Un episodio di rapina e violenza ai danni di tre minorenni ha scosso la città di Ancona. La squadra mobile ha svolto una serie di perquisizioni personali, locali e informatiche nei confronti dei presunti responsabili, tutti minorenni. L’indagine si concentra su fatti avvenuti tra fine giugno e inizio luglio.
I fatti: aggressione e rapina ai danni di tre fratelli a torrette
La vicenda risale alla sera del 23 giugno scorso quando uno dei tre fratelli, mentre era in compagnia degli altri due, è stato avvicinato da un gruppo composto da almeno sei minori. Tre di questi hanno agito direttamente sottraendo con la forza una sigaretta elettronica alla vittima. L’azione si è svolta con schiaffi e minacce per ottenere l’oggetto senza pagare nulla.
I responsabili hanno promesso che l’oggetto sarebbe stato restituito il giorno seguente. Hanno fissato un incontro nel parco cittadino a Torrette, probabilmente per evitare testimoni o passanti indiscreti durante la riconsegna della sigaretta elettronica.
Il giorno dopo però la situazione è degenerata: i sei ragazzi si sono presentati al parco come concordato ma invece di restituire l’oggetto hanno nuovamente aggredito i tre fratelli. Questa volta li hanno derubati anche di alcuni spiccioli oltre a sottrarre un coltellino.
Intimidazioni e umiliazioni durante l’aggressione
Durante questa seconda aggressione uno dei ragazzi è stato costretto a inginocchiarsi davanti agli altri ed obbligato a pronunciare frasi offensive contro se stesso sotto intimidazione diretta del gruppo. Uno degli aggressori ha ripreso tutta la scena con lo smartphone creando così ulteriori elementi probatori.
Le indagini coordinate dalla procura minorile
Le attività investigative sono state condotte dalla squadra mobile su disposizione della procura presso il tribunale per i minorenni di Ancona che ha emesso un decreto specifico mirato alle accuse contestate: rapina aggravata, violenza privata e lesioni personali ai danni delle vittime.
Il 7 luglio sono state eseguite sei perquisizioni localizzate nelle abitazioni degli indagati nonché controlli sui loro dispositivi telefonici ed informatici al fine recuperare prove utili all’accertamento dei fatti denunciati.
Durante le operazioni gli agenti hanno sequestrato diversi apparati telefonici oltre ad altro materiale ritenuto rilevante nell’ambito dell’inchiesta in corso. Il lavoro investigativo punta ora ad attribuire con precisione le responsabilità individuali relative alle singole condotte criminose messe in atto dai giovani coinvolti nella vicenda.
Un’analisi del contesto sociale delle azioni criminali tra minori
L’aggressione subita dai tre fratelli evidenzia dinamiche preoccupanti legate alla criminalità giovanile nel territorio anconetano. Il fatto che siano stati usati metodi intimidatori come costringere una vittima inginocchiata pronunciando insulti verso se stesso mostra un livello elevato di coercizione psicologica esercitata dal gruppo sul singolo individuo più debole o isolato temporaneamente.
La posta in gioco della registrazione video durante l’aggressione
La presenza poi della registrazione video durante l’aggressione indica anche una volontà da parte degli autori non solo d’imporre paura ma forse anche quella d’umiliare pubblicamente o diffondere tali immagini tra coetanei aumentando così pressione sociale sulle vittime coinvolte direttamente o indirettamente nella vicenda stessa.
Questi episodi pongono interrogativi sulle condizioni sociali ed educative nelle quali crescono alcuni giovani oggi ad Ancona; questionari rivolti agli enti locali potrebbero aiutare a comprendere meglio cause profonde dietro comportamenti del genere prima che sfocino ulteriormente in reati più gravi oppure situazioni difficili da gestire sul piano pubblico e privato insieme alle famiglie interessate dagli eventi criminosi segnalati dalle forze dell’ordine.