Il Consiglio regionale delle Marche ha dato il via libera al Piano regionale delle infrastrutture 2032, un progetto che coinvolge strade, ferrovie, porti, interporti, piste ciclabili e il potenziamento del trasporto pubblico locale. Questo piano, approvato con la maggioranza a febbraio 2025, punta a rilanciare la rete infrastrutturale della regione dopo anni di ritardi e carenze. La discussione in aula ha evidenziato divisioni tra maggioranza e opposizione, con alcuni punti ancora aperti in tema di programmazione e dettagli tecnici.
Il Piano Regionale Infrastrutture 2032 e la sua approvazione in Consiglio
Il Piano regionale delle infrastrutture 2032 ha ottenuto l’approvazione con 17 voti favorevoli e 8 contrari in Consiglio regionale. Questo progetto è finalizzato a migliorare le infrastrutture essenziali nelle Marche attraverso interventi su diversi fronti: dal sistema viario alle linee ferroviarie, dai porti e interporti alle piste dedicate alla mobilità ciclistica. Il documento ha superato anche la procedura di Valutazione ambientale strategica, requisito fondamentale per assicurare che i lavori rispettino i criteri di sostenibilità.
Negli ultimi anni, molte infrastrutture della regione hanno subito un rallentamento nello sviluppo e manutenzione. Il nuovo piano si propone come una risposta concreta per colmare questo gap, prevedendo interventi programmati e obiettivi a lungo termine per il 2032 che coinvolgono diversi ambiti. È prevista anche una spinta decisa al trasporto pubblico locale, per favorire modalità di spostamento meno inquinanti e più funzionali. L’approvazione a maggioranza rappresenta un passo avanti nella pianificazione degli investimenti e delle opere pubbliche.
Le parole del relatore di maggioranza e la visione di sviluppo infrastrutturale
Simone Livi, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale e relatore di maggioranza sul piano, ha evidenziato la necessità di superare gli anni di stallo che hanno caratterizzato il settore infrastrutturale nella regione. Secondo Livi, il piano introduce una visione chiara e concreta per colmare le lacune accumulate negli anni precedenti, mettendo al centro uno sviluppo sostenibile. Ha definito il progetto come innovativo, sottolineandone la capacità di promuovere una crescita che tenga conto delle esigenze ambientali senza rinunciare allo sviluppo.
Livi ha messo l’accento sull’importanza di investire nella mobilità ciclabile e sul fatto che i porti e gli interporti rivestono un ruolo fondamentale nel sistema logistico regionale. Ha rimarcato che uno dei punti di forza del piano è il rafforzamento del trasporto pubblico locale, strumento essenziale per ridurre il traffico privato e migliorare la qualità dell’aria nelle città marchigiane. Questo approccio rappresenta una strategia per dare nuova linfa all’economia territoriale e alle comunità che vivono nelle aree meno servite.
Le critiche del PD e i dubbi sulla programmazione e le grandi opere
Dall’opposizione sono arrivate forti critiche a questo piano. Anna Casini, capogruppo del Partito Democratico e relatrice di minoranza, ha contestato i tempi e i contenuti della programmazione. Casini ha sottolineato che una pianificazione di questo tipo dovrebbe essere avviata entro il primo anno di mandato e ha fatto notare che alcuni aspetti cruciali restano poco chiari o del tutto assenti. Ha definito il piano come “un libro dei sogni”, richiamando l’attenzione su questioni restate aperte, come il tracciato non ancora definito per la A14 e la mancanza di un cronoprogramma dettagliato per il progetto della Pedemontana.
In particolare, Casini ha chiesto maggiori informazioni sui tempi delle progettazioni preliminari e sugli stralci definitivi delle opere, argomenti su cui ha accusato la maggioranza di non aver garantito certezze. L’opposizione teme che senza queste indicazioni, il piano rischi di restare sulla carta, senza vedere realizzazioni concrete nel breve termine. I nodi principali riguardano anche la prospettiva dell’arretramento ferroviario, che non è stato spiegato in modo chiaro, lasciando perplessità sulle conseguenze per la rete ferroviaria regionale e sulle ricadute per i cittadini.
Focus sulle infrastrutture chiave: da strade a ferrovie e piste ciclabili
Il Piano regionale delle infrastrutture 2032 include varie tipologie di interventi. Sul fronte stradale, il progetto prevede il miglioramento e ampliamento delle arterie esistenti per favorire collegamenti più rapidi tra le zone interne e le coste. Questi interventi mirano a recuperare collegamenti fondamentali per lo sviluppo economico e sociale della regione, rendendo il sistema più sicuro e agevole.
Per le ferrovie è previsto un rinnovamento della rete, anche in relazione all’arretramento delle linee nei tratti costieri per favorire uno sviluppo urbano più organico e sicuro. Il trasporto pubblico vedrà un potenziamento, soprattutto nelle aree urbane e periurbane, con più mezzi e maggior frequenza delle corse.
Le piste ciclabili rappresentano un altro elemento su cui il piano si concentra. Verranno realizzati nuovi percorsi dedicati alle biciclette, con l’obiettivo di incentivare spostamenti sostenibili e ridurre l’uso dell’auto per brevi distanze. Questa scelta riflette anche le richieste di molte comunità locali che chiedono alternative per muoversi in città e nelle zone limitrofe in modo più sicuro e meno stressante.
Il ruolo dei porti e degli interporti nel Piano Infrastrutturale 2032
Nel Piano 2032 i porti marchigiani assumono un ruolo centrale per l’attività economica della regione, in particolare per il commercio marittimo e la logistica. Il piano prevede interventi per migliorare le infrastrutture portuali, ampliandone la capacità operativa e potenziando i servizi logistici connessi.
Gli interporti saranno valorizzati come nodi strategici per la gestione delle merci, snellendo le procedure di movimentazione e offrendo collegamenti più efficienti con la rete ferroviaria e autostradale. Questo aiuterà le aziende locali e nazionali a ridurre tempi e costi di trasporto, facilitando anche il commercio internazionale.
Il miglioramento di porti e interporti contribuirà a far crescere il sistema portuale regionale, mettendo le Marche in una posizione più competitiva rispetto ad altre aree d’Italia. Questo aspetto, insieme agli interventi sulle vie di comunicazione terrestri, mira a creare un circuito integrato di trasporto per persone e merci, capace di sostenere lo sviluppo economico.
La votazione in Consiglio regionale ha segnato quindi un passaggio decisivo per dare avvio a questa serie di interventi, anche se restano da chiarire dettagli e tempi di attuazione su alcuni punti critici. Nei prossimi mesi si prevede un confronto serrato per accompagnare le fasi successive della programmazione, con l’obiettivo di rendere operativo il piano e migliorare concretamente la mobilità nelle Marche.
Ultimo aggiornamento il 5 Agosto 2025 da Elisa Romano