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Il laboratorio farmaceutico dell’ospedale di Muraglia in container da mesi, condizioni critiche e proteste politiche

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Laboratorio farmaceutico in container a Muraglia, situazione critica e tensioni politiche. - Unita.tv
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Il laboratorio farmaceutico dell’ospedale di Muraglia, fondamentale per la preparazione di farmaci, compresi quelli chemioterapici, è operativo in un container da diversi mesi. La situazione ha suscitato la denuncia della consigliera regionale del Pd Micaela Vitri, che punta i riflettori sulle condizioni di lavoro precarie del personale e sui tempi incerti legati alla demolizione e ricostruzione della struttura ospedaliera.

Trasferimento del laboratorio in container: criticità e disagi per il personale

Da febbraio scorso il laboratorio del Muraglia si trova allestito all’interno di un container esterno alla struttura principale. Questa soluzione temporanea, resa necessaria dalle operazioni di demolizione dell’ospedale, ha generato problemi rilevanti per chi vi lavora. Il personale, una decina di addetti, prepara farmaci delicati e cruciali per terapie salvavita, come quelle oncologiche.

Le condizioni ambientali sono particolarmente sfavorevoli. In una recente occasione, è venuto meno il funzionamento dell’aria condizionata, aggravando la qualità dell’ambiente di lavoro e potenzialmente mettendo a rischio la conservazione e la preparazione dei medicinali. Gli operatori, costretti a svolgere attività complesse in spazi ristretti e inadatti, denunciano l’impatto sull’efficacia del loro lavoro e la sicurezza dei farmaci.

Questa situazione aumenta il rischio di interruzione delle terapie per i pazienti, un problema di gravità estrema considerando la tipologia delle cure coinvolte. La mancanza di un ambiente idoneo può compromettere sia le procedure sia la tutela della salute degli operatori stessi.

La denuncia politica: costi, mancanze e gestione della sanità regionale

Sul caso è intervenuta la consigliera regionale Micaela Vitri, che ha rivolto un appello alla Regione Marche e alla giunta guidata da Acquaroli. Vitri critica le condizioni di lavoro imposte al personale sanitario con un accento particolare sulla precarietà del container e la spesa elevata sostenuta dalla Regione.

Secondo quanto riportato, l’affitto del container ammonta a circa 150mila euro al mese dal febbraio scorso, una cifra importante che si sostiene pur senza disporre di una struttura definitiva per il laboratorio. Vitri solleva dubbi sulla scelta gestionale: “se si poteva trovare una sede migliore o più adatta per il trasferimento temporaneo e se si stia tutelando adeguatamente il personale che opera in condizioni difficili.”

La consigliera sottolinea che garantire condizioni di lavoro dignitose è necessario per mantenere un servizio sanitario pubblico funzionante. La richiesta è di un intervento rapido per evitare ulteriori disagi e per assicurare la continuità delle terapie, fondamentali per i pazienti oncologici e per chi dipende da questi trattamenti.

Dubbi sull’avanzamento del progetto di demolizione e ricostruzione dell’ospedale

Oltre alla situazione del laboratorio, Vitri solleva le perplessità rispetto all’approccio alla demolizione dell’ospedale di Muraglia. A marzo 2025 il progetto definitivo per la nuova struttura non è ancora stato approvato, mentre intanto si procede verso lo smantellamento dell’edificio attuale.

La politica regionale viene accusata di affrettare i tempi senza assicurare un’alternativa concreta per la ricostruzione. L’assenza di un bando per l’appalto dei lavori crea incertezza sull’esito finale del progetto e sul futuro dei servizi sanitari nell’area. Inoltre i medici, infermieri e operatori rischiano di trovarsi senza riferimenti stabili in un periodo molto delicato per l’assistenza ai malati.

Questa fase di transizione, secondo la consigliera, rischia di incidere pesantemente sulla qualità delle cure e sulla vita professionale del personale coinvolto. La richiesta è di “sospendere la demolizione e garantire la sicurezza dei pazienti prima di qualsiasi intervento strutturale.”

Impatto per pazienti e personale: esigenze urgenti da affrontare

Il lavoro nella struttura temporanea ha un impatto diretto sui pazienti, specie quelli in trattamento oncologico che dipendono dai farmaci preparati nel laboratorio. Ogni interruzione o difficoltà può compromettere le terapie essenziali per la loro salute. A rischio è anche la continuità assistenziale, importante in ogni percorso clinico.

Per gli operatori, l’ambiente di lavoro condiziona la capacità di prestare un servizio accurato e sicuro. Lavorare in un container senza adeguata climatizzazione e in spazi ridotti rende più difficile mantenere i requisiti richiesti per la preparazione di medicinali delicati.

L’insieme di queste problematiche pone l’accento sulla necessità di soluzioni immediate che assicurino un ambiente stabile e tecnicamente adeguato a tutti gli operatori coinvolti. Il benessere del personale sanitario e la sicurezza terapeutica sono direttamente legati e rappresentano un nodo fondamentale nell’assistenza pubblica della regione Marche.

Le prossime settimane saranno decisive per capire se la Regione interverrà per migliorare le condizioni del laboratorio e per stabilire con chiarezza le tappe della demolizione e della futura ricostruzione dell’ospedale, evitando di compromettere ulteriormente un servizio essenziale per la salute pubblica.

Ultimo aggiornamento il 20 Luglio 2025 da Luca Moretti

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Luca Moretti

Luca Moretti è un blogger e analista indipendente con un forte focus su politica e cronaca. Con uno stile incisivo e documentato, approfondisce temi di attualità nazionale e internazionale, offrendo ai lettori chiavi di lettura chiare e puntuali. Il suo lavoro è guidato da una costante ricerca della verità e da un impegno verso l’informazione libera e consapevole.

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