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Maxi Operazione Carabinieri a lanuvio: sei arresti per sequestri, tentato omicidio e narcotraffico romano

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Un’indagine dei carabinieri del nucleo investigativo di frascati ha portato all’arresto di sei persone coinvolte in una serie di episodi violenti e criminali legati al narcotraffico nella zona dei castelli romani. Tra i reati contestati emergono due sequestri di persona, un tentato omicidio e minacce con armi da fuoco. L’operazione svela una rete criminale che agiva con metodi mafiosi e contesti internazionali.

Operazione antimafia dei carabinieri nei castelli romani e provincia di latina: arresti coordinati dalla direzione distrettuale antimafia

L’attività investigativa ha preso forma a lanuvio, comune nei castelli romani, dove tra il 2 e il 19 giugno 2024 si sono consumate le azioni violente che hanno portato agli arresti. I carabinieri hanno fermato sei uomini: tre sudamericani, due albanesi e un italiano accusati a vario titolo per la loro partecipazione ai fatti criminosi.

Articolo ripreso da abitarearoma.it.

L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa dal gip del tribunale di roma su richiesta della direzione distrettuale antimafia. Questa misura segue un’indagine iniziata già il 20 giugno scorso quando tre sudamericani erano stati arrestati per il tentato omicidio avvenuto l’11 maggio nel quartiere tor bella monaca ai danni del noto pregiudicato giancarlo tei.

Gli episodi oggetto dell’inchiesta sono documentati anche da video ripresi durante i sequestri all’interno dell’abitazione usata come base operativa a lanuvio. Queste immagini costituiscono prove fondamentali nelle accuse mosse contro gli indagati.

Cronologia degli eventi violenti tra giugno 2024 nel castelli romani e provincia di latina con indagini dei carabinieri e dda

Il primo sequestro risale al 2 giugno ed ha visto come vittima un uomo originario di genova con precedenti penali. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, l’uomo è stato rapito per recuperare un credito non saldato pari a sessantamila euro. Durante l’aggressione è stato ammanettato, incappucciato e minacciato con una pistola da almeno quattro persone ritenute appartenere alla banda criminale: due sudamericani, uno degli albanesi ed il cittadino italiano poi arrestato.

Il secondo episodio si è verificato diciassette giorni dopo ed è risultato più grave sotto diversi aspetti. La vittima questa volta era un commerciante d’auto della provincia di latina che veniva prelevato dalla sua abitazione o luogo pubblico per essere torturato con lo scopo preciso di ottenere informazioni riguardanti gruppi rivali impegnati nella lotta per il controllo dello spaccio nella capitale.

Durante questa aggressione oltre alle minacce verbali ci sono state botte pesanti ed infine anche spari d’arma da fuoco contro la vittima colpita all’addome; secondo gli accertamenti balistici uno dei sudamericani coinvolti avrebbe esploso quel colpo mortale o comunque gravemente lesivo alla salute dell’uomo malmenato.

Il ruolo centrale degli albanesi nel traffico internazionale di droga tra Castelli Romani, Genova e provincia di latina secondo i carabinieri e la direzione distrettuale antimafia

Tra i soggetti fermati spicca uno dei due cittadini albanesi già detenuti prima delle nuove misure cautelari; questo individuo risulta essere uno degli attori principali nel narcotraffico romano grazie ad una rete ramificata soprattutto nei castelli romani ma capace anche d’influenzare attività criminale sull’intera area metropolitana della capitale.

Le indagini lo descrivono come figura centrale nell’organizzazione mafiosa che gestisce traffici illegali legati alle sostanze stupefacenti ma anche altre attività estorsive tipiche delle cosche organizzate presenti sul territorio capitolino. Il suo ruolo strategico riguarda la capacità di coordinare movimenti sia locali sia transnazionali confermando così legami fortissimi tra varie nazionalità coinvolte nello spaccio clandestino dentro roma e dintorni.

Analisi delle attività criminali nei castelli romani e nelle province di Latina e Genova con indagini di carabinieri e direzione distrettuale antimafia

Questo aspetto evidenzia quanto le dinamiche interne ai gruppi criminali si intreccino spesso con logiche paramilitari capaci non solo d’imporre regole tramite intimidazioni fisiche ma pure infiltrarsi nei tessuti social-economici urbani creando connivenze locali difficili da spezzare senza intervento giudiziario deciso come quello appena realizzato dai carabinieri del nucleo investigativo frascati.

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Ultimo aggiornamento il 14 Luglio 2025 da Davide Galli

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Davide Galli

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