Il 2025 segna il centenario dalla nascita di Mario Giacomelli, uno dei più importanti fotografi italiani del Novecento, ma la Regione Marche, guidata dalla giunta Acquaroli, sembra aver tralasciato questo anniversario nel proprio Piano triennale della cultura. La mancata attenzione e l’assenza di risorse dedicate alla celebrazione di Giacomelli hanno suscitato critiche nel mondo politico locale.
Critiche per la mancanza di risorse e iniziative per il centenario di Mario Giacomelli
Maurizio Mangialardi, consigliere regionale del Pd, ha espresso profonda delusione per le modalità con cui la giunta Acquaroli ha gestito il tema del centenario del fotografo senigalliese. Infatti, già nel luglio 2023, Mangialardi aveva depositato la Proposta di Legge n. 206, con l’obiettivo di destinare 25mila euro a iniziative volte a ricordare Giacomelli. Tuttavia, questa proposta non ha ottenuto l’approvazione della maggioranza, nonostante alcune firme fossero arrivate anche da esponenti del centrodestra. Questo rifiuto ha impedito che si stanziassero fondi specifici per l’organizzazione di eventi dedicati al centenario.
La discussione sul Piano triennale della cultura 2025-2027, condotta in aula con forte ritardo, non ha riservato a Mario Giacomelli alcuno spazio decisivo. L’assenza di un’adeguata menzione e di risorse dedicate rappresenta, per il consigliere, un segnale di disattenzione grave verso una figura di rilievo regionale e nazionale. Tale scelta politica ha provocato un senso di amarezza in chi ritiene che il patrimonio culturale della Regione debba essere valorizzato con maggiore impegno.
Piano triennale della cultura 2025-2027: nessuna citazione per Mario Giacomelli
All’interno del Piano triennale della cultura, nel paragrafo 3.2.2 intitolato “Le grandi celebrazioni di personaggi illustri“, non compare alcun riferimento al centenario di Mario Giacomelli. Di contro, si fanno nomi come Luciano de Vita o Giuseppe Uncini, pur in assenza di anniversari particolari per i prossimi tre anni. Questa disparità ha alimentato le accuse di negligenza nei confronti della giunta regionale.
Mangialardi sottolinea che questa scelta non è soltanto una dimenticanza, bensì una marginalizzazione che rischia di sminuire il valore del fotografo per la cultura marchigiana. L’occasione di ricordare un artista che ha saputo raccontare la realtà con uno sguardo unico è stata persa. Il Piano triennale avrebbe infatti potuto ospitare iniziative, mostre, convegni dedicati a Mario Giacomelli, rafforzando così il legame fra arte e territorio.
Questa mancanza è vista come un episodio simbolico di un atteggiamento trascurante della giunta verso alcune componenti della storia culturale della Regione. Il fatto che, per esempio, esponenti della maggioranza abbiano respinto una proposta di legge condivisa testimonia come la volontà politica non sia stata sufficiente da parte del centrodestra a riconoscere pienamente il valore della ricorrenza.
Il riconoscimento internazionale di Giacomelli e il vuoto regionale
Mentre la Regione Marche mostra indifferenza, Mario Giacomelli viene celebrato a livello internazionale. Nel 2025, importanti istituzioni culturali come il Palazzo delle Esposizioni di Roma e il Palazzo Reale di Milano ospitano grandi mostre dedicate al fotografo senigalliese. Altri eventi sono in programma in città come Parigi e New York, nelle più prestigiose gallerie e musei d’arte contemporanea.
Questa fama mondiale contrasta nettamente con il trattamento riservato da casa sua, suscitando la riflessione che ai maggiori interpreti della cultura regionale, spesso, non venga riservata la giusta attenzione. Il consigliere Mangialardi parla di un’opportunità mancata non solo per dare onore alla memoria artistica, ma anche per attrarre visitatori e sviluppare economicamente il territorio.
Il centenario avrebbe potuto diventare un richiamo turistico e culturale significativo, con ricadute positive per il lavoro locale e per le attività legate alla cultura. Non avere pianificato nessuna iniziativa che coinvolga la Regione nei festeggiamenti appare quindi, ammette Mangialardi, una scelta che svilisce l’identità culturale di Senigallia e dell’intero territorio marchigiano.
Un appello al recupero di memoria e identità culturale nelle Marche
Le reazioni a questa esclusione dal Piano triennale arrivano da più parti, ma il caso di Mario Giacomelli sembra racchiudere un problema più ampio: la gestione delle priorità culturali e della memoria collettiva in Regione. Il consigliere differenzia questo episodio da altre politiche degli anni recenti, puntando il dito su una mancanza di rispetto nei confronti di un protagonista della cultura marchigiana.
Le istituzioni pubbliche, secondo questa lettura, avrebbero il compito di tutelare e promuovere figure come Giacomelli anche attraverso scelte concrete e programmi di sostegno mirati. Riconoscere il centenario avrebbe potuto contribuire a rafforzare il senso di appartenenza e a valorizzare un patrimonio artistico di valore mondiale.
La vicenda rivela tensioni profonde tra maggioranza e opposizione e mostra come la gestione della cultura resti un tema centrale nelle dinamiche politiche regionali. Il caso Giacomelli stimola così un dibattito necessario sulle responsabilità degli enti pubblici verso la storia e la cultura locale, con implicazioni che vanno oltre la semplice organizzazione di eventi celebrativi.
Ultimo aggiornamento il 5 Agosto 2025 da Elisa Romano