L’ultima mossa del ministro Salvini ha scatenato una dura reazione nel centrosinistra marchigiano. Matteo Ricci, candidato alla presidenza della Regione, accusa il governo di aver strappato fondi importanti a un progetto ferroviario già avviato, per finanziare il Ponte sullo Stretto di Messina. Una scelta che potrebbe cambiare gli equilibri delle infrastrutture locali e mettere a rischio lavori già in corso.
Via i fondi per la Ferrovia Pesaro-fano: la protesta del territorio
Al centro del caso c’è il progetto di arretramento della linea ferroviaria tra Pesaro e Fano, un intervento da quasi 2 miliardi, già finanziato. Ricci denuncia che quei soldi sono stati dirottati a Roma per far partire l’opera simbolo del governo: il Ponte sullo Stretto. Fondi conquistati con anni di trattative e che servivano a migliorare la mobilità nelle Marche e a collegare meglio le città del Nord regione.
L’obiettivo dell’arretramento è chiaro: rinnovare la linea, velocizzarla e rendere più efficienti i viaggi. Spostare quei fondi ora rischia di bloccare tutto. E questo ha già acceso le preoccupazioni di amministratori e cittadini, che temono un peggioramento del trasporto pubblico e un freno allo sviluppo locale.
Il centrosinistra al contrattacco: “Restituire quei soldi”
Ricci non usa mezzi termini e parla di “scippo storico” ai danni delle Marche. Accusa Roma di aver fatto accordi che penalizzano la regione e promette battaglie dure, se sarà eletto. L’idea è di recuperare quei 2 miliardi nella prossima legislatura e far ripartire il progetto dell’alta velocità nelle Marche.
Il piano parte proprio dal Nord, l’area già pronta con le progettazioni, per dare un’accelerata decisiva. Si punta a investimenti pubblici per migliorare la mobilità e collegare meglio le principali città con treni più veloci e moderni. Per il centrosinistra, il governo preferisce finanziare opere vistose e mediatiche, come il Ponte, invece di interventi concreti e utili per il territorio marchigiano.
Fondi spostati, tensioni in vista tra Marche e governo
La scelta di spostare quei soldi rischia di aprire un vero scontro tra Regione e governo sulle priorità infrastrutturali. Il Ponte sullo Stretto è un’opera controversa, mentre nelle Marche la mobilità resta una leva fondamentale per crescita economica, turismo e qualità della vita. Tagliare i fondi alla ferrovia significa rallentare tutto questo.
Il caso mette poi in luce i rapporti complicati tra governo centrale e territori. Con le elezioni regionali alle porte, il dibattito si fa più acceso: da una parte chi chiede rispetto degli impegni presi, dall’altra chi punta su grandi opere di grande visibilità. In Italia, decidere quali opere finanziare resta una partita delicata, dove si giocano le sorti di intere comunità.
Ultimo aggiornamento il 6 Agosto 2025 da Elisa Romano