Il calo della popolazione nelle Marche è ormai al centro del dibattito economico e sociale della regione. All’evento “Il modello Marche. Quali strategie per il futuro”, svoltosi alla Loggia dei Mercanti di Ancona, esperti delle quattro università locali hanno analizzato le conseguenze di questa tendenza e le possibili vie di sviluppo. Meno persone significa problemi, soprattutto per trovare lavoratori, ma anche opportunità per ripensare i servizi agli anziani.
Trovare lavoratori è sempre più difficile: la crisi coinvolge tutti i settori
Con meno persone, diventa più complicato trovare chi lavori, sia per ruoli specializzati sia per quelli meno qualificati. Il problema riguarda settori fondamentali come la manifattura, che ha bisogno di una forza lavoro stabile, e il terziario, dove servono operatori in molti ambiti. Durante l’incontro è emerso come il mercato del lavoro fatichi a rispondere alle richieste delle imprese.
Nel manifatturiero, la mancanza di personale si somma alla sfida di restare competitivi, puntando su innovazione e tecnologia. Le aziende devono quindi ripensare come assumere e formare i nuovi lavoratori, per far fronte al calo degli ingressi. Le università hanno sottolineato quanto sia importante preparare meglio i giovani per entrare nelle industrie locali.
Anche nel terziario, che include servizi diversi, la carenza di addetti si fa sentire soprattutto in commercio, sanità e assistenza sociale. L’aumento della popolazione anziana fa crescere la domanda di servizi specializzati, rendendo ancora più difficile coprire tutti i ruoli necessari. Per questo, imprese e istituzioni stanno cercando soluzioni nuove per attirare lavoratori, puntando anche su orari flessibili e incentivi.
Manifattura e agricoltura: la tecnologia per arginare la crisi
Nel settore industriale marchigiano, l’innovazione resta la carta vincente per mantenere alta la produzione. Le aziende manifatturiere si distinguono per gli investimenti in macchinari all’avanguardia e processi più efficienti, che aiutano a ridurre l’effetto della diminuzione della forza lavoro. Questo porta a un cambiamento nei modi di lavorare, con più automazione e meno lavori manuali ripetitivi.
Anche in agricoltura la situazione è simile: nuove tecnologie aiutano gli agricoltori a fronteggiare i cambiamenti climatici, sempre più evidenti e pericolosi per le colture. L’uso di sistemi digitali per gestire le coltivazioni, l’irrigazione e monitorare l’ambiente mostra un’attenzione crescente alla sostenibilità.
L’innovazione non è solo un modo per mantenere la produttività, ma anche per attirare i giovani. Molti di loro si interessano alle tecniche agricole moderne, come l’uso di droni o sistemi di precisione. La sfida rimane quella di convincerli a restare sul territorio, invertendo la fuga e portando un vero ricambio generazionale.
Turismo e cultura, leve per far ripartire l’economia delle Marche
Il turismo e la cultura si confermano settori chiave per il rilancio della regione. Negli ultimi anni le Marche hanno visto aumentare i visitatori, italiani e stranieri, rafforzando il proprio richiamo. L’offerta turistica punta soprattutto sul patrimonio culturale, valorizzato da importanti interventi.
Gli operatori e gli studiosi presenti hanno evidenziato come la cultura non contribuisca solo all’economia ma tenga insieme anche il tessuto sociale, nelle città e nelle zone rurali. Musei, eventi artistici e tradizioni sono un collante per l’identità del territorio. Il turismo sostiene attività commerciali e servizi, creando occasioni di lavoro soprattutto nella ristorazione e nell’ospitalità.
La cura della cultura fa parte di una strategia più ampia di valorizzazione del territorio, che comprende anche infrastrutture e qualità ambientale. Tutto questo aiuta a trasformare le Marche in una meta stabile e attrattiva, con effetti positivi sull’economia e l’occupazione.
Le università delle Marche uniscono le forze per il futuro della regione
L’incontro di Ancona ha visto protagonisti i rappresentanti dei quattro atenei regionali, che hanno portato dati, ricerche e proposte concrete. Fabio Musso e Alessio Travasi dell’Università di Urbino, Sauro Vittori, Francesca Pompei ed Elettra Della Ceca di Camerino, Mara Cerquetti di Macerata e Valerio Temperini della Politecnica delle Marche hanno discusso di manifattura, agricoltura, cultura e servizi.
Questo confronto ha messo insieme diversi punti di vista su problemi attuali e sfide future. Le università hanno mostrato come la regione possa affrontare il calo demografico rafforzando alcuni settori e innovando altri, fondamentali per il lavoro e la qualità della vita.
Il dialogo tra mondo accademico, imprese, società e istituzioni si conferma prezioso per pianificare azioni mirate. In particolare, è emersa la necessità di investire in formazione, nuovi modelli di impresa e servizi adatti a una popolazione che cambia. Le università giocano un ruolo chiave in questo percorso di rilancio.
Ultimo aggiornamento il 18 Luglio 2025 da Serena Fontana