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Il Tar abruzzese annulla la nomina del comandante polizia locale Dell’Aquila e nomina commissario il prefetto

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Tar Abruzzo revoca il comandante della polizia locale, prefetto commissario - Unita.tv
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Il tribunale amministrativo regionale dell’Abruzzo ha annullato la selezione interna organizzata dal Comune dell’Aquila per la nomina del comandante della polizia locale. La decisione riguarda anche l’incarico affidato a Patrizia Celani, dirigente proveniente dal Comune di Ascoli Piceno, con mandato annuale. Il Tar ha dichiarato la procedura illegittima, confermando una serie di sentenze precedenti e imponendo al Comune di rispettare entro un mese quanto stabilito. In caso contrario, interverrà il prefetto con atti sostitutivi.

Il Tar sospende la selezione interna per comandante polizia locale del comune dell’aquila

Con la sentenza numero 276 del 26 luglio 2025, il Tar Abruzzo ha messo fine alla controversia legale sulla selezione interna indetta dal Comune dell’Aquila per la scelta del nuovo comandante della polizia locale. I giudici hanno ribadito l’illegittimità dell’intera procedura, annullando la nomina disposta dall’Amministrazione guidata dal sindaco Pierluigi Biondi. Viene inoltre nominato commissario ad acta il prefetto Giancarlo Di Vincenzo, il quale dovrà garantire l’esecuzione delle sentenze entro 30 giorni.

Il tribunale ha imposto l’applicazione cumulativa di tre sentenze passate in giudicato e di una quarta tuttora valida, che rimarrebbero disattese dal Comune. Questo ricorso a più pronunce riflette l’insistenza dell’ente nel riproporre modalità di nomina giudicate illegittime. L’azione del Tar mette fine a un lungo iter caratterizzato da contestazioni legali e amministrative.

Il caso patrizia celani: incarico contestato e “scavalco condiviso”

Al centro del contenzioso c’è l’incarico affidato a Patrizia Celani, dirigente del Comune di Ascoli Piceno, chiamata a ricoprire il ruolo di comandante della polizia locale in modo temporaneo tramite una formula definita “scavalco condiviso”. La nomina di Celani nella città dell’Aquila è stata affidata con un mandato annuale e senza ricorrere a un concorso pubblico, ma attraverso una procedura interna.

Questa scelta era già stata oggetto di annullamento ad aprile 2025 con la sentenza numero 182, che motivava la decisione evidenziando la mancata conformità delle modalità d’incarico alla normativa vigente. Il ricorso al “scavalco” ha generato critiche sulle modalità di designazione, considerate non trasparenti e non conformi alle regole sugli incarichi pubblici.

Il mancato avvio di un concorso pubblico per un incarico così rilevante, unito a modalità interne ritenute fuori legge, ha alimentato il contenzioso. I giudici hanno confermato l’illegittimità di questa scelta e richiesto misure correttive immediate.

La giunta comunale e la nuova selezione interna bocciata dal tar

Dopo il primo annullamento, nell’intenzione di regolarizzare la nomina del comandante della polizia locale, la Giunta dell’Aquila, nel maggio 2025, aveva approvato una nuova selezione interna destinata a designare un dipendente comunale con almeno cinque anni di esperienza nel ruolo. Questa procedura mirava a regolare temporaneamente la carica in attesa di un bando di concorso pubblico.

Il Tar, tuttavia, ha giudicato anche questa strada inadeguata e irregolare. La Corte ha espresso che una selezione interna può essere considerata valida esclusivamente se preceduta da un bando pubblico per la nomina definitiva, cosa che non è mai stata attuata dal Comune. Perciò, la procedura ritenuta interna, anche se inizialmente pensata come tampone, non ha superato il vaglio legale.

Il mancato rispetto della normativa sull’accesso pubblico a posizioni dirigenziali nei Comuni ha quindi escluso anche questa via, lasciando il Comune senza una nomina legittima a capo della polizia locale.

Critiche e reazioni sulla gestione della nomina da parte dell’opposizione

I consiglieri di opposizione dell’Aquila, Gianni Padovani ed Enrico Verini, hanno commentato duramente quanto accaduto intorno alla nomina del comandante della polizia locale. Hanno descritto la situazione come uno scandalo che ha acquistato rilievo nazionale, criticando l’amministrazione per aver ignorato le sentenze e la legge.

Padovani e Verini hanno sottolineato da tempo l’esigenza di un concorso pubblico che garantisca una nomina stabile, legittima e autonoma. Hanno accusato l’esecutivo comunale di mostrare arroganza e incompetenza tecnica, definendo vano ogni tentativo di mettersi in regola con la normativa vigente.

La richiesta dell’opposizione si concentra soprattutto sulla necessità di far tornare la nomina entro i binari imposti dalla legge, evitando soluzioni improvvisate e irregolari, con l’intervento diretto del prefetto come ultima possibilità per superare l’impasse amministrativa.

Ultimo aggiornamento il 29 Luglio 2025 da Davide Galli

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Davide Galli

Davide Galli scrive per capire, non solo per raccontare. Blogger dallo stile asciutto e riflessivo, attraversa i temi di cronaca, politica, attualità, spettacolo, cultura e salute con uno sguardo mai convenzionale. Nei suoi articoli c’è sempre una domanda aperta, un invito a leggere tra le righe e a non fermarsi alla superficie.

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