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Tariffe agricole al 15% tra Europa e Stati Uniti: le Marche guardano al 2025 con apprensione

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Tariffe agricole al 15%: le Marche in allerta per il 2025. - Unita.tv
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L’accordo tra Donald Trump e Ursula Von der Leyen fissa tariffe al 15% su alcuni prodotti agricoli, introducendo cambiamenti rispetto alle prime ipotesi. Ma restano dubbi e preoccupazioni, soprattutto per le esportazioni italiane verso gli Stati Uniti. Le Marche, con il loro vino e altri prodotti agroalimentari, sono tra le regioni più esposte.

Marche-usa, un legame commerciale solido ma a rischio

Nel 2024, le esportazioni marchigiane verso gli Usa hanno superato i 50 milioni di euro, con il vino che da solo ha raggiunto quota 11 milioni. Nei primi tre mesi del 2025, i numeri sono rimasti stabili rispetto all’anno precedente, segnale di una situazione ancora in equilibrio. Tuttavia, questa tranquillità potrebbe spezzarsi se alcune categorie di prodotti dovessero restare fuori dalle riduzioni tariffarie.

Le tariffe al 15% rappresentano un miglioramento rispetto a scenari più penalizzanti, ma l’incertezza sulle merci escluse tiene gli imprenditori sulle spine. Alcune filiere rischiano di subire un duro colpo, senza che l’Europa offra adeguate contromisure.

Vino marchigiano sotto osservazione: il ruolo chiave delle Indicazioni Geografiche

Per Coldiretti Marche, la priorità è che l’Unione Europea difenda con forza le Indicazioni Geografiche . Questi marchi certificano origine e qualità, garantendo ai prodotti un valore riconosciuto in Italia e all’estero. Le IG sono anche la barriera contro le imitazioni che possono danneggiare la reputazione delle aziende agricole.

Nel caso dei vini marchigiani, la paura è che se non saranno inseriti tra i prodotti esenti da dazi, i DOP e DOC possano subire un duro colpo sul mercato americano. Tariffe più alte rischiano di allontanare i consumatori Usa, mettendo in difficoltà la competitività dei nostri vini. Serve quindi un impegno deciso della Commissione Europea per tutelare questo settore.

Compensazioni Europee: la speranza per le piccole e medie aziende agricole

L’accordo, pur migliorando le condizioni tariffarie rispetto a prima, non risolve i problemi delle piccole e medie imprese agricole. Le filiere più colpite potrebbero perdere terreno, con conseguenze pesanti per l’economia locale e i bilanci delle aziende.

Coldiretti Marche chiede a Bruxelles interventi mirati per sostenere chi rischia di pagare il prezzo più alto. Aiuti che potrebbero aiutare a limitare le perdite e a puntare su nuovi prodotti o strategie per restare competitivi. Senza queste misure, il futuro delle esportazioni agroalimentari italiane verso gli Usa si fa più incerto.

Le decisioni finali su quali prodotti saranno soggetti ai dazi ridotti e quali no devono ancora essere prese. Le prossime settimane saranno decisive per capire chi sarà favorito e chi invece dovrà fare i conti con maggiori difficoltà. In questo scenario, sarà fondamentale la vigilanza delle istituzioni e la capacità di adattamento delle imprese.

Ultimo aggiornamento il 28 Luglio 2025 da Serena Fontana

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Serena Fontana

Serena Fontana è una blogger e redattrice digitale specializzata in cronaca, attualità, spettacolo, politica, cultura e salute. Con uno sguardo attento e una scrittura diretta, racconta ogni giorno ciò che accade in Italia e nel mondo, offrendo contenuti informativi pensati per chi vuole capire davvero ciò che succede.

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