Nel 2024 la Rete Odontoiatrica Regionale delle Marche ha superato quota 56 mila prestazioni, mettendo in piedi un sistema di assistenza più omogeneo e accessibile in tutta la regione. L’idea è chiara: semplificare il percorso di cura, soprattutto per chi vive condizioni di fragilità, sia cliniche che sociali. Il nuovo modello è stato presentato a Palazzo Raffaello, alla presenza dei principali protagonisti della sanità marchigiana. Ecco cosa cambia e quali sono i punti chiave di questa rete.
Dove si concentrano le cure e perché serve una rete più equilibrata
Nel corso del 2024, la Rete Odontoiatrica ha erogato 56.163 prestazioni. Di queste, quasi la metà – il 46% – sono arrivate dall’Azienda sanitaria territoriale di Ancona, mentre le Ast di Pesaro Urbino e Macerata insieme hanno coperto un altro 33%. Si tratta di una distribuzione piuttosto sbilanciata che mette in luce la necessità di riorganizzare i servizi dentali sul territorio.
Il modello punta quindi a una distribuzione più equa, evitando che alcune province restino indietro. Per farlo, ha creato gli “spoke” provinciali: veri e propri punti di riferimento sparsi sul territorio, dedicati alle varie fasi di cura. Così si facilita l’accesso e si possono gestire meglio anche i casi più complessi, soprattutto quelli legati a persone fragili. La rete si occupa anche delle emergenze odontoiatriche e mette al centro la salute orale di bambini e ragazzi, considerati una priorità. In sostanza, si vuole offrire un percorso più semplice e uniforme per rispondere alle esigenze di tutti, e in tempi rapidi.
Come funziona la rete: ospedali e territori uniti
La Rete Odontoiatrica è stata presentata ufficialmente a Palazzo Raffaello, con il vice presidente e assessore alla Sanità Filippo Saltamartini in prima fila. La struttura si basa su un modello che mette insieme ospedali e servizi territoriali. Tra le regioni italiane, le Marche sono tra le prime a mettere in piedi un sistema del genere per l’odontoiatria, fianco a fianco con Emilia Romagna e Trentino Alto Adige.
All’interno della rete ci sono tutte le strutture pubbliche del Servizio sanitario regionale che offrono prestazioni dentali. L’obiettivo è mantenere qualità e standard simili ovunque, seguendo le linee guida stabilite dal modello regionale delle reti cliniche e la delibera di Giunta del 2024 che ha dato vita alla rete. La collaborazione tra ospedale e territorio è una novità importante, pensata per assicurare continuità e qualità nelle cure.
Hub e spoke: la rete organizzata per livelli
Il sistema si basa su una struttura a più livelli, secondo il modello delle reti cliniche integrate. Ci sono gli “hub”, strutture in grado di affrontare casi complessi e pazienti con fragilità importanti, come l’Ast di Ancona, l’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche e l’Inrca di Ancona. Questi centri si occupano di chi ha bisogno di trattamenti specialistici.
Poi ci sono gli “spoke” ospedalieri e territoriali, attivi in ogni Azienda sanitaria territoriale. Qui si svolgono prestazioni di base, visite ambulatoriali e interventi chirurgici in day hospital. Gli spoke seguono anche il monitoraggio e i controlli periodici, per garantire continuità e tenere sotto controllo la salute orale della popolazione. Questa divisione aiuta a chiarire ruoli e responsabilità, migliorando accesso e qualità delle cure.
I numeri delle prestazioni e l’attenzione ai più fragili
Durante la presentazione della rete è emerso che il 65% delle prestazioni dentali nel 2024 è stato erogato dalle strutture pubbliche del Servizio sanitario regionale. Un dato importante riguarda i pazienti: il 55% ha più di 65 anni, mentre il 28% è in condizioni di fragilità clinica. Insomma, la maggior parte degli interventi è destinata a chi ha maggior bisogno di assistenza.
Tra le iniziative ci sono programmi di screening nelle scuole per prevenire la carie e promuovere l’igiene orale tra i più piccoli. Il progetto materno-infantile riguarda donne in gravidanza e bambini, per seguire la salute orale fin dai primi mesi di vita. Non mancano poi campagne di prevenzione contro il carcinoma orale, problema serio e spesso sottovalutato, con interventi mirati sulle persone più a rischio.
Tecnologia e percorsi chiari per facilitare l’accesso
Con la nascita della rete si è lavorato anche sull’aspetto tecnologico. Sono stati messi a punto Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali , che uniformano le procedure tra le diverse unità coinvolte. Questo aiuta a coordinare meglio i professionisti e a migliorare i risultati delle cure.
È stata introdotta una cartella clinica elettronica unica, fondamentale per condividere i dati in modo rapido e sicuro. Anche i sistemi di prenotazione sono stati collegati tra loro, per semplificare l’accesso alle visite e agli interventi. Questi strumenti digitali permettono di monitorare l’attività e di organizzare meglio l’offerta, evitando ritardi e sovrapposizioni. Tutto nasce per offrire a chi è fragile un percorso più diretto e semplice, mettendo insieme tutte le competenze del Servizio sanitario regionale per prendersi cura della loro salute orale.
Un impegno concreto per chi è più debole e i pazienti oncologici
L’assessore Saltamartini ha sottolineato che la rete dà risposte concrete a chi ha fragilità cliniche, come i pazienti oncologici, e a chi si trova in difficoltà economiche. “Si tratta di percorsi di presa in carico completi, che coinvolgono diverse professionalità e facilitano l’accesso alle cure.” Prima, molti di questi interventi erano disponibili solo nel privato, con costi spesso proibitivi.
Questa rete risponde a esigenze di alta specializzazione, fondamentali per migliorare la vita delle persone più fragili. Grazie a un’organizzazione condivisa e coordinata, si riesce a offrire queste cure nel pubblico, evitando disuguaglianze e ritardi. L’obiettivo è costruire un sistema stabile, capace di affrontare al meglio le situazioni più complesse, garantendo continuità e assistenza di qualità.
La Rete Odontoiatrica Regionale rappresenta un passo avanti nella gestione delle cure dentali, puntando su un modello integrato tra ospedale e territorio. L’ampliamento dei servizi e l’attenzione ai pazienti più vulnerabili mostrano la volontà di migliorare la salute orale nella regione e di ridurre le differenze nell’accesso alle cure.
Ultimo aggiornamento il 22 Luglio 2025 da Giulia Rinaldi