Il faro del Cardeto, uno dei simboli storici di Ancona, è aperto a nuove proposte di valorizzazione attraverso una concessione temporanea. Situato sul colle dei Cappuccini, questo complesso offre spazi da destinare ad attività civiche, sociali e culturali. L’Agenzia del Demanio ha pubblicato il bando rivolto a investitori privati, enti del terzo settore e operatori nel turismo e nella cultura. Le offerte possono essere presentate entro il 25 settembre 2025.
Posizione strategica nel Golfo di Ancona e valore storico – ambientale del Faro del Cardeto e Colle dei Cappuccini
Il faro si trova in una posizione dominante sulla città di Ancona, precisamente sul punto più alto del colle dei Cappuccini. Questa zona è parte integrante del parco urbano noto come Parco del Cardeto, un’area verde che si estende lungo le pendici nord orientali della città con affacci diretti sul mare Adriatico. Il complesso dista circa due chilometri dal porto principale della città e poco più di un chilometro da piazza del Plebiscito.
Nei dintorni si trovano anche le antiche batterie difensive napoleoniche chiamate “del semaforo”, testimonianza delle fortificazioni militari che hanno caratterizzato la zona nel passato. Il faro è accessibile sia da via dell’Ospizio sia dalla strada che sale verso monte Cardeto. Tutte le aree circostanti sono demaniali, garantendo così un contesto protetto ma aperto alla fruizione pubblica.
Analisi delle caratteristiche architettoniche e edilizie storiche nel parco e faro del Cardeto ad Ancona
Realizzato nel 1860 su iniziativa di papa Pio IX, il faro presenta una struttura cilindrica costruita in mattoni con altezza intorno ai venti metri circa. La base rettangolare ospita una scala a chiocciola in pietra d’Istria che conduce alla sommità dove si trova la lanterna originaria.
Accanto al faro sorge un edificio in muratura risalente a epoca successiva rispetto alla torre stessa: ha pianta rettangolare con copertura piana ed è diviso su due livelli — piano terra con due locali distinti e piano seminterrato costituito da un unico spazio ampio per complessivi centosedici metri quadrati.
L’alloggio destinato al fanalista è anch’esso costruito in mattoni; misura cinquantacinque metri quadrati distribuiti su un solo piano abitabile oltre a due locali interrati per ventotto metri quadrati totali aggiuntivi.
Completa l’insieme una vasta area scoperta di ottocentocinquantametri quadri delimitata da un robusto muraglione contenitivo che racchiude tutto il sito consentendo diverse possibilità d’impiego degli spazi esterni.
Valorizzazione delle potenzialità paesaggistiche e stato attuale delle aree del Parco del Cardeto e Faro del Cardeto ad Ancona
Dal terrazzo sommitale della torre emerge uno scorcio panoramico molto ampio sulla città di Ancona: dal golfo alle strutture portuali fino all’orizzonte marino aperto sull’Adriatico si può osservare ogni dettaglio visivo significativo legato all’identità territoriale locale.
Si distinguono chiaramente anche le lanterne verdi e rosse poste rispettivamente sui moli sud e nord dell’ingresso al porto cittadino: segnali fondamentali per la navigazione marittima quotidiana della zona.
Al momento lo stato manutentivo dell’intero compendio non permette l’utilizzo immediato senza interventi preliminari necessari alla messa in sicurezza o adeguamento funzionale richiesti dalle normative vigenti riguardo agli edifici storici pubblicamente accessibili o utilizzabili per finalità civiche o sociali.
Opportunità di concessione temporanea per la gestione del faro del Cardeto ad Ancona
Le opportunità offerte dalla concessione temporanea aprono scenari interessanti sia sotto il profilo culturale sia sociale; i soggetti interessati possono valutare interventi mirati capacidi restituire nuova vita a questa struttura storica mantenendo intatto il valore paesaggistico ed ambientale tipico dell’area circostante.
Secondo la fonte: ansa.it.
Ultimo aggiornamento il 14 Luglio 2025 da Rosanna Ricci