Fabriano vuole tornare protagonista nell’economia dell’Appennino. Tutto nasce da un accordo stretto tra imprese e sindacati, con l’obiettivo di valorizzare le competenze e spingere l’innovazione. Il piano punta a rafforzare la manifattura, l’artigianato e i servizi, con un percorso chiaro che prevede controlli regolari e interventi mirati per sostenere imprese, formazione e attrattività del territorio.
Fabriano torna in gioco: un patto per far ripartire l’economia dell’Appennino
Nel cuore di Fabriano, provincia di Ancona, è stato firmato un accordo che mette insieme associazioni datoriali e sindacati per restituire alla città un ruolo centrale nell’economia dell’Appennino e delle zone vicine. Sul tavolo, Confindustria Ancona, Cna Ancona, Confartigianato Ancona – Pesaro e Urbino, Confcommercio Marche Centrali, insieme a Cgil – CdLT Fabriano, Cisl Marche e Uil Marche. È il frutto di un confronto aperto tra imprese, lavoratori e associazioni per mettere in campo azioni concrete.
La firma è avvenuta nell’Aula Ubaldi, alla presenza di Diego Mingarelli, presidente di Confindustria Ancona, e di tutti i rappresentanti coinvolti. “L’obiettivo è chiaro: far rinascere l’identità economica di Fabriano come punto di riferimento per le attività produttive nell’area montana.” Tutti hanno sottolineato l’importanza di lavorare insieme, rompendo gli isolamenti e creando sinergie che possano dare risultati concreti.
Controlli serrati e osservatorio fisso per tenere il polso della situazione
Il patto entra subito in vigore e prevede due momenti di verifica nei primi sei mesi: un primo controllo a tre mesi e un secondo entro sei mesi. L’idea è seguire passo passo i progressi e correggere il tiro se serve.
Entro il primo anno nascerà un osservatorio territoriale fisso, che terrà d’occhio alcuni indicatori fondamentali: dall’andamento demografico allo sviluppo delle competenze, fino al monitoraggio delle crisi aziendali. Sarà questo organismo a raccogliere dati, segnalare problemi e proporre interventi per proteggere il tessuto produttivo e sociale.
Parallelamente, si punta a creare reti stabili tra scuole, università, ITS, centri di formazione e imprese. L’obiettivo è collegare meglio l’istruzione con le reali esigenze del mercato del lavoro locale, evitando che domanda e offerta restino distanti.
Formazione al centro: colmare il divario tra scuola e lavoro
Uno dei punti chiave del patto riguarda la formazione di lavoratori e giovani. Sono previsti incentivi per la formazione continua e la creazione di percorsi certificati per aggiornare le competenze. L’idea è ridurre il gap tra ciò che chiedono le imprese e ciò che offrono scuole e università.
Grazie alla collaborazione tra mondo dell’istruzione e aziende, si vuole creare un sistema che aggiorni costantemente l’offerta formativa. Verranno studiate soluzioni su misura e strumenti per favorire l’apprendimento lungo tutto l’arco della vita lavorativa. L’obiettivo è sostenere la stabilità e la flessibilità del mercato del lavoro locale.
Non mancano poi iniziative per rafforzare le imprese, valorizzando ciò che non si vede ma fa la differenza: conoscenze tecnologiche, innovazione e brevetti. Così si potrà mantenere alta la competitività e evitare chiusure o ridimensionamenti.
Nuove filiere, distretti e un’immagine da rilanciare
Tra le novità dell’accordo c’è la creazione di nuovi distretti industriali e cluster d’eccellenza per supportare le filiere che rappresentano i punti forti di Fabriano. Questi gruppi serviranno a mettere insieme risorse, spingere l’innovazione e mantenere alta la qualità delle produzioni.
Un altro obiettivo è costruire un piano di marketing territoriale che metta in luce l’artigianato di qualità, le start-up giovani e femminili. Si vuole rafforzare l’identità di Fabriano e renderla più attraente per investitori, imprenditori e professionisti. L’idea è quella di consolidare un’immagine forte di polo culturale ed economico, capace di offrire opportunità e qualità della vita.
Il progetto punta anche a una manifattura sostenibile, con un ecosistema che favorisca artigianato innovativo e laboratori permanenti dedicati alle filiere locali. L’obiettivo è diffondere la cultura del lavoro sostenibile, creando occasioni di ricerca e valorizzazione di materiali e processi.
Crisi sotto controllo, talenti che restano e infrastrutture più forti
Il patto prevede un metodo basato su analisi continue di investimenti, profili professionali e risorse disponibili. Questo aiuta a intercettare in anticipo segnali di crisi e ad agire per prevenirle o attenuarle. La stretta collaborazione tra imprese, istituzioni e formazione garantisce una risposta più veloce e adeguata ai cambiamenti.
Inoltre, sono previste azioni per rendere il territorio più attrattivo, potenziando infrastrutture fisiche e digitali. Si punta a migliorare la vita di chi abita e lavora qui, valorizzando aspetti sociali, culturali e ambientali. La coesione sociale si traduce in programmi per rafforzare il senso di comunità e la partecipazione.
Un tassello importante è la nascita di una “scuola internazionale”, pensata per arricchire le competenze con standard globali. Questo offrirà ai giovani un percorso formativo con orizzonti più ampi, aumentando l’attrattiva del territorio.
Nel complesso, l’accordo indica una strada chiara per il futuro di Fabriano. Tutti gli attori si sono impegnati a seguire da vicino i risultati e a rivedere le azioni in base alle esigenze che emergeranno nei prossimi mesi.
Ultimo aggiornamento il 21 Luglio 2025 da Matteo Bernardi