Il ministro dei Trasporti e leader della Lega Matteo Salvini si è espresso oggi, a Pesaro, sulla questione dell’indagine che coinvolge Matteo Ricci, candidato del centrosinistra alle prossime elezioni regionali nelle Marche. Salvini ha ribadito la sua posizione sulla presunzione di innocenza e ha chiarito la linea del suo partito rispetto alle inchieste che riguardano diversi schieramenti politici.
La posizione di Salvini sull’indagine che vede coinvolto Matteo Ricci
Durante un incontro con la stampa, Salvini ha risposto alle domande relative alla candidatura di Matteo Ricci, attualmente indagato per fatti ancora da accertare. Il ministro ha escluso che la sua formazione politica consideri Ricci colpevole prima della fine dei processi. Ha infatti sottolineato che, in un Paese civile, “si è innocenti fino a sentenza definitiva in tutti e tre i gradi di giudizio.” Salvini ha specificato che questa regola vale per tutti, senza distinzione di parte politica, e ha contestato l’idea di “essere grillino a corrente alternata” dove la magistratura colpisce solo a senso unico.
Salvini ha poi affermato che il suo giudizio sulle persone coinvolte nelle inchieste spetta al sistema giudiziario e non a decisioni politiche immediate. In particolare ha citato più volte il Partito Democratico, sostenendo che gli indagati del Pd siano “persone per bene fino a che non arrivino condanne definitive.” In questo modo ha voluto evidenziare una differenza rispetto a percezioni che vedono il centrodestra accusare con maggiore rigidità i propri esponenti quando sotto indagine.
Le critiche di Salvini ai meccanismi interni del centrosinistra e le accuse di strumentalizzazione
Salvini ha toccato anche il possibile contesto dietro le rivelazioni riguardanti l’inchiesta su Ricci. Ha ipotizzato ci sia in atto una “resa dei conti” all’interno del Pd o di ambienti del centrosinistra, facendo sembrare la vicenda più una battaglia interna che un atto giudiziario legato alla politica. Da parte sua, il leader leghista ha nettamente escluso un coinvolgimento diretto del suo partito o della coalizione di centrodestra in questa situazione.
Questa lettura lascia intuire come la vicenda, oltre alla dimensione giudiziaria, avrebbe ripercussioni politiche nelle Marche, in vista delle prossime elezioni regionali. Salvini punta a distanziare la Lega da eventuali accuse e a mantenere un’immagine di ruolo istituzionale corretto, evitando di addossare alla sua coalizione eventuali responsabilità in un contesto delicato.
La strategia elettorale di Salvini nelle Marche e la difesa del centrosinistra
Il ministro ha precisato di non chiedere il voto ai cittadini delle Marche sulla base delle indagini in corso contro Ricci o altri esponenti del Pd. Salvini si è presentato sottolineando i risultati raggiunti dalla coalizione di centrodestra negli ultimi cinque anni e promettendo molte idee per la prossima legislatura. L’intento è chiaramente attirare consensi più sulle cose fatte e su un programma per il futuro che sfruttare le discussioni giudiziarie in seno agli avversari.
La posizione di Salvini ha in qualche modo difeso indirettamente Ricci, almeno fino a prova contraria, dichiarando di “non gioire dinanzi alle difficoltà del candidato del centrosinistra.” La differenza che mette in evidenza nel confronto con la sinistra è quel rispetto della presunzione di innocenza, contrapposto alle accuse immediate che a volte accompagnano la politica.
Resta aperto il capitolo giudiziario, con procedimenti ancora in corso e tutte le implicazioni politiche che queste vicende comportano. La scelta del leader leghista di difendere il diritto di Ricci a una piena valutazione processuale mira a bilanciare la dialettica politica, limitando ripercussioni troppo durature nel clima elettorale marchigiano.
Ultimo aggiornamento il 1 Agosto 2025 da Rosanna Ricci