La Regione Marche ha approvato una legge che mira a rivedere e adeguare le procedure sulla formazione professionale. La normativa si aggiorna per allinearsi alle indicazioni europee e statali, in particolare con quanto previsto dal Pnrr, puntando a migliorare la certificazione delle competenze e ad accompagnare il percorso formativo in modo più efficace.
Adeguamento delle norme regionali sulla formazione professionale
L’Assemblea Legislativa delle Marche ha dato l’ok all’unanimità alla proposta di legge, presentata dalla Giunta Regionale, che introduce modifiche urgenti alla normativa sulla formazione professionale. Il testo, promosso dai consiglieri Marco Marinangeli del gruppo misto e Antonio Mastrovincenzo del PD, aggiorna le regolamentazioni in materia di certificazione delle competenze e dei servizi dedicati all’individuazione, validazione e riconoscimento degli apprendimenti.
Questo adeguamento è necessario per adattare le disposizioni regionali agli obblighi derivanti dalle nuove normative europee e nazionali, oltre che ai decreti ministeriali entrati in vigore. Il fine è assicurare un quadro legislativo coeso e coerente che possa permettere alle persone di partecipare con maggiore facilità ed efficacia ai percorsi formativi.
Impegni del Piano Nazionale Di Ripresa E Resilienza nella formazione
Il provvedimento richiama espressamente quanto previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, chiamato a sostenere la ripresa economica attraverso investimenti mirati, compresi quelli nel campo dell’istruzione e della formazione professionale. Il piano prevede inoltre il Piano Nuove Competenze-Transizioni, ideato per supportare l’adattamento della forza lavoro ai cambiamenti del mercato.
Quello che la legge regionale cerca di fissare è la promozione dell’apprendimento permanente come diritto di ogni cittadino. In altre parole, vuole garantire che ogni persona possa accedere a opportunità collettive volte a riconoscere e valorizzare le competenze acquisite in modi diversi, siano esse formali o informali. Inoltre, la programmazione delle attività formative sarà orientata a rispondere alle reali esigenze del mercato del lavoro, così da ridurre il gap tra domanda e offerta occupazionale.
Tutte queste modifiche si sviluppano per garantire trasparenza e uniformità a un sistema che finora, in alcuni casi, risentiva di lacune normative e disomogeneità operative. La legge dunque punta a rendere la formazione più accessibile e coerente con lo scenario economico attuale.
Certificazione delle competenze come strumento di inclusione lavorativa
Un elemento chiave del provvedimento riguarda il sistema di certificazione delle competenze acquisite dagli utenti dei servizi formativi. Il testo fa riferimento preciso all’introduzione di regole chiare per i servizi di individuazione, di validazione e di certificazione, elementi fondamentali per riconoscere ufficialmente ciò che viene appreso sia all’interno dei percorsi formali sia in contesti lavorativi o esperienziali.
La certificazione non è solo un attestato, ma uno strumento per agevolare l’ingresso nel mercato del lavoro e favorire la mobilità professionale. Il riconoscimento delle abilità garantisce trasparenza verso gli operatori economici e offre ai cittadini maggiori possibilità di occupazione e sviluppo personale.
La revisione legislativa risponde quindi a un’esigenza concreta, specie in una regione come le Marche, dove la formazione professionale gioca un ruolo rilevante nella creazione di connessioni tra scuola, imprese e territorio. L’aggiornamento normativo intende creare percorsi più snelli, riducendo i tempi e le complessità amministrative.
In sintesi, la nuova legge regionale si pone come passaggio indispensabile per allineare le prassi locali agli standard nazionali ed europei, sostenere la crescita delle competenze nel tessuto sociale ed economico, e rafforzare il diritto all’apprendimento continuo per tutti gli abitanti delle Marche.
Ultimo aggiornamento il 30 Luglio 2025 da Serena Fontana