati, detto “Ninni”, figlio del boss di Cosa nostra Gaetano Fidanzati. La sua richiesta di rito abbreviato si inserisce in un quadro giudiziario in cui altri soggetti legati a famiglie mafiose di rilievo hanno adottato la stessa strategia. Tra questi ci sono Bernardo, Domenico e Michele Pace, collegati al mandamento di Trapani sotto la guida di Paolo Aurelio Errante Parrino. Quest’ultimo è noto anche per essere un parente di Matteo Messina Denaro, uno dei latitanti più ricercati in Italia.
Parrino e altri importanti capi non hanno scelto l’abbreviato, ma affronteranno il procedimento con udienza preliminare ordinaria. Questo avviene nonostante l’accusa di associazione mafiosa come coalizione fra Cosa nostra, ‘ndrangheta e camorra sia stata respinta in prima battuta dal giudice per le indagini preliminari . La Corte di riesame ha invece confermato arresti e inchiesta, decisione che poi la Cassazione ha mantenuto ferma, confermando la solidità delle accuse e la complessità del sistema criminale scoperto.
I prossimi passi del processo e la posizione delle parti civili
Le udienze proseguiranno con almeno 24 date fissate fino al termine di luglio. In programma anche una nuova udienza già il giorno successivo, segnale di un calendario fitto e impegnativo. Uno degli aspetti rilevanti riguarda la costituzione delle parti civili, cioè quegli enti e associazioni che si sono schierati contro le attività mafiose. Tra questi figurano il Comune di Milano, la Regione Lombardia, l’associazione Libera e Wikimafia.
Il giudice per l’udienza preliminare dovrebbe pronunciarsi sulla loro ammissione entro il 29 maggio. La partecipazione di questi enti rappresenta un momento importante per il processo, poiché indica la volontà di contrastare con strumenti giudiziari le presenze mafiose nella Lombardia. La decisione definitiva sul procedimento è attesa tra la fine del 2025 o al massimo entro i primi mesi del 2026, un periodo che potrebbe chiarire l’effettiva portata delle accuse e l’evolversi dell’inchiesta.
Riflessioni sul maxi processo hydra
Il maxi processo Hydra conferma la forte attenzione della magistratura milanese verso indagini complesse che coinvolgono organizzazioni criminali radicate in più regioni italiane. Le scelte degli imputati tra rito abbreviato e ordinario, insieme all’attività delle parti civili, definiscono un percorso giudiziario che resta tra i più importanti del momento nel campo della lotta alla criminalità organizzata.