Le Marche hanno visto un incremento nel turismo negli ultimi anni, ma con un ritmo più contenuto rispetto a molte altre regioni italiane. La presenza di visitatori italiani domina il panorama turistico regionale. Nel dettaglio si osserva come la disponibilità di alloggi extra-alberghieri sia cresciuta rapidamente, trainata anche dall’introduzione del codice CIN obbligatorio dal 2024 per gli affitti brevi. Di seguito i dati e le dinamiche principali rilevate da uno studio universitario presentato recentemente ad Ancona.
Dati sul turismo nelle Marche: arrivi, presenze e confronto con il resto d’Italia
Nel 2024 le Marche hanno registrato circa 2,7 milioni di arrivi turistici e oltre 11,4 milioni di pernottamenti, segnando valori superiori a quelli pre-pandemia del 2019. Tuttavia la crescita nell’ultimo quinquennio risulta limitata rispetto ad altre regioni: le presenze nelle strutture ricettive sono aumentate appena dello 0,6%, contro una media nazionale dell’8,5%. Solo la Sardegna ha fatto peggio con una flessione del 3,4%. Rispetto al 2022 la regione mostra invece un segnale positivo con un aumento del 2,8% delle presenze, leggermente sopra la media del paese .
L’andamento più contenuto si lega anche alla natura prevalentemente nazionale dei turisti: nelle Marche l’83,8% delle presenze proviene da visitatori italiani. Si tratta di una percentuale significativamente più alta rispetto alla media italiana che si ferma al 47,6%. La quota di turisti stranieri è quindi sotto il 20%, una caratteristica che rende il turismo marchigiano quasi esclusivamente interno. Parallelamente la permanenza media si è ridotta dai 5,34 giorni del 2017 a 4,38 giorni nel 2021, con un calo vicino al 18%. Questa diminuzione segnala una frequentazione meno prolungata e probabilmente una domanda più orientata a brevi soggiorni o viaggi di passaggio.
Espansione degli alloggi extra-alberghieri e private: numeri e fattori chiave
Tra il 2019 e il 2023 il numero delle strutture extra-alberghiere nella regione è aumentato in modo marcato, passando da 7.254 a 10.243 unità . Queste strutture comprendono campeggi, agriturismi, bed & breakfast e altre formule ricettive non tradizionali. L’incremento più rilevante riguarda invece le abitazioni private destinate al turismo. Nel 2019 si contavano appena 14 alloggi con 741 posti letto disponibili. Nel 2023 il totale è salito a 5.746 strutture e oltre 27.300 posti letto.
Questo boom si collega strettamente allo sviluppo delle piattaforme digitali che facilitano l’incontro tra domanda e offerta di case e appartamenti in affitto breve. A partire dal 2024 la legislazione nazionale ha introdotto l’obbligo per i proprietari di ottenere e comunicare il codice CIN , rendendo più trasparente e tracciabile il mercato degli affitti turistici privati.
Nel contempo si assiste a una contrazione delle strutture alberghiere tradizionali: da 2019 a 2023 si è passati da un numero inferiore di hotel e di posti letto disponibili . Ciò indica un’inversione di tendenza nel modello di accoglienza regionale con uno spostamento verso l’offerta ricettiva non convenzionale.
La stagionalità come limite principale e ipotesi per prolungare il turismo nelle Marche
La ricerca mette in evidenza come nelle Marche il turismo rimanga fortemente concentrato nei mesi estivi. Questa stagionalità implica una forte oscillazione nell’afflusso e nella redditività delle strutture, oltre a una limitata occupazione stabile nel settore. Uno degli obiettivi individuati è di rendere le presenze meno legate al periodo estivo e più distribuite lungo l’anno.
Una possibile strategia riguarda il cambiamento nella domanda turistica. La qualità del rapporto prezzo-servizio sta diventando più importante, così come l’interesse verso località dell’entroterra, meno affollate rispetto alla costa. I turisti cercano anche destinazioni meno congestionate e più attente a forme di turismo naturale o culturale.
Tra le soluzioni proposte si considera l’intensificazione di collaborazioni tra diversi settori economici e territoriali per ampliare la stagione turistica. Inoltre si punta sulla digitalizzazione e miglioramento della presenza online attraverso strumenti come Italia.it e i sistemi di Destination Management. Campagne pubblicitarie mirate a livello nazionale e internazionale dovrebbero contribuire ad aumentare la visibilità e attrarre visitatori in periodi più distesi.
Il Convegno Di Ancona e il ruolo delle istituzioni nella definizione delle strategie turistiche regionali
La presentazione di questi dati e proposte è avvenuta il 25 aprile 2025 alla Loggia dei Mercanti, nel centro storico di Ancona. All’evento intitolato “Il modello Marche. Quali strategie per il futuro” hanno partecipato accademici, operatori turistici e rappresentanti istituzionali. L’incontro ha dato spazio a un confronto su quali strumenti mettere in campo per migliorare l’offerta turistica e superare le criticità rilevate.
L’attenzione si è concentrata sulle potenzialità della regione di attrarre flussi di visitatori più diversificati e prolungare il periodo di frequentazione. L’importanza di regolare e monitorare il fenomeno degli affitti brevi, sia per la tenuta del mercato turistico che per l’ordine pubblico, è stato un punto condiviso. La sinergia tra turismo, cultura e promozione territoriale appare decisiva per migliorare risultati e sostenibilità.
Questa ricerca fornisce elementi concreti per orientare le scelte politiche nei prossimi anni, tenendo conto dei cambiamenti nelle abitudini di viaggio e della necessità di valorizzare le risorse regionali in modo compatibile con l’ambiente e la qualità della vita locale.
Ultimo aggiornamento il 19 Luglio 2025 da Rosanna Ricci