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Incendio nel reparto salute mentale del carcere di Ascoli Piceno, otto agenti intossicati durante intervento

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Due detenuti del carcere di Ascoli Piceno hanno appiccato un incendio questa mattina nel reparto Articolazione tutela salute mentale . L’episodio ha causato il ferimento per intossicazione di otto agenti della polizia penitenziaria, impegnati a domare le fiamme e mettere in sicurezza la struttura. Il rogo ha richiesto circa due ore per essere completamente spento.

Incendio nel reparto atsm di Ascoli Piceno: intervento e gestione dell’ emergenza da parte degli agenti del sindacato autonomo polizia penitenziaria

L’incendio è scoppiato nella mattinata all’interno del reparto Atsm, dedicato ai detenuti con problemi psichiatrici. Due reclusi hanno dato fuoco a un materasso all’interno della loro cella, poi si sono barricati impedendo l’accesso immediato agli operatori. Le fiamme si sono rapidamente propagate invadendo parte del reparto.

Gli agenti della polizia penitenziaria sono intervenuti tempestivamente per evacuare i detenuti e spegnere il rogo. Durante le operazioni otto uomini delle forze dell’ordine hanno riportato sintomi da intossicazione dovuta al fumo denso sprigionatosi nell’ambiente chiuso. Sono stati trasportati al pronto soccorso per ricevere cure mediche e monitoraggio.

Il fuoco ha richiesto quasi due ore prima di essere domato completamente grazie anche all’intervento dei vigili del fuoco chiamati sul posto. Nel frattempo la situazione è rimasta critica a causa della presenza di materiali infiammabili e dell’impossibilità iniziale ad accedere alle celle dove erano barricati i detenuti.

Donatello di Marzio del sindacato autonomo polizia penitenziaria su oggetti proibiti trovati ad Ascoli Piceno e rischi per la sicurezza negli istituti atsm

Durante gli accertamenti successivi all’incendio è emerso che i due reclusi avevano con sé oggetti vietati dal regolamento carcerario, tra cui accendini utilizzati probabilmente per appiccare il fuoco e armi artigianali costruite in modo rudimentale ma potenzialmente pericolose.

La presenza di questi strumenti proibiti evidenzia gravi falle nei controlli interni alla struttura penitenziaria, soprattutto considerando che si tratta di un reparto destinato a persone con fragilità psichiche che richiedono una sorveglianza più attenta rispetto agli altri reparti.

Questi elementi aumentano notevolmente il rischio sia per gli operatori sia per gli stessi detenuti, rendendo più difficile mantenere l’ordine interno ed evitare episodi violenti o incidentali come quello verificatosi oggi ad Ascoli Piceno.

Donatello di Marzio del sindacato polizia penitenziaria chiede chiusura urgente del Reparto Atsm ad Ascoli Piceno

Il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria , attraverso la voce del segretario provinciale Donatello Di Marzio, ha denunciato quanto avvenuto definendo la situazione “insostenibile” sotto vari aspetti legati alla sicurezza degli agenti e dei ristretti stessi.

Di Marzio ha sollecitato una presa di posizione immediata da parte delle autorità competenti chiedendo la chiusura definitiva del reparto Atsm presso il carcere ascolano. La richiesta nasce dalla necessità di tutelare gli operatori penitenziari esposti quotidianamente a condizioni rischiose senza adeguate garanzie strutturali o organizzative.

Il sindacato sottolinea come episodi simili rappresentino solo l’estremizzazione delle criticità già presenti nella gestione dei reparti dedicati alla salute mentale nelle carceri italiane. La vicenda mette in luce problemi strutturali mai risolti che richiedono interventi urgenti su scala nazionale oltreché locale.

La mia riflessione su questo grave episodio

Ascoli Piceno

La mia riflessione su questo grave episodio è che esso evidenzia con drammaticità quanto sia fragile e complesso il sistema carcerario, soprattutto quando si tratta di gestire persone con fragilità psichiche.

la sicurezza degli agenti e la tutela dei detenuti

Io penso che la sicurezza degli agenti e la tutela dei detenuti debbano essere priorità inderogabili, e per questo è indispensabile un impegno concreto e coordinato per migliorare le condizioni strutturali e organizzative di questi reparti.

un approccio che coniughi umanità e rigore

Secondo me, solo attraverso un approccio che coniughi umanità, rigore e investimenti adeguati si potrà costruire un ambiente che riduca rischi e tensioni, permettendo di affrontare con maggior efficacia e rispetto situazioni delicate come quella di Ascoli Piceno.

La mia riflessione è che questa emergenza possa diventare un punto di partenza per avviare un serio percorso di riforma e prevenzione, a tutela di tutti i soggetti coinvolti.

Ultimo aggiornamento il 16 Luglio 2025 da Matteo Bernardi

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Matteo Bernardi

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