Le elezioni regionali nelle Marche, previste per l’autunno 2025, vedono una nuova candidatura in campo oltre ai tradizionali schieramenti. Il Partito comunista italiano ha ufficializzato la partecipazione di Lidia Mangani alla corsa per Palazzo Raffaello. Questa scelta amplia il quadro politico regionale aggiungendo un’alternativa che punta a contrastare i programmi dei principali contendenti.
Il percorso politico di Lidia mangani tra Pd e democrazia sovrana nelle Marche
Lidia Mangani, 72 anni, si presenta come candidata del Partito comunista italiano dopo una lunga esperienza nel mondo della scuola e nella politica locale. In passato è stata consigliera comunale ad Ancona e ha dedicato gran parte della sua carriera all’insegnamento nella scuola elementare, ricoprendo anche incarichi da dirigente scolastica. Ora in pensione, Mangani porta con sé un bagaglio di conoscenze legate all’istruzione e al lavoro sociale.
La sua candidatura si inserisce in un contesto dove la politica regionale è dominata da due schieramenti principali: il centrodestra guidato dall’attuale governatore Francesco Acquaroli e il centrosinistra rappresentato da Matteo Ricci. A questi si aggiunge anche Claudio Bolletta che corre per Democrazia sovrana e popolare.
Programma elettorale di Acquaroli per Marche: priorità a sanità, lavoro ed educazione
Durante la conferenza stampa tenuta ad Ancona per annunciare la candidatura, Mangani ha espresso critiche decise verso le promesse degli altri candidati sui temi sociali ed economici. Ha sottolineato l’incoerenza tra i programmi elettorali che promettono investimenti su asili nido, sanità pubblica potenziata, istruzione migliorata e opportunità lavorative per i giovani rispetto alle scelte politiche europee che sostengono piani finanziari discutibili.
Mangani propone una lotta agli sprechi delle risorse pubbliche nella regione Marche puntando a evitare favoritismi verso interessi privati o lobby influenti. Se dovesse essere eletta intende destinare fondi esclusivamente a interventi sociali concreti basati sulla solidarietà verso le fasce più deboli della popolazione.
Partito Comunista Italiano critica la gestione sanitaria di Acquiraroli e bolletta nelle Marche
Nel corso dell’annuncio ufficiale Ruggero Giacomini, segretario regionale del Partito comunista italiano, ha rivolto accuse precise sia all’amministrazione attuale guidata da Acquaroli sia alla precedente gestione Pd riguardo alla sanità pubblica marchigiana.
Secondo Giacomini entrambe le forze politiche hanno contribuito al deterioramento dei servizi sanitari chiudendo ospedali territoriali essenziali favorendo invece strutture private a discapito dell’accessibilità universale alle cure mediche. La continuità tra queste due amministrazioni rende difficile individuare una vera alternativa nei consueti schieramenti politici secondo lui.
Il Partito comunista propone quindi un cambiamento radicale nel modello sanitario puntando su servizi pubblici rafforzati senza privatizzazioni o tagli strutturali capaci di compromettere l’assistenza ai cittadini marchigiani.
Secondo la fonte: ansa.it.
Ultimo aggiornamento il 15 Luglio 2025 da Serena Fontana