Massimo moratti compie 80 anni: la lunga eredità alla guida dell’inter tra vittorie storiche e scelte personali
Massimo Moratti, presidente dell’Inter per quasi due decenni, ha guidato il club verso il triplete del 2010 e ha rifiutato proposte politiche per dedicarsi agli affari di famiglia e al calcio.

Massimo Moratti, storico presidente dell’Inter, ha guidato il club milanese dal 1995 al 2013, portandolo al celebre triplete del 2010 e a un periodo di grande dominio nel calcio italiano, rifiutando al contempo importanti proposte politiche per dedicarsi alla famiglia e agli affari. - Unita.tv
Massimo Moratti, una figura che il calcio italiano ricorda subito accostata all’Inter e al celebre triplete del 2010. Il suo percorso alla presidenza nerazzurra è durato quasi due decenni, attraversato da momenti di gloria e scelte che hanno segnato la storia di una squadra simbolo di Milano e oltre. Nato nel 1945, Moratti ha portato avanti un’eredità di famiglia impegnandosi sempre con passione nel mondo del pallone e non solo, rifiutando anche importanti proposte politiche. Il suo ottantesimo compleanno, lo scorso maggio, ha riportato l’attenzione su un capitolo cruciale dello sport italiano degli ultimi decenni.
I primi anni alla presidenza inter e una scommessa sul fenomeno ronaldo
Quando Moratti prese le redini dell’Inter nel 1995, il club milanese era in cerca di rilancio dopo anni poco luminosi. Riprendere la presidenza di famiglia significava onorare una tradizione che aveva visto Angelo Moratti, suo padre, trionfare con due Coppe dei Campioni negli anni ‘50 e ‘60. I primi anni di Massimo sono segnati dall’arrivo di star destinate a cambiare la percezione dell’Inter: su tutti Ronaldo il Fenomeno, acquistato nel 1997. Quel campione brasiliano conquistò subito i cuori dei tifosi con giocate e gol di livello straordinario. Eppure, i grandi risultati faticarono ad arrivare in quegli anni. La delusione più cocente si consumò il 5 maggio 2002, una giornata tristemente nota nell’ambiente nerazzurro per l’ultimo scudetto sfumato sul filo di lana. Nonostante questo, Moratti non gettò la spugna. Decise anzi di rinforzare la squadra con acquisti importanti come Christian Vieri, Luís Figo e Javier Zanetti, puntando anche su nuove guide tecniche.
Gli anni d’oro con roberto mancini e l’ascesa dell’inter nel calcio italiano
La svolta definitiva venne con l’arrivo di Roberto Mancini nel 2004. L’allenatore portò in dote un metodo di lavoro che si accompagnò a un contesto calcistico molto particolare. I provvedimenti di Calciopoli colpirono duramente le rivali Juventus e Milan, aprendo a un dominio nerazzurro nel campionato italiano. L’Inter, guidata da Moratti, approfittò di questo momento per conquistare cinque scudetti consecutivi, un record che consolidò il club tra i grandi dello sport nazionale. Quegli anni videro una squadra solida, pronta a farsi rispettare in ogni competizione e con una politica di mercato che cercava di bilanciare esperienza e talento.
Leggi anche:
Il triplete di mourinho e la finale memorabile al bernabeu
Il capitolo più glorioso si aprì con l’arrivo di José Mourinho, che sostituì Mancini e portò l’Inter a nuovi trionfi. Il culmine arrivò nella stagione 2009/2010 con il triplete. Per la prima volta una squadra italiana riusciva a vincere nello stesso anno Scudetto, Coppa Italia e Champions League. La finale a Madrid contro il Bayern Monaco resta nella memoria di molti, soprattutto per le prodezze di Diego Milito. L’attaccante argentino segnò due gol fondamentali: il primo su passaggio di Wesley Sneijder, il secondo con una azione personale dopo aver superato un avversario. Quel successo fece diventare la storia di Moratti e l’Inter qualcosa di unico, un intreccio indissolubile che ancora oggi viene ricordato dai tifosi e dagli esperti di calcio. Dopo quel trionfo Moratti mantenne la carica fino al 2013, diventando il presidente più longevo del club.
Moratti tra affari di famiglia e rifiuti alla politica attiva
Massimo Moratti non è solo il nome legato all’Inter. Provenendo da una famiglia che opera nel petrolio con la società Saras, ha sempre gestito con attenzione gli affari familiari. Nel corso degli anni ha ricevuto diverse proposte per entrare nella politica attiva, anche in ruoli importanti come quello di sindaco di Milano. Non ne ha mai accettata nessuna, spiegando che preferiva dedicarsi alla conduzione dell’azienda e seguire l’attività sportiva senza distrazioni. Ricordò di aver declinato offerte di varie personalità, dal cardinale Carlo Martini a politici come Walter Veltroni e persino Silvio Berlusconi. La decisione di non entrare in politica è rimasta ferma per motivi personali e di impegno professionale, nonostante riconoscesse il valore di chi gli propose quei ruoli. Nel tempo, questa scelta ha mantenuto Moratti lontano dai riflettori politici, concentrandolo sempre sulla sua doppia passione: la famiglia e l’Inter.