
A marzo 2025, l’auditorium di Vizzolo Predabissi ha ospitato un evento sull’oncologia organizzato dall’ASST Melegnano Martesana, con la partecipazione di Mara Maionchi, che ha condiviso la sua esperienza di guarigione, e diversi esperti che hanno sottolineato l’importanza di prevenzione, terapie personalizzate, riabilitazione e collaborazione tra istituzioni e associazioni. - Unita.tv
Nel marzo 2025, l’auditorium di Vizzolo Predabissi ha ospitato un evento dedicato alle patologie oncologiche, organizzato dall’ASST Melegnano Martesana. Mara Maionchi, nota produttrice discografica e volto televisivo, ha partecipato come ospite d’onore, portando la sua esperienza personale come paziente guarita da un tumore. All’incontro hanno preso parte anche rappresentanti di associazioni di volontariato e istituzioni locali, con l’intento di mettere al centro la prevenzione, la cura e la riabilitazione oncologica.
Il ruolo centrale di mara maionchi e il valore della testimonianza
Mara Maionchi ha raccontato la sua battaglia contro il tumore, che ha riconosciuto come vinta grazie alla professionalità dei medici che l’hanno seguita. La sua presenza ha dato un volto umano alla malattia, sottolineando l’importanza dell’assistenza e della fiducia nel percorso terapeutico. In Italia, il numero annuale di diagnosi di tumore si aggira intorno ai 390mila casi, dati che rendono evidente quanto sia fondamentale la prevenzione e la cura efficace.
La testimonianza di una personalità pubblica come Maionchi contribuisce a sensibilizzare il pubblico, in particolare su temi delicati come l’oncologia. Essa aiuta a superare le paure legate alla malattia e stimola un atteggiamento concreto verso controlli regolari e stili di vita sani. A quel punto, l’attenzione si sposta non solo sulle cure mediche ma anche sul supporto psicologico e sociale, elementi fondamentali per affrontare la malattia.
Avanzamenti nelle terapie e approccio multidisciplinare
Andrea De Monte, direttore del dipartimento oncologico del Predabissi, ha illustrato le novità in campo terapeutico. Le nuove cure oncologiche personalizzate migliorano non solo la sopravvivenza ma anche la qualità della vita dei pazienti. L’Italia si posiziona tra i paesi europei con maggiore capacità di combattere il cancro, grazie a terapie mirate basate sulle caratteristiche specifiche di ogni paziente.
De Monte ha evidenziato la necessità di un approccio multidisciplinare, che coinvolga diverse specialità mediche nel percorso assistenziale. Questa collaborazione consente di affrontare la patologia in tutte le sue fasi, dal primo sospetto alla riabilitazione post-trattamento. La sinergia tra oncologi, chirurghi, nutrizionisti e fisioterapisti garantisce cure su misura, che rispettano la complessità del paziente.
Roberta Labanca, direttore generale di ASST Melegnano Martesana, ha sottolineato che questa strategia rappresenta un obiettivo fondamentale per le strutture sanitarie. La combinazione tra personalizzazione dei trattamenti e attenzione al singolo paziente dà dignità e valore a tutta l’esperienza di cura. L’organizzazione del servizio, infatti, deve rispondere a esigenze cliniche e psicologiche diverse, garantendo assistenza continua.
Prevenzione e nutrizione come strumenti chiave nella cura oncologica
Un aspetto centrale discusso riguarda la prevenzione attraverso l’adozione di stili di vita salutari. Annalisa Mascheroni, direttore della struttura di nutrizione clinica, ha spiegato come una dieta equilibrata supporti meglio le terapie e contribuisca a limitare le recidive tumorali. L’alimentazione adeguata sostiene il sistema immunitario e migliora la risposta del corpo ai farmaci oncologici.
Mascheroni ha chiarito che l’educazione alimentare deve essere parte integrante del programma di cura. Non si tratta solo di prescrivere farmaci, ma di creare condizioni favorevoli al recupero. Cambiare abitudini, evitare eccessi e seguire indicazioni precise può prevenire complicazioni post-terapia e influire sui risultati a lungo termine.
La prevenzione inizia anche prima della comparsa della malattia. Conoscere i fattori di rischio e adottare buone pratiche quotidiane aiuta a ridurre la possibilità di tumore. Informare correttamente i cittadini è parte della missione delle associazioni e dei professionisti coinvolti.
L’importanza della riabilitazione specialistica dopo il trattamento oncologico
Emanuela Cursaro, direttore della struttura complessa di riabilitazione specialistica, ha posto l’accento sul ruolo decisivo della riabilitazione post-intervento. Le terapie oncologiche possono lasciare segni sul corpo e sulla funzionalità dei pazienti. Per questo la riabilitazione aiuta a prevenire complicazioni e accelera la ripresa delle attività quotidiane.
Cursaro ha evidenziato come il recupero non riguardi solo l’aspetto fisico, ma anche la prevenzione di problemi secondari derivati dalla malattia o dalla cura stessa. Esercizi mirati, supporto fisioterapico e monitoraggio costante evitano danni ulteriori e facilitano il ritorno alla vita normale.
La riabilitazione agisce anche come forma di prevenzione. Riduce l’insorgenza di complicazioni come le infezioni o le limitazioni motorie, migliorando il benessere complessivo del paziente. La gestione integrata del percorso oncologico favorisce risultati più stabili e duraturi.
Collaborazione tra istituzioni, associazioni e territorio nella lotta al cancro
L’incontro di Vizzolo Predabissi ha visto la partecipazione di associazioni di volontariato come Salute ma non solo e Auser, guidate rispettivamente da Rosaria Princiotta Cariddi e Giuseppe di Stefano. Questi gruppi lavorano a stretto contatto con le strutture sanitarie per offrire supporto a chi affronta la malattia, promuovendo attività di informazione e assistenza.
Le autorità locali e regionali, tra cui l’assessore Franco Lucente e il consigliere Riccardo Pase, hanno preso parte all’evento insieme ai rappresentanti della conferenza dei sindaci, Ivonne Cosciotti e Giulio Guala. Questo dimostra l’impegno comune nell’affrontare la sfida oncologica con un coordinamento solido tra enti pubblici, ospedali e terzo settore.
Il dialogo tra diverse realtà permette di mettere a disposizione più risorse e strumenti per la prevenzione e la cura. Viene potenziato l’accesso alle terapie, migliorata la formazione, diffusa l’informazione corretta sui rischi e sull’importanza di controlli regolari. L’alimentazione, l’attività fisica, la prevenzione e le cure trovano spazio in azioni condivise sul territorio.
Il lavoro di squadra rende possibile un’offerta completa ai pazienti e alla popolazione, soprattutto in contesti dove la collaborazione tra pubblico e volontariato aiuta a colmare gap assistenziali. L’evento ha rimarcato che la sfida contro il tumore necessita di risposte globali, che coinvolgono tutti gli attori in campo.