Il rapper napoletano Anastasio, vincitore della 12ª edizione di X Factor e voce di Sanremo nel 2019 e 2020, sarà protagonista il 30 agosto 2025 ad Ancona per l’ultimo evento del Festival Adriatico Mediterraneo. Il suo spettacolo prende il nome dall’ultimo album, “Le macchine non possono pregare“, risultato di un lavoro durato cinque anni che intreccia temi storici, filosofici e spirituali. Il concerto offrirà un mix tra brani nuovi scelti dall’album e pezzi diventati pietre miliari della sua carriera.
Anastasio e il concept di “Le macchine non possono pregare”, un viaggio tra passato e futuro
Il progetto discografico di Anastasio si sviluppa lungo dodici tracce divise in due parti: la prima si concentra su aspetti storici, mentre la seconda si spinge verso un’ambientazione distopica e futuristica. L’artista ha spiegato che l’album affronta soprattutto la relazione tra uomo e macchina, un tema centrale sul quale si innestano riflessioni di carattere spirituale e filosofico. La musica segue queste atmosfere variabili, adattandosi di volta in volta al racconto che il rapper intende portare avanti.
L’idea di fondo del lavoro nasce da una sensibilità verso la trasformazione reciproca tra esseri umani e tecnologia. Anastasio racconta di percepire un’umanità sempre più isolata e lontana dalla natura, ingabbiata in sovrastrutture inutili. Il racconto del disco si sviluppa come una storia in cui macchine e uomini si scambiano ruoli e poteri, in un vero e proprio “patto col diavolo” in cui nessuno ne esce vincitore. Il dolore emerge come filo conduttore: le macchine non possono sentire, pregare o vivere realmente le emozioni, mentre l’uomo rischia di perdere la sua identità diventando un automa incapace di provare sentimenti autentici.
Il Festival Adriatico Mediterraneo 2025 e l’appuntamento di chiusura ad Ancona
Il Festival Adriatico Mediterraneo raggiunge nel 2025 la sua 19ª edizione, proponendo un programma che si svolge ad Ancona dal 25 agosto all’11 settembre, con un’anteprima il 24. La manifestazione si presenta come un evento culturale che unisce musica, mostre e incontri, dedicati alle diverse culture del bacino adriatico e mediterraneo. Tra gli artisti che hanno partecipato quest’anno si segnalano Energiea, Banda del Sud e Alborosie & Shengen Clan. Durante la rassegna sono previsti anche approfondimenti musicali e culturali sulla Macedonia del Nord e altre realtà del Mediterraneo.
La chiusura del Festival cade il 30 agosto con la performance di Anastasio alla Mole Vanvitelliana, storico luogo monumentale di Ancona che farà da cornice all’evento. La scelta di un artista come lui, che porta una visione complessa e articolata, testimonia l’orientamento del Festival verso proposte artistiche capaci di aprire riflessioni sul presente e sul futuro.
La performance live e l’anteprima della tournée invernale
Sul palco di Ancona, Anastasio sarà accompagnato dal dj e bassista Stefano Bruno. Il concerto prevede l’esecuzione di sei pezzi tratti dall’ultimo album e altrettanti tratti dal repertorio precedente, con brani come “Correre“, “La fine del mondo” e “Generale“. Ogni brano, oltre alla forma musicale, sarà illustrato da spiegazioni che raccontano il significato dei testi e le motivazioni personali dell’artista. Questo approccio trasforma il concerto in una narrazione che va oltre la musica, offrendo al pubblico una sorta di storytelling sul modo in cui Anastasio interpreta il mondo.
Quest’evento rappresenta anche l’anteprima della tournée che l’artista porterà avanti durante l’inverno. In quel contesto, i brani de “Le macchine non possono pregare” si trasformeranno in un progetto che unisce musica e teatro, con la partecipazione di un attore in scena. L’idea è quella di espandere la dimensione tematica del disco, evidenziando il rapporto inquietante e doloroso tra uomo e macchina raccontato tramite elementi scenici oltre che sonori.
Il pensiero di Anastasio sul rapporto uomo-macchina e la società contemporanea
Anastasio descrive un mondo in cui la barriera tra tecnologia e umanità si dissolve, con macchine che assumono caratteristiche umane e persone che invece si allontanano dai propri sentimenti, diventando simili a robot. Questo fenomeno si manifesta in un progressivo isolamento sociale, con individui sempre più distanti dalla realtà e dal contatto con la natura, intrappolati in abitudini e meccanismi artificiali.
L’artista richiama uno dei temi ricorrenti della fantascienza: la ribellione degli automi. Qui il fulcro non è tanto il conflitto esteriore, ma il dolore legato all’incapacità di provare emozioni autentiche e alla perdita dello spirito umano. Il titolo stesso dell’album esprime questa condizione: “Le macchine non possono pregare” sintetizza la mancanza di spiritualità e di vera umanità di cui soffre la società attuale.
Con questa visione, Anastasio ha creato un concept discografico che lega musica e riflessione, offrendo un’occasione per interrogarsi su come la tecnologia influenzi la vita privata e collettiva, sulle sue possibilità ma anche sulle sue insidie. Il concerto ad Ancona conferma la volontà dell’artista di proporre uno spettacolo che sia esperienza artistica prima che semplice evento musicale.
Ultimo aggiornamento il 27 Agosto 2025 da Andrea Ricci