Le analisi condotte da Legambiente nel 2025 hanno coinvolto tre laghi delle Marche, mettendo sotto osservazione la qualità delle acque e la presenza di inquinanti. I rilievi hanno evidenziato condizioni di buona salubrità per due bacini, mentre uno mostra criticità legate soprattutto al trattamento delle acque reflue. Questi monitoraggi periodici rappresentano un tassello importante nel controllo ambientale regionale.
Monitoraggio e risultati tecnici sui laghi di Fiastra, Castreccioni e Talvacchia
I controlli della Goletta dei Laghi si sono svolti durante la primavera 2025 e si sono concentrati sul lago di Fiastra e il lago di Castreccioni, entrambi a Macerata, e sul lago di Talvacchia ad Ascoli Piceno. Per il primo e secondo bacino, i parametri valutati hanno confermato un quadro positivo, coerente con quanto osservato negli anni precedenti, sia nel 2023 sia nel 2024. Questo significa che le acque si presentano pulite, con livelli di inquinanti entro i limiti previsti e assenza di sostanze pericolose in concentrazione significativa. La conferma di questa situazione rappresenta una stabilità favorevole per l’ecosistema locale e per le attività che dipendono dall’acqua, come la balneazione e la pesca.
Non è andata allo stesso modo per il lago di Talvacchia, dove almeno un punto di prelievo ha mostrato livelli di inquinamento non conformi alle normative ambientali. Si tratta del punto di immissione del fiume Castellano, che alimenta il bacino lacustre. I dati raccolti evidenziano come in quell’area si registri una presenza di inquinanti superiore al valore accettabile, rendendo necessarie misure urgenti di controllo e, possibilmente, interventi di bonifica.
Cause e conseguenze dell’inquinamento nel Lago Di Talvacchia
Secondo le spiegazioni fornite da Andrea Minutolo, responsabile scientifico di Legambiente, la contaminazione rilevata nel punto di immissione del fiume Castellano può dipendere dal ciclo di trattamento delle acque reflue in quella zona. “Quando gli impianti di depurazione non funzionano adeguatamente o si verificano scarichi non autorizzati, le sostanze inquinanti, comprese sostanze organiche e nutrienti, finiscono nei corsi d’acqua.” Questo provoca un peggioramento della qualità dell’acqua che può compromettere la balneabilità, oltre a impattare negativamente sulla fauna e la flora lacustre, alterando ecosistemi delicati.
L’area interessata si presenta particolarmente sensibile anche per la vicinanza a una spiaggia molto frequentata, che rischia di subire le conseguenze dei livelli elevati di inquinamento. La presenza di inquinanti può provocare effetti diretti sulla salute dei bagnanti e limitare lo sfruttamento turistico e ricreativo del luogo. Da questa osservazione deriva l’urgenza di intensificare i controlli sul fiume Castellano e di investire nel monitoraggio continuo per evitare il ripetersi di episodi simili.
Impatto e prospettive del monitoraggio sulle acque dolci marchigiane
La presentazione dei risultati a Cingoli, avvenuta alla presenza di tecnici e rappresentanti di Legambiente Marche, sottolinea l’importanza di mantenere alta l’attenzione sulle condizioni dei laghi regionali. Anche se due dei tre bacini monitorati mantengono una buona qualità dell’acqua, la presenza di un punto inquinato nel lago di Talvacchia indica che il lavoro di controllo non può fermarsi. La tutela delle risorse idriche riveste un’importanza cruciale per la biodiversità, i cittadini e le attività economiche collegate.
Il monitoraggio continua a rappresentare uno strumento diretto per individuare problemi ambientali precocemente. In questo contesto le associazioni ambientaliste e le autorità locali devono collaborare per migliorare la gestione degli scarichi e promuovere interventi mirati di risanamento. Solo attraverso un’attività di sorveglianza costante e azioni correttive sarà possibile mantenere gli standard di pulizia e garantire la sostenibilità dei laghi anche negli anni futuri.
Ultimo aggiornamento il 24 Luglio 2025 da Andrea Ricci