La regione Marche si prepara alle elezioni autunnali con il presidente uscente Francesco Acquaroli che punta a un secondo mandato. Dopo cinque anni di lavoro, l’obiettivo è consolidare le riforme già avviate e portare a termine i progetti infrastrutturali necessari per rendere il territorio più competitivo. La sfida politica si presenta serrata con una coalizione di sinistra ampia guidata da Matteo Ricci.
Le basi poste nei primi cinque anni e la necessità di accelerare
Nei primi cinque anni del suo mandato, Acquaroli ha concentrato gli sforzi su interventi strutturali capaci di rafforzare l’economia regionale. Il prodotto interno lordo delle Marche mostra segnali di ripresa rispetto al passato ma serve ora un’accelerazione soprattutto nel completamento delle riforme amministrative e nella realizzazione delle infrastrutture strategiche per i collegamenti interni ed esterni.
Trasformazioni nel settore sanitario
Il presidente evidenzia come molte iniziative siano già partite ma non ancora concluse, in particolare nel campo della sanità pubblica dove è stata avviata una trasformazione significativa con la soppressione dell’azienda unica sanitaria regionale a favore della creazione di aziende territoriali mirate ad ampliare l’assistenza diffusa sul territorio. Questa modifica mira a migliorare l’accessibilità alle cure nelle diverse aree della regione.
Focus sui trasporti e infrastrutture
Sul fronte dei trasporti invece sono stati fatti passi avanti importanti ma restano opere da ultimare per aumentare la mobilità tra i centri urbani marchigiani e collegarsi efficacemente al resto del paese. Questi lavori sono visti come fondamentali per dare nuova linfa all’economia locale, attrarre investimenti e favorire lo sviluppo industriale ed agricolo.
La campagna elettorale: sfide politiche in vista delle urne autunnali
Con le elezioni previste probabilmente alla fine di settembre 2025, Acquaroli sta intensificando gli incontri sul territorio marchigiano incontrando cittadini nei vari comuni. L’intento è raccogliere opinioni dirette sulle azioni svolte durante il primo mandato e presentare le proposte future.
Avversario principale e coalizione di sinistra
Il principale avversario sarà Matteo Ricci europarlamentare del Pd sostenuto da una coalizione molto ampia composta dal Partito democratico, Movimento 5 stelle, Alleanza verdi sinistra, Più Europa oltre ad altri movimenti civici locali. Secondo Acquaroli questa coalizione rappresenta chiaramente la sinistra mentre lui guida quella che definisce centrodestra; nota anche l’assenza attuale di un vero centro politico identificabile nella regione.
Durante questi incontri pubblici emergono giudizi positivi sulla direzione intrapresa dalla giunta uscente: molti cittadini chiedono continuità senza tornare indietro rispetto ai progressi fatti negli ultimi anni soprattutto dopo un periodo in cui le Marche erano poco considerate nello scenario nazionale ed europeo.
Rapporti interni alla maggioranza tra tensioni e collaborazione
Nonostante qualche passaggio recente tra esponenti politici della Lega o Forza Italia verso altre forze politiche abbia generato momentanee tensioni interne alla maggioranza che sostiene Acquaroli, il presidente sottolinea come ci sia ancora una base solida su cui poggia tutto il governo regionale.
Definisce normale ogni tanto dover affrontare divergenze dovute alle diverse esigenze dei partiti coinvolti ma evidenzia anche che queste competizioni interne rimangono sempre nel quadro della collaborazione reciproca senza compromettere stabilità o decisionismo nell’attività amministrativa quotidiana.
Clima politico e continuità amministrativa
Questo clima permette comunque al governo regionale di continuare a lavorare senza interruzioni significative sui programmi prefissati prima del voto previsto in autunno.
Prospettive future: rilancio economico attraverso sanità e infrastrutture
Acquaroli guarda con ottimismo all’esito elettorale auspicando conferme dal consenso popolare ottenuto finora. Nel caso venisse rieletto intende portarsi fino in fondo nelle modifiche iniziate specialmente nel settore sanitario dove vuole consolidarne ulteriormente l’organizzazione territoriale migliorando così accessibilità ed efficienza dei servizi sanitari distribuiti lungo tutta la regione.
Anche sull’aspetto logistico insiste sulla necessità urgente del completamento delle grandi opere infrastrutturali utilissime non solo agli abitanti locali ma pure agli operatori economici. Le nuove strade, ferrovie o potenziamenti degli snodi esistenti devono rendere finalmente visibili le Marche come area rilevante sulla mappa nazionale italiana cosa mancata prima dell’avvento dell’attuale giunta regionale.
Questa attenzione combinata tra salute pubblica funzionale ai bisogni reali dei cittadini ed efficientamento degli spostamenti potrebbe diventare motore decisivo dello sviluppo produttivo marchigiano nei prossimi anni.