La subacquea sta attirando sempre più interesse come settore in grado di spingere l’innovazione tecnologica e aprire nuovi mercati. Un webinar promosso da Confindustria Marche insieme al Polo nazionale della dimensione subacquea ha acceso i riflettori su questo mondo. Industria, ricerca e mondo militare si sono confrontati sulle reali potenzialità di un settore che abbraccia tanti ambiti. Al centro del dibattito il ruolo delle imprese locali e delle università per creare nuove filiere produttive e di ricerca.
Marche, una sfida da cogliere per crescere con la subacquea
L’incontro è partito con l’intervento di Roberto Cardinali, presidente di Confindustria Marche, che ha messo in evidenza l’importanza di far dialogare imprese e università per sfruttare le opportunità offerte dalla subacquea. Cardinali ha definito questo settore “la frontiera tecnologica del prossimo decennio”, paragonandolo alla corsa allo spazio di qualche decennio fa. Il messaggio è chiaro: non si tratta di una sfida lontana, ma di qualcosa da affrontare con decisione, mettendo insieme competenze e capacità produttive del territorio marchigiano. L’obiettivo è far nascere nuove filiere industriali, puntando soprattutto sulle piccole e medie imprese.
Le Marche, da sempre legate all’industria manifatturiera e alla tecnologia, devono presidiare un settore che offre tante possibilità, dall’innovazione tecnologica alla ricerca di risorse energetiche e minerarie sotto il mare. Gli interventi hanno spronato i partecipanti a immaginare nuove forme di collaborazione e sviluppo.
Subacquea, un settore che guarda oltre il militare
Il contrammiraglio Giulio Cappelletti, vicedirettore del Centro di Supporto e Sperimentazione Navale della Marina Militare italiana, ha spiegato quanto sia vasto il campo di applicazione della subacquea. Oggi si contano più di cinquanta settori dove questa disciplina è centrale. Oltre all’uso militare e di sicurezza, la subacquea è fondamentale per la ricerca scientifica e l’ingegneria acquatica, con impatti su geologia, ecologia e monitoraggio ambientale.
Nel mondo commerciale, la subacquea tocca l’esplorazione, l’estrazione di risorse e il turismo, ampliando il campo economico su cui costruire nuovi progetti. La parte ricreativa cresce insieme all’interesse per il mare e le sue caratteristiche. Cappelletti ha sottolineato come una sfida chiave sia la ricerca di terre rare nei fondali marini, un tema che potrebbe spingere gli investimenti verso nuove forme di energia e materiali.
Tutti questi settori, ricchi di potenzialità, chiedono collaborazione tra industrie, centri di ricerca e istituzioni.
Nuovi bandi per spingere ricerca e innovazione nella subacquea
Nel corso della conferenza sono stati presentati i dettagli di un nuovo ciclo di bandi, chiamato batch tre, pensato per sostenere progetti di ricerca e sviluppo nel settore subacqueo. I bandi si dividono in tre gruppi principali.
Il primo riguarda tre progetti che vogliono stimolare la collaborazione tra grandi imprese, PMI, università e centri di ricerca. L’idea è favorire aggregazioni capaci di costruire nuove filiere e condividere competenze.
Il secondo gruppo prevede due progetti pensati per coinvolgere PMI, centri di ricerca e università anche senza la necessità di creare gruppi predefiniti. Così si valorizzano iniziative meno strutturate ma ugualmente innovative.
La novità più interessante è l’inserimento di proposte spontanee, chiamate unsolicited, che possono nascere da idee del tutto nuove, fuori dai tradizionali schemi del bando. In questo modo si apre spazio alla creatività e a soluzioni inedite.
Questa strategia di finanziamento punta a coinvolgere soggetti diversi e a far emergere progetti capaci di dare slancio alla competitività del settore subacqueo, a livello nazionale e regionale.
Imprese e università: il cuore della crescita nelle Marche
Il confronto promosso da Confindustria Marche ha messo in luce il ruolo chiave che le imprese locali possono giocare nello sviluppo della subacquea. Le PMI marchigiane hanno davanti a sé una chance importante: sfruttare le proprie competenze e entrare in un mercato in espansione.
Allo stesso tempo, le università della regione possono dare un contributo fondamentale con ricerca e formazione, creando nuove conoscenze e tecnologie da applicare. La collaborazione tra imprese e atenei diventa quindi indispensabile per capire le esigenze del territorio e trasformarle in risultati concreti.
L’invito agli imprenditori è chiaro: la subacquea non è un mondo lontano o riservato a pochi, ma un campo dove provare nuove tecnologie e modelli di business. Le università, invece, devono offrire percorsi formativi e di ricerca dedicati, per preparare professionisti capaci di muoversi in questo settore complesso.
Insomma, le Marche si trovano davanti a un’opportunità da non perdere, da affrontare con impegno e concretezza per ritagliarsi un ruolo importante nella subacquea a livello nazionale.
Ultimo aggiornamento il 21 Luglio 2025 da Andrea Ricci