La maturità 2025 ha riservato sorprese ai maturandi del liceo scientifico. La seconda prova scritta di matematica ha integrato citazioni filosofiche e culturali con problemi matematici, mettendo in luce un legame tra umanesimo e rigore numerico. Le tracce propongono un approccio inedito, dove la riflessione si apre con frasi di grandi pensatori come cartesio, platone e cicerone. Dai quesiti emergono riferimenti storici e letterari accostati alla tecnica matematica. La scelta di coniugare due ambiti accademici coinvolge direttamente gli studenti in un percorso che supera la semplice risoluzione di esercizi, invitandoli a considerare il pensiero critico e l’immaginazione come strumenti per affrontare la disciplina.
Le citazioni filosofiche come introduzione alla prova di matematica
La seconda prova di matematica proposta agli studenti del liceo scientifico si è aperta con una citazione di cartesio: “La ragione non è nulla senza l’immaginazione”. La frase è stata lo spunto per un problema di studio di funzione che ha coinvolto direttamente lo sviluppo del discorso matematico, integrando così un elemento di riflessione filosofica nel contesto tecnico. Questo approccio mira a stimolare nel candidato la connessione tra pensiero logico e creatività, incoraggiando a vedere la matematica non solo come calcolo, ma come disciplina capace di evocare l’immaginazione.
Riferimenti a platone: infinito e bellezza
Parallelamente, un altro quesito importante parte da una citazione di platone: “La bellezza è mescolare, in giuste proporzioni, il finito e l’infinito”. Anche in questo caso la frase fa da premessa a un problema tecnico, che richiede di analizzare curve e limiti, a evidenziare il ruolo del concetto di infinito nella matematica. L’inserimento di questi riferimenti filosofici non rappresenta solo un elemento decorativo, ma serve a veicolare una metodologia di apprendimento che intreccia cultura e tecnica, ponendo in rilievo come il rigore matematico possa dialogare con idee più ampie e astratte.
L’interazione tra cultura umanistica e matematica nei quesiti proposti
I quesiti della prova non si limitano a citazioni in apertura, ma intrecciano più volte riferimenti umanistici con problemi matematici. Nel testo, compaiono spunti tratti dalla storia dell’arte e dalla letteratura. Un esempio è la menzione dell’opera futurista di umberto boccioni, che compare anche sulla moneta da 20 centesimi. Questo elemento serve ad introdurre quesiti che richiedono di applicare calcoli continui e serie, richiamando così l’idea di movimento e dinamismo espressa nell’opera artistica.
Il contributo di cicerone e il gioco linguistico
Un altro esempio è la presenza di un testo di cicerone, tratto da “De divinatione”, usato come base per approfondire concetti legati alla probabilità e alla previsione, temi cari sia alla filosofia antica che alla matematica moderna. Anche la parola “studiare” viene inserita in forma di anagrammi, un gioco linguistico che ricorda le tecniche dell’enigmistica, e che rimanda all’attenzione ai dettagli e alla struttura delle parole, in qualche modo parallele alla struttura di algoritmi o formule. Queste scelte mostrano chiaramente una prova pensata per coinvolgere il candidato in un dialogo continuo tra discipline, dove la matematica si nutre di riferimenti culturali per sviluppare problemi più articolati.
La chiusura della prova con il pensiero di david hilbert
La seconda prova si conclude con una citazione di david hilbert, uno dei matematici più importanti del Novecento: “La matematica non conosce razze o confini geografici; per la matematica, il mondo culturale è una singola nazione”. Questa frase non è accompagnata da esercizi, ma appare come un messaggio programmatico, una sorta di firma sulla traccia. L’inclusione di tale citazione sembra voler sottolineare il ruolo universale della matematica, intesa come linguaggio che supera barriere e differenze culturali.
Hilbert ha contribuito a strutturare le fondamenta moderne della matematica, e la sua affermazione evidenzia come la disciplina possa rappresentare una forma di dialogo globale. Inserendo questa frase al termine della prova, si richiama l’attenzione sulla dimensione collettiva e condivisa del sapere matematico, invitando gli studenti a guardare alla materia con una prospettiva aperta e inclusiva. Questa chiusura rafforza il tema principale della prova: la combinazione tra capacità logiche, cultura e visione umanistica.