La polizia di stato di ancona ha fermato un uomo di 60 anni, destinatario di un mandato d’arresto internazionale emesso dal perù per una rapina a mano armata con omicidio risalente al 1999. La cattura arriva dopo un’attività di controllo del territorio che ha permesso di identificare il soggetto e confermare la condanna all’ergastolo emessa nel 2023 dalle autorità peruviane. I prossimi passaggi prevedono la gestione della procedura di estradizione verso il paese sudamericano.
L’arresto durante un controllo di routine della squadra volante ad Ancona
Nei giorni scorsi, un equipaggio della Squadra Volante della Questura di Ancona ha fermato un’auto con quattro persone a bordo. L’identificazione di tutti i passeggeri è stata immediata, ma solo uno di loro è risultato ricercato a livello internazionale. Il 60enne di origini peruviane è stato infatti segnalato dalle autorità del suo paese in seguito a un mandato di cattura provvisorio con finalità di estradizione. L’uomo non era noto alle forze dell’ordine locali per altri reati, ma l’accertamento ha prodotto un risultato decisivo, sottolineando l’importanza dei controlli ordinari anche per casi internazionali.
Durante l’attività, la polizia ha utilizzato le banche dati condivise a livello europeo e internazionale, confermando così la validità delle informazioni e la posizione del soggetto. La presenza di un mandato di cattura attivo stabilisce per le forze di polizia un obbligo immediato di fermo e custodia, fino a nuove disposizioni da parte delle autorità giudiziarie competenti. Questi passaggi rispettano rigorosamente il protocollo previsto nei casi di criminalità transnazionale.
La condanna per omicidio e rapina nel 1999 confermata nel 2023 in Perù
Le autorità giudiziarie peruviane avevano condannato definitivamente il 60enne all’ergastolo nel 2023 per fatti risalenti al 1999. L’uomo era accusato di aver partecipato, insieme ad altri soggetti non identificati, a una rapina a mano armata nel corso della quale era stato ucciso un uomo. L’omicidio e le modalità della rapina avevano portato alla condanna più severa prevista dal codice penale peruviano. La sentenza coinvolge un reato grave, combinando violenza e uso di armi nell’azione criminale.
Il procedimento giudiziario in perù si è concluso con l’emissione del mandato internazionale di cattura supplementare alla condanna, per permettere alle autorità di eseguire l’arresto al di fuori del territorio nazionale. Solo grazie alla cooperazione tra paesi, e alla segnalazione tempestiva, si è potuto localizzare e bloccare il ricercato. La procedura prevede ora che, avendo il 60enne un domicilio in italia, l’estradizione sia decisa dall’Autorità giudiziaria italiana dopo aver valutato tutte le garanzie procedurali.
I prossimi passaggi: il Carcere Di Ancona e la gestione dell’estradizione
Dopo l’arresto, il peruviano è stato portato negli uffici della Questura di Ancona per l’identificazione ufficiale e la verifica della segnalazione internazionale attraverso il Servizio Cooperazione Internazionale di Polizia. Con tutte le informazioni confermate, l’uomo è stato condotto alla casa circondariale di Ancona-Montacuto, dove rimane in custodia cautelare in attesa di disposizioni. La struttura carceraria ospita detenuti che attendono procedure simili, garantendo sicurezza e rispetto delle norme penitenziarie.
I prossimi passaggi riguardano la procedura di estradizione, che vedrà l’autorità giudiziaria italiana esaminare la richiesta per valutare la compatibilità con le leggi nazionali ed europee. La procedura può richiedere tempi variabili, in base ai ricorsi o alle verifiche richieste dalla difesa. Nel frattempo, il detenuto resta a disposizione dell’autorità giudiziaria mentre si definisce la fase successiva. La cooperazione internazionale fra Italia e Perù si conferma una delle chiavi per contrastare la criminalità internazionale anche a distanza di anni dai fatti.
Ultimo aggiornamento il 5 Agosto 2025 da Giulia Rinaldi