Il Consiglio regionale delle Marche ha aggiornato la normativa sugli incentivi per lo smaltimento di piccoli quantitativi di rifiuti contenenti amianto. La nuova legge modifica il testo del 2020, introducendo contributi per coperture e manufatti in amianto, con un tetto massimo di spesa coperta e fondi stanziati per supportare chi deve smaltire questi materiali.
Approvazione della nuova legge e quadro normativo regionale
Il provvedimento è stato approvato recentemente dal Consiglio regionale delle Marche, partendo da un testo presentato da esponenti della maggioranza. Il primo firmatario è Giovanni Dallasta di Forza Italia, mentre la proposta di legge, collegata e discussa contemporaneamente, porta la firma della consigliera Pd Micaela Vitri, entrambi anche relatori del provvedimento.
La legge mira ad aggiornare la normativa vigente che risale al 2020, con l’obiettivo di semplificare le procedure e garantire un sostegno economico per il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti contenenti amianto. Questi rifiuti sono spesso rappresentati da coperture o manufatti edilizi che contengono fibre di amianto, materiale noto per la sua pericolosità per la salute umana.
Il testo elenca i contributi previsti come parte delle strategie di tutela ambientale e sanitarie, trovando un equilibrio tra costi sostenuti dai cittadini o imprese e le risorse messe a disposizione dalla Regione.
Dettagli economici e limiti del contributo regionale
Il sostegno economico previsto riguarda esclusivamente i costi per il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti contenenti amianto. Non sono inclusi i costi per la rimozione del materiale dal luogo di origine. Il contributo copre il 60% delle spese documentate, fino ad un massimo di 3mila euro per ogni beneficiario.
La Regione Marche ha stanziato una cifra complessiva di 300mila euro per finanziare questo intervento nel corso dell’anno in corso. Questo investimento punta a incentivare chi ha bisogno di smaltire piccole quantità di rifiuti pericolosi, favorendo così un corretto e sicuro smaltimento e riducendo il rischio ambientale.
Il limite massimo di 3mila euro è stato motivo di discussione all’interno del Consiglio, perché condiziona i benefici erogabili, specie per chi sostiene spese superiori a questa soglia. Questo tetto si applica a ogni singolo richiedente, non cumulativamente.
Critiche e interventi della consigliera vitri sul testo definitivo
La consigliera Micaela Vitri, prima firmataria di una delle proposte di legge, ha espresso un giudizio critico riguardo al testo finale approvato. Vitri ha sottolineato come la sua proposta originale mirasse a un finanziamento proporzionato alle spese effettivamente sostenute dai cittadini o dalle imprese, senza fissare un tetto massimo.
Nel corso della legislatura, Vitri aveva presentato più interrogazioni e un progetto di legge destinato a incentivare lo smaltimento di amianto, ma questi erano rimasti bloccati in commissione ambiente per circa due anni. L’approvazione di quest’ultimo provvedimento arriva dopo un lungo periodo di attesa e con forti modifiche rispetto alla proposta iniziale.
L’esponente del Pd ha evidenziato che l’attuale norma, pur riconoscendo l’importanza dell’intervento, restringe in modo significativo la platea dei beneficiari e l’aiuto economico disponibile, limitando quindi la portata dell’aiuto regionale che in origine voleva essere più esteso. Queste differenze hanno alimentato un confronto serrato tra maggioranza e opposizione, soprattutto sul modo migliore per gestire i rifiuti amianto in rapporto ai costi per la popolazione.
Rilevanza della normativa per la gestione dell’amianto nelle Marche
L’aggiornamento della legge regionale segna un passaggio chiave nella gestione dei rifiuti contenenti amianto nel territorio marchigiano. Le coperture e altri manufatti in amianto sono ancora presenti in molte costruzioni, rappresentando un pericolo concreto se non correttamente trattati.
Intervenire con fondi pubblici per coprire parte delle spese di trasporto e smaltimento può agevolare cittadini e imprese a seguire procedure sicure, evitando che i materiali vengano abbandonati o gestiti in modo improprio. Il rischio sanitario legato all’amianto è noto e la Regione Marche cerca di contrastarlo con questi incentivi, seppure con limiti come il contributo massimo stabilito.
L’attivazione delle risorse e la semplificazione del quadro normativo potranno favorire una maggiore attenzione alle operazioni di smaltimento, anche se resta aperto il tema dell’entità degli aiuti per venire incontro a chi deve affrontare spese elevate. Il confronto politico e tecnico continuerà probabilmente, ma questa norma offre una base su cui intervenire nel breve termine per tutelare ambiente e salute pubblica nella regione.
Ultimo aggiornamento il 22 Luglio 2025 da Andrea Ricci