Il Consiglio regionale delle Marche ha dato il via libera a un nuovo regolamento dedicato agli ecomusei. Questi musei, radicati nel territorio, uniscono il patrimonio ambientale e culturale coinvolgendo direttamente le comunità locali. Il provvedimento fissa le regole per le attività, i requisiti e l’iscrizione all’elenco ufficiale regionale, rafforzando il ruolo di questi spazi come custodi di memorie e tradizioni marchigiane.
Il regolamento per gli ecomusei prende forma nelle Marche
Nel corso dell’ultima seduta della legislatura regionale, svoltasi nel 2025, il Consiglio delle Marche ha approvato a maggioranza il regolamento sugli ecomusei, su proposta della giunta. La base normativa è la legge del 2022, che promuove e regola questa particolare forma di museo diffuso. L’ecomuseo non è un museo tradizionale: è uno spazio che conserva il patrimonio materiale e immateriale, fondamentale per l’identità e la storia di una comunità.
Questi musei nascono e si sviluppano in un territorio ben definito, caratterizzato da una certa omogeneità culturale e ambientale, e si fondano sulla partecipazione attiva delle persone che vivono quei luoghi. L’obiettivo è mettere in luce tradizioni, saperi e paesaggi, tenendo insieme natura e cultura e integrandoli nella vita quotidiana, per lasciare tutto intatto alle generazioni future.
Cosa prevede il regolamento appena approvato
Il testo del regolamento entra nel dettaglio delle attività che gli ecomusei delle Marche potranno svolgere e stabilisce i criteri per la loro gestione. Per entrare nell’elenco regionale ufficiale, una realtà deve dimostrare almeno due anni di attività continua, impegnandosi nella promozione del territorio e della sua cultura.
Tra i punti chiave, il regolamento indica quali sono le funzioni principali degli ecomusei: conservare oggetti, organizzare eventi culturali e laboratori con la comunità, svolgere attività di educazione ambientale. Sono poi specificati i requisiti strutturali da rispettare e le modalità di collaborazione con enti pubblici e privati del territorio.
Fondamentale è il coinvolgimento della popolazione locale: il regolamento sottolinea come le comunità debbano essere parte attiva nelle iniziative degli ecomusei. Questa partecipazione è vista come un elemento chiave per rafforzare l’identità del territorio e stimolare un rapporto vivo e condiviso con il patrimonio.
Un impulso concreto per cultura e ambiente nelle Marche
Con questo regolamento, le Marche vogliono dare più forza agli ecomusei come strumenti concreti per salvaguardare e valorizzare il territorio. Questi luoghi non sono solo esposizioni di oggetti, ma veri e propri punti di incontro tra passato e presente, natura e cultura, comunità e ambiente.
Gli ecomusei favoriscono un turismo più consapevole, basato sulla scoperta di tradizioni legate a un territorio ben riconoscibile che mantiene intatti la sua identità e le sue peculiarità. Permettono di valorizzare aspetti spesso trascurati, come storie locali, mestieri antichi e linguaggi culturali lontani dai circuiti turistici più battuti.
Con una legge chiara e condivisa, le realtà marchigiane che operano in questo settore potranno contare su un sostegno istituzionale che rende più efficace il loro lavoro, spingendo anche a collaborazioni e scambi con altre aree.
Chi ha spinto il regolamento e come è andato avanti
La proposta è arrivata dalla giunta regionale ed è stata illustrata in Consiglio dalle consigliere Jessica Marcozzi, di Forza Italia, e Marta Ruggeri, del Movimento 5 Stelle. Le due hanno seguito tutto l’iter, guidando il confronto tra i gruppi politici e assicurandosi che il testo rispondesse alle esigenze delle comunità e degli operatori culturali.
L’ok è arrivato nell’ultima seduta della legislatura regionale, con un sostegno che ha superato gli schieramenti politici. È un passo importante per gli ecomusei marchigiani, che ora potranno lavorare con regole più precise e certe.
Nei prossimi mesi, enti e associazioni interessate potranno avviare le pratiche per ottenere il riconoscimento ufficiale e comparire nell’elenco regionale. Questo aprirà la strada a sostegni concreti e alla partecipazione a iniziative per la tutela e la promozione del patrimonio locale.
Ultimo aggiornamento il 5 Agosto 2025 da Elisa Romano