Il Consiglio regionale ha stabilito nuovi criteri tecnici e ambientali per rilasciare autorizzazioni a impianti di cremazione, in attesa della definizione del piano regionale di coordinamento. La decisione emerge da un ordine del giorno votato dopo l’assestamento di bilancio, con l’intento di garantire una valutazione più rigorosa e dettagliata sulle caratteristiche territoriali, sulla salute pubblica e sull’impatto ambientale dei crematori. Il provvedimento nasce da un’iniziativa del presidente dell’Assemblea legislativa Dino Latini.
L’atto di indirizzo regionale sancisce parametri tecnici e ambientali vincolanti
L’atto promosso da Dino Latini immette nuove prescrizioni nella procedura autorizzativa dei crematori. Le valutazioni si devono basare su criteri specifici che spaziano dalla conformità paesaggistica e territoriale, all’adozione di tecnologie avanzate per ridurre l’impatto ambientale. Questo include il tipo di materiali usati nelle bare destinate alla cremazione, volti a facilitare una combustione più pulita e meno inquinante.
Il testo richiede ai progetti di impianti di prevedere sistemi di filtraggio dell’aria efficaci e di rispettare limiti stringenti sulle emissioni atmosferiche. Sono necessari anche programmi di monitoraggio costante della qualità dell’aria con controlli rigorosi sulle fasi della combustione e sulla deposizione di particelle nell’ambiente circostante. Questo approccio mira a ridurre l’impatto atmosferico e tutelare la salute pubblica nei territori interessati.
Il voto in Consiglio Regionale e la posizione della maggioranza
La mozione ha ottenuto 19 voti favorevoli contro 7 contrari durante la seduta consiliare che ha seguito l’assestamento del bilancio. La maggioranza ha sostenuto la proposta per il suo intento di introdurre maggiori controlli tecnici e ambientali nelle procedure autorizzative. L’opposizione ha espresso riserve riguardo all’impatto che tali vincoli potranno avere sulla tempistica e i costi per l’apertura di nuovi impianti.
Non è stato invece ceduto nulla sui contenuti, con i sostenitori che hanno evidenziato come l’iniziativa sia una risposta necessaria a crescenti preoccupazioni di cittadini e amministrazioni locali, specie nelle zone dove è già presente una concentrazione di crematori o dove la qualità dell’aria è un tema delicato.
Indicazioni alla giunta regionale sui progetti già avviati nei comuni
Il documento impegna la Giunta a trasmettere agli enti comunali indicazioni precise. I Comuni che hanno in corso iter amministrativi per impianti di cremazione dovranno riesaminare le richieste alla luce dei nuovi parametri imposti. La rivalutazione dovrà considerare la localizzazione dei crematori, la tipologia di tecnologie previste e la conformità alle esigenze di tutela ambientale e sanitaria.
Si invita anche a promuovere momenti di concertazione tra amministrazioni e cittadini, per garantire trasparenza e un confronto reale sulle soluzioni progettuali. Questo punto sottolinea l’importanza attribuita alle istanze territoriali e al dialogo nella gestione delle realizzazioni di impianti con possibile impatto sull’ambiente e sulla comunità.
L’atto di indirizzo del Consiglio regionale definisce così un quadro più definito per la gestione delle autorizzazioni agli impianti di cremazione, che restano sotto stretta osservazione fino all’approvazione del piano complessivo di coordinamento previsto a livello regionale.
Ultimo aggiornamento il 29 Luglio 2025 da Matteo Bernardi