Il Consiglio regionale delle Marche ha deciso di mettere in piedi un gruppo di lavoro dedicato a monitorare passo dopo passo l’iter autorizzativo riguardante la discarica per rifiuti speciali non pericolosi nel comune di Poggio San Marcello, in provincia di Ancona. L’obiettivo è tenere sotto controllo sia le autorizzazioni sia gli eventuali effetti sull’ambiente e sulla comunità locale.
Mozione approvata per garantire trasparenza e tutela del territorio
Questa mattina, durante la seduta dell’Assemblea regionale, il Consiglio ha votato all’unanimità una mozione proposta da Dino Latini, presidente del Consiglio regionale. La mozione, intitolata “Disciplina dei procedimenti autorizzativi dell’impianto di discarica per rifiuti speciali non pericolosi nel comune di Poggio San Marcello”, stabilisce la creazione di un tavolo coordinato tra enti coinvolti nel rilascio delle autorizzazioni. Lo scopo dichiarato è di assicurare che ogni fase dell’iter venga seguita con attenzione, offrendo alla popolazione trasparenza e informazione continua.
Il testo approvato si focalizza su due punti chiave: da un lato la gestione organizzata delle pratiche autorizzative, dall’altro la necessità di tenere in considerazione le istanze del territorio, soprattutto quelle legate alla possibile incidenza sull’ambiente e la salute pubblica. Latini ha spiegato che la zona della media Vallesina sarebbe interessata da un impatto significativo nel caso il progetto di discarica venga realizzato, vista l’ampiezza dell’area coinvolta e il tipo di rifiuti trattati, che sono industriali ma non pericolosi.
Rigetto della proposta delle opposizioni e differenze sul metodo di controllo
Il Consiglio regionale ha respinto un’altra mozione collegata, presentata dalle opposizioni e firmata in prima battuta dalla consigliera Manuela Bora del Partito Democratico. L’opposizione chiedeva un diverso approccio al procedimento autorizzativo, forse più restrittivo o con ulteriori garanzie, ma il documento non ha raccolto i consensi necessari. Il voto contrario ha mostrato una netta divisione su come affrontare la questione, tuttavia non ha fermato l’iniziativa principale, con il tavolo di controllo che sarà operante e avrà compiti precisi.
La decisione del Consiglio regionale risponde a una situazione delicata, in cui il progetto di discarica genera preoccupazioni nella popolazione locale interessata. Il lavoro del gruppo sarà cruciale per vigilare sul rispetto delle normative ambientali e sulle modalità con cui le amministrazioni comunali e regionali rilasciano le autorizzazioni all’impianto.
Focus sul progetto: scala, tipi di rifiuti e impatto ambientale
Secondo i dati disponibili, la discarica dovrebbe ospitare rifiuti speciali non pericolosi, in buona parte provenienti da attività industriali. L’area individuata su Poggio San Marcello presenta dimensioni rilevanti, che effettivamente sono motivo di dubbio per la comunità della media Vallesina. Nonostante non si tratti di rifiuti pericolosi, i volumi e la tipologia potrebbero avere conseguenze sulla qualità del suolo, dell’aria e delle acque, oltre al rischio di modifiche nel paesaggio e nell’uso del territorio.
L’iter autorizzativo prevede una serie di valutazioni tecniche e ambientali da parte degli enti competenti, tra cui Arpa e altri organi regionali. Proprio la trasparenza sui dati raccolti e sulla documentazione di impatto rappresenta uno degli obiettivi del tavolo istituito dal Consiglio. Il coinvolgimento della comunità locale, attraverso momenti di confronto, è parte integrante della gestione del procedimento, per consentire di comunicare ogni sviluppo e permettere chiarimenti in merito a possibili criticità.
Ruolo del consiglio regionale e prossime tappe nel monitoraggio dell’iter autorizzativo
Questa iniziativa si inserisce in un contesto in cui le procedure per rilasciare permessi a impianti di gestione rifiuti sono sotto particolare osservazione, a causa dei riflessi diretti sulle realtà locali. Il Consiglio regionale si è così fatto carico di controllare che tutto venga svolto secondo legge, evitando che «buchi» amministrativi possano generare pericoli ambientali.
Il gruppo di lavoro seguirà tutte le fasi, dall’acquisizione delle documentazioni tecniche fino all’approvazione o al rigetto definitivo dei permessi. La presenza attiva di più enti nella cabina di regia vuole evitare conflitti o mancanze di comunicazione tra chi autorizza e chi vigila. In pratica, si realizzerà un controllo incrociato che potrà essere aggiornato con incontri periodici e relazioni sull’andamento dell’iter.
Le prossime settimane saranno cruciali per osservare le risposte degli enti coinvolti e monitorare se le richieste di chiarimento avanzate dal tavolo trovano riscontri concreti nella documentazione tecnica e nei pareri ambientali. Con il progetto ancora in fase di valutazione, la trasparenza su ogni passaggio diventerà strumento fondamentale per il confronto pubblico e la gestione responsabile di un’opera che coinvolge decine di chilometri quadrati nella regione Marche.
Ultimo aggiornamento il 22 Luglio 2025 da Rosanna Ricci