La regione Marche ha dato il via libera al nuovo Piano regionale energia e clima 2030, un programma che mira a trasformare il sistema energetico locale attraverso una forte spinta sulle fonti rinnovabili. Il Prec 2030 si concentra su maggiori installazioni di impianti fotovoltaici e di energia eolica, con l’obiettivo di abbattere l’uso di combustibili fossili, contenere le emissioni e migliorare l’autonomia energetica. Sul tavolo ci sono incentivi per l’autoconsumo, la creazione di comunità energetiche e investimenti nell’idrogeno, in una strategia che coinvolge abitazioni, imprese e trasporti.
Strategie e obiettivi del piano energetico 2030 nelle Marche
Il Prec 2030 fissa come scopo l’installazione di 2,3 gigawatt di nuova potenza da fonti rinnovabili entro la fine del decennio. A dominare la quantità sarà il fotovoltaico, previsto per circa il 75% della nuova energia, mentre l’eolico assume un ruolo significativo anche con progetti offshore sul mare Adriatico. Gran parte degli impianti sorgeranno su tetti di edifici, zone industriali dismesse e aree già urbanizzate. Particolare attenzione va al cosiddetto agrivoltaico avanzato, che permette di combinare la produzione energetica con l’attività agricola, limitando l’impatto sull’uso del suolo.
L’amministrazione regionale ha indicato che per gli impianti saranno destinati circa 25 chilometri quadrati, solo lo 0,25% della superficie regionale. Su 0,23% della superficie agricola si prevede l’installazione di pannelli fotovoltaici che non comprometteranno la produzione agricola. Questi numeri evidenziano l’intenzione di evitare spostamenti di suolo e di privilegiare superfici già interessate da attività. Nel biennio 2024-2026, una parte consistente di questa potenza, quasi un gigawatt, sarà attivata per dare impulso immediato alla trasformazione.
Incentivi e misure per l’autoconsumo e comunità energetiche nelle Marche
Il nuovo piano incentiva soprattutto l’autoconsumo di energia prodotta localmente. Privati cittadini e aziende potranno accedere a supporti finanziari per installare impianti fotovoltaici e batterie di accumulo. Si punta inoltre a favorire la nascita di Comunità energetiche rinnovabili, ovvero gruppi di soggetti che condividono e gestiscono energia prodotta con fonti pulite. Queste configurazioni possono ridurre costi, sostenere economie locali e aumentare la partecipazione diretta della popolazione al cambiamento energetico.
La giunta ha previsto anche la realizzazione di tre “valli dell’idrogeno”, due nell’area di Ancona e una nella provincia di Ascoli Piceno, dove promuovere sviluppo e utilizzo di idrogeno verde. Questo contribuirà a diversificare le fonti energetiche e a creare nuove opportunità occupazionali e tecnologiche nel territorio. L’intervento sarà rivolto anche a migliorare l’efficienza energetica di abitazioni, imprese, trasporti e reti elettriche, in modo da ridurre gli sprechi e ottimizzare i consumi.
Impatto del piano sulla produzione elettrica regionale e sul territorio
Attualmente le Marche producono circa il 35% dell’elettricità consumata localmente, il resto arriva dall’esterno. Il piano mira a tagliare questa dipendenza portandola al 22% entro il 2030, riducendo dunque l’importazione e aumentando la sovranità energetica. Questa crescita sarà sostenuta dalla capacità aggiuntiva da fonti rinnovabili che entrerà in funzione nel corso dei prossimi anni, oltre agli interventi sulla rete elettrica per migliorarne il funzionamento e gestire meglio le fonti intermittenti.
L’occupazione del territorio con impianti energetici sarà contenuta attraverso una pianificazione che favorisce l’uso di spazi già sfruttati o poco impattanti. Il piano, per la sua natura strategica, ha già superato le fasi di confronto con associazioni di categoria e stakeholder locali. Ora si avvieranno i passaggi tecnici per la valutazione ambientale strategica e per la verifica di incidenza, necessarie a bilanciare sviluppo energetico e tutela del territorio.
La Regione Marche con il Prec 2030 traccia una rotta chiara verso un sistema energetico più sostenibile, volto a ridurre emissioni e costi, e a coinvolgere direttamente la comunità nei cambiamenti necessari per il futuro. Sul fronte tecnologico e sociale, la sfida ora è tradurre gli obiettivi in azioni concrete e realizzabili entro i tempi indicati.
Ultimo aggiornamento il 24 Luglio 2025 da Serena Fontana