La mostra “L’anima del legno di Herbert Golser” occupa dal 26 luglio al 6 settembre le sale storiche del palazzo rinascimentale Roveresco di Montebello, frazione di Orciano di Pesaro. L’esposizione porta l’arte contemporanea del celebre scultore austriaco in dialogo con il patrimonio culturale italiano, mettendo a fuoco il rapporto tra la materia organica e la memoria storica. L’evento fa parte di un progetto curatoriale che intende riconnettere passato e presente artistico in uno spazio carico di storia e suggestioni.
Palazzo Roveresco tra memoria rinascimentale e arte contemporanea
Palazzo Roveresco, noto per essere stata la residenza di Lavinia Feltria della Rovere, figura femminile di rilievo nel Rinascimento italiano, rappresenta un luogo carico di valore storico e culturale. La dimora, situata nella frazione di Montebello, incarna un momento particolare della storia artistica e sociale del territorio. Lavinia Feltria fu nota per favorire incontri tra artisti e intellettuali, creando un cenacolo culturale di grande spessore. La mostra di Golser riprende proprio questo spirito, proponendo uno spazio contemporaneo dove si incrociano storie, idee e forme artistiche. Questo è il primo appuntamento di una nuova fase dedicata a far rivivere il palazzo come polo attivo della scena artistica.
Negli anni passati, il palazzo è stato al centro di diverse iniziative culturali volte a valorizzare il suo ruolo. Ora, con “L’anima del legno”, si inaugura un percorso più ampio che punta a stabilire un dialogo costante tra artisti contemporanei di diversa provenienza e l’ambiente storico circostante. Il progetto vuole non solo ospitare esposizioni, ma anche creare un contesto di scambi creativi e riflessioni che coinvolgano sia la comunità locale sia appassionati d’arte. La presenza di una mostra dedicata a Golser è il trampolino di lancio per questa nuova stagione artistica in un sito che conserva ancora intatti i segni del Rinascimento.
La tecnica e il significato dietro le opere di Herbert Golser
Herbert Golser torna in Italia dopo aver esposto le sue sculture nella fortezza sotterranea della Rocca Paolina di Perugia. L’artista si concentra nel mostrare la tensione tra forza e fragilità del legno, materiale carico di simboli e di storia. Il suo lavoro scandaglia il processo di trasformazione naturale a cui il legno è sottoposto, lasciando emergere le tracce del tempo e degli agenti atmosferici. I suoi strumenti principali sono rami spezzati, tronchi abbandonati e scarti di materiale ligneo che spesso sarebbero destinati a finire inutilizzati. Golser li seleziona con cura per restituire nuova vita a questi elementi.
Le sculture lignee di Golser non sono oggetti fissi ma entità in divenire, poiché la materia continua a modificarsi per effetto del calore, dell’umidità e dell’aria. Attraverso incisioni attente e modellature delicate, l’artista evidenzia le venature, le imperfezioni e le sfumature naturali del legno. Ogni opera racconta una storia non solo individuale ma di un’interazione profonda con la natura stessa. In questo senso, il lavoro di Golser intreccia l’arte con una riflessione ecologica, dando voce ai residui organici altrimenti invisibili. L’energia nascosta nelle fibre del legno diventa così materia espressiva in grado di comunicare l’intensità del vissuto materiale.
Il progetto curatoriale e il senso del dialogo culturale a Montebello
Questa mostra porta la firma dei curatori Riccardo Freddo e Luca Baroni, che vedono in “L’anima del legno” il primo passo di un più ampio progetto dedicato a reintegrare Palazzo Roveresco tra i luoghi attivi della produzione e della promozione artistica contemporanea. L’idea nasce dalla volontà di far dialogare artisti internazionali nel contesto ricco di storia e memoria che il palazzo offre. Ciò richiama l’antico ruolo del luogo, dove Lavinia Feltria della Rovere ospitava artisti e pensatori creando un terreno fertile per la cultura.
Freddo ha sottolineato come le opere di Golser mostrino che la materia, e in particolare il legno, contiene una narrazione fatta di tempo e silenzio. Le sue sculture non impongono la loro presenza ma invitano all’ascolto e all’osservazione attenta, costruendo legami sottili tra lo spazio fisico, la memoria e la visione. Questo approccio curato riflette la volontà di dare continuità a un’eredità di scambio culturale, dove arte e storia si mescolano in modo spontaneo. La mostra rappresenta quindi un punto di partenza per un programma che coinvolgerà altri artisti e intellettuali in futuro, ancorando la contemporaneità a un contesto che ne esalta il senso.
La scelta di un artista come Golser sottolinea l’interesse per una pratica artistica che ricerca il dialogo con la natura e il tempo. Il legno, con la sua materialità mutevole, diventa un medium perfetto per raccontare questa relazione complessa. L’obiettivo dei curatori è aprire uno spazio dove la storia diventa luogo di confronto vivo, in cui si costruiscono nuove storie attraverso l’arte. Palazzo Roveresco si prepara così a diventare di nuovo un punto di riferimento per chi vuole sperimentare e riflettere su temi legati alla memoria e alla natura.
Ultimo aggiornamento il 24 Luglio 2025 da Elisa Romano