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L’ordine degli avvocati di milano promuove la campagna aria d’umanità per migliorare la ventilazione nelle carceri

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L’Ordine degli Avvocati di Milano ha avviato una campagna chiamata “aria d’umanità” per affrontare un problema spesso ignorato nelle carceri: la mancanza di sistemi adeguati per il ricambio d’aria nelle celle sovraffollate, soprattutto nei mesi più caldi. Questa iniziativa punta a portare sollievo ai detenuti attraverso la donazione di ventilatori e a coinvolgere imprese, associazioni e cittadini in un gesto concreto verso chi vive condizioni difficili dietro le sbarre.

Criticità del sistema penitenziario milanese durante l’estate

Le carceri italiane, in particolare quelle milanesi, soffrono da anni problemi legati al sovraffollamento. Questo fenomeno si traduce spesso in ambienti chiusi dove il ricambio dell’aria è insufficiente o assente. Nei mesi estivi le temperature salgono rapidamente all’interno delle celle, aggravando condizioni già dure per i detenuti.

La mancanza di ventilazione adeguata non solo peggiora il benessere fisico dei reclusi ma può anche influire sulla salute mentale. Il caldo intenso aumenta il disagio psicologico e rende più difficile gestire lo stress della detenzione. L’iniziativa “aria d’umanità” nasce proprio dall’urgenza di intervenire su questo aspetto poco considerato ma fondamentale per garantire un minimo rispetto della dignità umana.

L’Ordine degli Avvocati ha sottolineato che questa situazione rappresenta una delle criticità più gravi e silenziose del sistema penitenziario locale. I legali coinvolti nel progetto hanno voluto evidenziare come spesso si trascurino esigenze basilari che invece dovrebbero essere garantite senza compromessi nemmeno dietro le sbarre.

Dettagli della campagna “aria d’umanità” e obiettivi concreti

La campagna prevede principalmente due azioni: la donazione diretta di ventilatori agli istituti penitenziari milanesi e una serie di attività rivolte alla sensibilizzazione pubblica. L’obiettivo è creare consapevolezza intorno al tema delle condizioni detentive estreme causate dal caldo e stimolare una partecipazione collettiva da parte della società civile.

Per rendere efficace l’intervento, l’Ordine degli Avvocati collaborerà direttamente con le direzioni delle carceri interessate. Verranno raccolte informazioni precise sul numero esatto dei dispositivi necessari e sulle tipologie più adatte alle diverse strutture interne agli istituti penitenziari.

Questa fase preliminare serve a evitare sprechi o forniture inutilizzabili; ogni donazione sarà calibrata sulle reali esigenze segnalate dagli operatori interni alle carceri così da garantire tempestività ed efficacia nell’utilizzo dei ventilatori distribuiti.

Il progetto vuole andare oltre un semplice gesto materiale: mira infatti a riaffermare il diritto alla dignità anche dentro i luoghi dove si esercita la privazione della libertà personale. La tutela dei diritti umani deve restare prioritaria indipendentemente dalle circostanze o dai luoghi dove si trovano gli individui coinvolti.

Testimonianze dai protagonisti dell’iniziativa

Antonino La Lumia, presidente dell’Ordine degli Avvocati di Milano ha dichiarato che dare “aria” alla giustizia significa “restituire dignità al diritto stesso; attraverso questo diritto torna quella stessa dignità all’uomo che vive situazioni difficili dentro il carcere.” Secondo lui gli avvocati non possono girarsi dall’altra parte davanti a queste problematiche concrete che toccano chi sta scontando una pena ma resta comunque titolare dei propri diritti fondamentali.

Beatrice Saldarini, coordinatrice della Commissione Carcere dell’Ordine milanese ha spiegato come questa iniziativa sia “molto più che semplicemente fornire apparecchiature elettriche alle strutture: rappresenta invece un modo per ribadire con forza quanto sia necessario mantenere cura ascolto presenza nei confronti delle persone ristrette nel carcere; cioè riconoscere nella pratica quotidiana i loro bisogni essenziali senza fermarsi alle barriere fisiche o burocratiche tra interno ed esterno del sistema giudiziario-punitivo.”

Il messaggio centrale emerso dalle parole dei promotori invita tutti gli attori sociali – aziende, enti, associazioni, cittadini – ad attivarsi concretamente affinché situazioni invisibili come quella del caldo soffocante nelle celle possano ricevere attenzione concreta attraverso un contributo condiviso capace davvero “cambiare qualcosa nella vita quotidiana dentro quei muri.”

Written by
Davide Galli

Davide Galli scrive per capire, non solo per raccontare. Blogger dallo stile asciutto e riflessivo, attraversa i temi di cronaca, politica, attualità, spettacolo, cultura e salute con uno sguardo mai convenzionale. Nei suoi articoli c’è sempre una domanda aperta, un invito a leggere tra le righe e a non fermarsi alla superficie.

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