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Nuova legge per riorganizzare il Terzo Settore nelle Marche: sostegno e attivismo civico al centro

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Riorganizzazione del Terzo Settore nelle Marche, focus su sostegno e attivismo. - Unita.tv
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La regione Marche ha varato una nuova proposta di legge dedicata al Terzo Settore, con l’obiettivo di sostenere e rilanciare le attività di volontariato, cooperazione e attivismo civico. L’iniziativa punta a valorizzare le esperienze esistenti e a favorire nuove forme di partecipazione sociale, mettendo al centro la sussidiarietà orizzontale e il rapporto tra istituzioni e cittadini.

La proposta di legge presentata alla Regione Marche per il terzo settore

Il 2025 vede nelle Marche un passo importante verso la riforma del Terzo Settore. La giunta regionale ha infatti consegnato all’Assemblea legislativa la proposta intitolata “Norme per il sostegno e la promozione del Terzo settore, dell’attivismo civico e dell’economia sociale nella Regione Marche”, dichiarata urgente. L’assessora al Volontariato e al Terzo Settore ha definito la legge come una “4.0”, sottolineandone l’originalità e l’efficacia frutto di un confronto con associazioni, cooperative e realtà attive nel settore.

L’approccio utilizzato punta a dare corpo a una normativa attenta alla cooperazione e alla solidarietà. La regione si riconferma tra le poche in Italia ad aver realizzato una legge specifica sul tema, con strumenti e indirizzi volti a sostenere sia enti già operativi nel territorio che nuove realtà, intenzionate a muoversi nel campo del volontariato o dell’economia sociale. La legge vuole quindi innestare un sistema di collaborazioni tra pubblico e privato sociale, inserito nel quadro del principio costituzionale di sussidiarietà orizzontale, che prevede il coinvolgimento diretto delle comunità e dei cittadini nella gestione di interessi generali.

Struttura e contenuti fondamentali della normativa regionale

La proposta legislativa si articola in dieci articoli, ognuno pensato per disciplinare e promuovere aspetti specifici dell’attivismo civico e del lavoro sociale nelle Marche. Al centro vi è il riconoscimento della capacità autonoma delle persone, singole o riunite in organizzazioni sociali, di promuovere attività di interesse generale. La formulazione segue il principio costituzionale di sussidiarietà, concepito come un meccanismo per rafforzare coesione sociale e sviluppo locale.

La legge pone l’enfasi su modelli di innovazione sociale e amministrativa, ideando sistemi inediti per assolvere obblighi di solidarietà attraverso la libertà di iniziativa sociale. Un’azione legislativa con un chiaro obiettivo: incentivare una partecipazione attiva e diffusa, non soltanto sulle questioni tradizionali, ma anche nelle forme emergenti di cittadinanza attiva e mutualismo.

All’interno del testo normativo, si prevede la convocazione regolare, almeno biennale, della Conferenza regionale del Terzo Settore, un momento di incontro in cui gli oltre 4.200 enti attivi nelle Marche potranno confrontarsi e progettare strategie condivise. Questa assemblea vuole diventare una vetrina e un laboratorio di confronto, dove persino le politiche pubbliche possono integrarsi con quelle delle realtà associative e cooperative presenti sul territorio.

Strumenti di monitoraggio e collaborazione previsti dalla legge

Per garantire continuità e qualità delle attività, la legge introduce l’istituzione di un Osservatorio regionale sul Terzo Settore e sull’amministrazione condivisa. Questo organismo è destinato a svolgere funzioni di studio, approfondimento e supporto tecnico rivolto al Consiglio regionale del Terzo Settore. La sua missione comprende l’analisi dei processi di collaborazione tra enti pubblici e privati, per promuovere modelli organizzativi efficienti e funzionali.

L’Osservatorio sarà formato da sei esperti, scelti in modo bilanciato: due nominati dalla Regione Marche, uno dall’Anci Marche , e tre designati dall’associazione degli enti del Terzo Settore. Questo assetto mira a rappresentare al meglio le diverse sensibilità e competenze presenti nel tessuto regionale.

L’iniziativa punta a consolidare una rete istituzionale ben strutturata tra realtà sociali e istituzioni pubbliche. La legge fa leva sul principio di sussidiarietà, inteso come metodo per delegare e responsabilizzare le formazioni sociali attive, rafforzando così la capacità del territorio di affrontare le sfide sociali. La creazione di momenti periodici di confronto e di un organismo tecnico rappresenta un tentativo concreto di stabilire un dialogo lungo e organico nel tempo, tenendo conto delle dinamiche reali delle Marche.

In effetti, la riorganizzazione prevista dalla legge intende dare spazio a un Terzo Settore più riconosciuto e coordinato, in grado di esprimere al meglio le proprie funzioni di promozione sociale, assistenza, cultura e sviluppo economico non profit. Le Marche, con questa legge, segnano un percorso legislativo che, a oggi, non si riscontra in molte altre regioni italiane.

Ultimo aggiornamento il 30 Luglio 2025 da Andrea Ricci

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Andrea Ricci

Andrea Ricci non cerca l’ultima notizia: cerca il senso. Blogger e osservatore instancabile, attraversa cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute con uno stile essenziale, quasi ruvido. I suoi testi non addolciscono la realtà, la mettono a fuoco. Scrive per chi vuole capire senza filtri, per chi preferisce le domande alle risposte facili.

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